I flussi elettorali a Parma

di Matteo Cataldi

 

Il risultato del primo turno delle elezioni comunali a Parma, con l’inaspettato secondo posto del candidato grillino che guadagna l’accesso al ballottaggio in cui sfiderà il candidato del centrosinistra Bernazzoli, ha acceso l’interesse attorno alla provenienza dei voti di Pizzarotti e del Movimento cinque stelle che nella città ducale sfiora il 20% dei consensi.

Lo strumento più appropriato per poter capire i movimenti di voto tra una elezione e quella successiva viene individuato nell’analisi dei flussi che è stata condotta a partire dai risultati di ciascuna sezione elettorale utilizzando il modello di Goodman. Si tratta di stime affette da un certo margine di errore ed occorre interpretarle in modo indicativo, in particolare per i candidati e i partiti più piccoli. Di seguito riportiamo le matrici delle destinazioni e delle provenienze stimate in relazione alle elezioni regionali del 2010.

La prima tabella (destinazioni) mostra i flussi in percentuale calcolati sugli elettori dei singoli partiti del 2010: più chiaramente, fatti 100 i voti di ciascun partito alle regionali di due anni fa evidenzia come questi si sono distribuiti tra i candidati sindaco quest’anno.

Le stime confermano che i partiti in maggiore sofferenza sono quelli del centrodestra: il Pdl  ela Leganord si dividono in tanti rivoli diversi. In particolare per quel che concerne il partito di Bossi è interessante notare come la maggioranza relativa (38%) di coloro che nel 2010 avevano votato il carroccio si sia diretta verso il candidato del Movimento cinque stelle Pizzarotti. Restando in tema di defezioni il buon risultato ottenuto dal candidato Ghiretti si spiega con l’eccellente appeal di cui ha goduto tra l’elettorato moderato (lo ha votato più di un elettore “pidiellino” su 4 e il 20% circa di chi nel 2010 aveva scelto l’Udc).

Gli elettori del Pd si rivelano i più fedeli al proprio partito, 8 su 10 scelgono infatti Bernazzoli; fedeltà che non ritroviamo tra gli elettori di Di Pietro, i quali, per oltre la metà scelgono Pizzarotti evidenziando l’elevata permeabilità dell’elettorato dell’Idv, quantomeno nella città emiliana, alla retorica di Grillo.

La seconda tabella mostra invece le provenienze del voto ai candidati sindaco. Su questo versante arriva la conferma di quanto appena detto. Dalla Lega nord e dall’Italia dei Valori considerati congiuntamente proviene il 43% dei voti a Pizzarotti e dal Pdl quasi il 60% dei voti di Ghiretti.

Queste sono le principali dinamiche che l’analisi dei flussi ha messo in evidenza dal 2010 ad oggi, cosa accadrà invece nel ballottaggio del prossimo fine settimana? Come si comporteranno gli elettori di Ubaldi e di Ghiretti? E quelli dei candidati di centrodestra? In attesa del verdetto delle urne, il simulatore online del ballottaggio di Parma ci permette di fare ciascuno la propria ipotesi.

Matteo Cataldi si è laureato presso la Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze con una tesi sulla competitività delle elezioni italiane. È stato ricercatore presso Tolomeo Studi e Ricerche e ha pubblicato articoli su Polena e Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, è co-autore di un capitolo di Terremoto elettorale (Il Mulino, 2014) e co-curatore di vari Dossier CISE e di numerose note di ricerche apparse nella serie di Dossier. Ha inoltre curato l’appendice al volume Proporzionale se vi pare (Il Mulino, 2010). I suoi interessi di ricerca comprendono lo studio del comportamento elettorale e in particolare il cambiamento della geografia del voto, anche attraverso i più recenti sviluppi degli applicativi GIS in ambito politico-sociale. È membro SISP e dello Standing Group POPE – Partiti Opinione Pubblica Elezioni.