Sondaggio IPSOS-CISE, i leader: Bersani il più apprezzato, Berlusconi “polarizza” l’elettorato

di Vincenzo Emanuele

Il Sondaggio IPSOS-CISE  sulla politica italiana pubblicato oggi sul Sole 24 Ore conteneva anche alcune interessanti domande sui principali leader politici in campo.  In una campagna elettorale sempre più personalizzata, il grado di apprezzamento degli elettori nei confronti dei leader è certamente un fattore molto importante quando mancano ormai appena 15 giorni alle elezioni politiche.

Nel sondaggio si chiedeva agli intervistati di esprimere un voto da 1 a 10 come a scuola ai tre principali leader in campo: Bersani, Berlusconi e Monti.  Il più apprezzato, come vediamo nella Figura 1, è il leader del Pd che raccoglie una percentuale di giudizi positivi (da 6 a 10) del 51%, contro il 44% di Monti e il 33% di Berlusconi. E’ assai significativo osservare anche la distribuzione dei giudizi positivi all’interno dell’elettorato delle diverse coalizioni. Emergono tre elementi significativi. In primo luogo, Berlusconi è il candidato che “polarizza” maggiormente l’elettorato, dal momento che ottiene l’89% di giudizi positivi fra i propri elettori mentre fra gli elettorati delle altre coalizioni riceve giudizi molto negativi (dal 4% fra gli elettori di Bersani al 23% dei grilini). In secondo luogo, gli elettori di Bersani dimostrano di apprezzare il professor Monti: il 59% di loro esprime un giudizio positivo per il Premier uscente, una percentuale che è di 15 punti superiore a quella dell’elettorato nel suo complesso. Infine c’è da notare la preferenza degli elettori di Grillo per Bersani (35% di giudizi positivi) su Monti (29%) e Berlusconi (23%).

Fig. 1 Giudizi positivi per Bersani, Berlusconi e Monti fra gli elettori delle diverse coalzioni

 

Agli intervistati sono inoltre state sottoposte una serie di domande su alcuni tratti caratteristici dei leader politici: la decisione, la dinamicità, la competenza, l’onestà e la socievolezza. Guardando al complesso dell’elettorato (Figura 2), Bersani appare un leader giudicato molto positivamente: riceve per ognuno dei 5 tratti caratteristici più del 50% di risposte positive, e dunque sembra possedere tutte e 5 le caratteristiche indicate, spiccando per competenza, onestà e socievolezza (un indicatore del grado di empatia del leader). La competenza è la miglior caratteristica di Monti (l’81% dell’elettorato gliela attribuisce), mentre il professore sembra in difficoltà per quanto concerne la dinamicità e la simpatia. Berlusconi invece è percepito come poco onesto (25%), ma risulta il migliore in ben tre caratteristiche distintive: la decisione, la dinamicità (qualità che in genere individuano la forza di un leader) e la socievolezza.

Fig. 2 Tratti caratteristici dei leader nel complesso dell’elettorato

 

Risulta interessante la disaggregazione di questi dati fra i segmenti di elettorato delle diverse coalizioni (Figure 3, 4 e 5). Berlusconi conferma la sua caratteristica peculiare, osservata in precedenza, ossia quella di dividere l’elettorato in due a seconda della posizione politica dell’intervistato. L’elettorato montiano apprezza il segretario del Pd  e soprattutto Monti è assai apprezzato dall’elettorato di Bersani, mentre i più critici nei confronti del professore sembrano essere gli elettori di centro-destra. Da questi dati sembra dunque emergere che l’ipotesi di un’alleanza post-voto tra Bersani e Monti potrebbe non dispiacere ai due rispettivi elettorati.

Fig. 3 Tratti caratteristici di Bersani fra i diversi elettorati

Fig. 4 Tratti caratteristici di Berlusconi fra i diversi elettorati

Fig. 5 Tratti caratteristici di Monti fra i diversi elettorati

Vincenzo Emanuele è professore associato in Scienza Politica presso la LUISS Guido Carli di Roma. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze con una tesi sul processo di nazionalizzazione del voto in Europa occidentale e le sue possibili determinanti. La sua tesi ha vinto il Premio 'Enrico Melchionda' conferita alle tesi di dottorato in Scienze Politiche discusse nel triennio 2012-2014 e il Premio 'Celso Ghini' come miglior tesi di dottorato in materia elettorale del biennio 2013-2014. È membro del CISE, di ITANES (Italian National Election Studies) e del Research Network in Political Parties, Party Systems and Elections del CES (Council of European Studies). I suoi interessi di ricerca si concentrano sulle elezioni e i sistemi di partito in prospettiva comparata, con particolare riferimento ai cleavages e ai processi di nazionalizzazione e istituzionalizzazione. Ha pubblicato articoli su European Journal of Political research, Comparative Political Studies, Party Politics, South European Society and Politics, Government and Opposition, Regional and Federal Studies, Journal of Contemporary European Research, oltre che sulle principali riviste scientifiche italiane. La sua prima monografia Cleavages, institutions, and competition. Understanding vote nationalization in Western Europe (1965-2015) è edita da Rowman and Littlefield/ECPR Press (2018), mentre la seconda The deinstitutionalization of Western European party systems è edita da Palgrave Macmillan. Sulle elezioni italiane del 2018, ha curato la Special Issue di Italian Political Science ‘Who’s the winner? An analysis of the 2018 Italian general election’. Clicca qui per accedere sito internet personale. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.