Il lavoro come problema principale

Qual è il problema più importante?

Dai dati dell’indagine emerge come il problema del lavoro sia di gran lunga quello percepito come più importante dagli intervistati.

Percezione di insicurezza lavorativa

Il dato appare particolarmente leggibile soprattutto alla luce di alcune domande che intendevano rilevare la percezione di insicurezza lavorativa:


I dati mostrano come fenomeni di più o meno grave insicurezza lavorativa arrivino a riguardare più o meno un terzo dell’intero campione intervistato. Una situazione molto simile si verifica per la ricerca infruttuosa di un lavoro:


L’ampiezza della quota del campione che dichiara di aver vissuto situazioni di più o meno grave insicurezza lavorativa rende quindi meno sorprendente la quota così alta di intervistati che riporta il problema del lavoro come problema più importante.

La competenza delle coalizioni

Agli intervistati veniva poi chiesto un giudizio su quale di due ipotetiche coalizioni di centrosinistra e centrodestra fosse più capace di affrontare il problema menzionato. La figura che segue riporta il giudizio degli intervistati che avevano menzionato i tre principali problemi.

Il grafico mostra come gli intervistati che hanno menzionato il lavoro come problema più importante (circa la metà del campione) considerino una coalizione di centrosinistra più capace di affrontare il problema, rispetto a una di centrodestra.

La tendenza si inverte nettamente tra chi ha menzionato lo sviluppo economico e – ancora di più – l’immigrazione come problemi più importanti: su questi due temi gli intervistati che li ritengono i più importanti indicano il centrodestra come coalizione più capace.

A fianco di una quota di intervistati che ritiene entrambe le coalizioni altrettanto capaci, va infine evidenziata la quota molto rilevante di intervistati che ritiene che nessuna di queste due coalizioni sia davvero in grado di affrontare il problema. Per tutti e tre i problemi si tratta della categoria più numerosa.

(Osservatorio Politico CISE – aprile 2011)