I dati geografici sull’affluenza sembrano favorevoli al centrosinistra

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi

In attesa che si chiudano le urne e inizi lo spoglio, presentiamo un’analisi sulla partecipazione elettorale che può forse farci intuire come andranno le cose.

Abbiamo correlato la variazione rispetto alle precedenti politiche nell’affluenza registrata ieri sera alle 22 nelle diverse province, con i risultati delle due coalizioni (e dei rispettivi principali partiti) alle politiche del 2008. Nel centrosinistra sono sommati il Pd, l’Idv, il Ps e la Sa. Il centrodestra è costituito da Pdl, Lega, Mpa e Destra. La tabella 1 riassume i risultati di tali correlazioni, presentando anche il relativo livello di significatività.

Tab. 1 – Correlazioni fra la variazione dell’affluenza (2013-2008) delle ore 22 e i risultati delle politiche 2008.

Come si può osservare, tutte le correlazioni effettuate risultano alte ed estremamente significative. Ad esempio, la varianza nella dell’affluenza spiegata dalla differenza nel 2008 tra centrosinistra e centrodestra sfiora il 17%. In generale si nota come la forza elettorale nel 2008 del centrosinistra e del Pd sia correlata positivamente all’aumento dell’affluenza. Al contrario, la correlazione è negativa fra i voti 2008 del centrodestra e del Pdl e la crescita della partecipazione. Ciò significa che il calo dell’affluenza è stato particolarmente marcato nelle aree in in cinque anni fa il centrodestra andò meglio e invece più contenuto laddove il centrosinistra si era difeso. Non possiamo concludere che siano stati proprio gli elettori di centrodestra a disertare maggiormente le urne, ma sulla base di queste analisi si può comunque ipotizzare che vi possa essere stato un’astensionismo asimmetrico che potrebbe avvantaggiare Bersani.

Fig. 1 – Relazione fra variazione dell’affluenza (2013-2008) delle ore 22 e vantaggio del centrosinistra sul centrodestra nel 2008.

Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.
Matteo Cataldi si è laureato presso la Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze con una tesi sulla competitività delle elezioni italiane. È stato ricercatore presso Tolomeo Studi e Ricerche e ha pubblicato articoli su Polena e Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, è co-autore di un capitolo di Terremoto elettorale (Il Mulino, 2014) e co-curatore di vari Dossier CISE e di numerose note di ricerche apparse nella serie di Dossier. Ha inoltre curato l’appendice al volume Proporzionale se vi pare (Il Mulino, 2010). I suoi interessi di ricerca comprendono lo studio del comportamento elettorale e in particolare il cambiamento della geografia del voto, anche attraverso i più recenti sviluppi degli applicativi GIS in ambito politico-sociale. È membro SISP e dello Standing Group POPE – Partiti Opinione Pubblica Elezioni.