Cipro: astensionismo di protesta ai confini dell’Europa

di Konstantinos Athanasiades

E’ stata senza dubbio l’astensione a dominare il campo. Questo il dato principale nelle elezioni europee tenute domenica scorsa a Cipro (divisa tra la Repubblica di Cipro e la “Repubblica Turca di Cipro Nord”, riconosciuta solo dalla Turchia). Secondo il Ministero dell’Interno, il 56% dell’elettorato ha infatti scelto l’astensione (quasi 16 punti in più rispetto al 2009), esprimendo la propria disapprovazione per il sistema politico e per le misure di austerità economica introdotte nell’ultimo anno. Paradossalmente, tuttavia, all’alto livello di astensione non sembra essere corrisposto un cambiamento significativo dei rapporti di forza tra partiti, né una forte punizione nei confronti del governo.

Il risultato

In particolare, il partito di governo di centrodestra Raggruppamento Democratico (DISY) è riuscito a mantenere le proprie posizioni, nonostante le impopolari riforme introdotte in base al piano di soccorso economico concordato tra Cipro e l’Unione Europea. Così, il partito del presidente Nicos Anastasiades (Cipro è una repubblica presidenziale) ha ottenuto il il 37,8% dei voti, addirittura con un miglioramento di 1,8 punti percentuali rispetto alle elezioni europee del 2009 (Tabella 1). Curiosamente, questo risultato è il più alto mai raggiunto da questo partito. Va tuttavia osservato che in queste elezioni DISY correva di nuovo insieme al Partito Europeo (EVROKO) che aveva ottenuto il 4,1% nel 2009. Di fatto si è trattato di una riunificazione, visto che EVROKO si era scisso dal DISY nel 2004 (a causa del sostegno del DISY al piano di riunificazione dell’isola sostenuto dal Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan).

Konstantinos Athanasiadis è dottorando di ricerca presso la LUISS Guido Carli. È titolare di un Master in International Politics presso la SOAS, University of London e di un BA in International and European Studies presso la University of Macedonia, Salonicco. I suoi interessi di ricerca comprendono, tra gli altri, le relazioni internazionali e la politica comparata.

Gli ex comunisti del Partito Progressista dei Lavoratori (AKEL) sono giunti secondi con il 27% dei voti, con una diminuzione di 8 punti percentuali rispetto al 2009. Sia DISY che AKEL di conseguenza si aggiudicano 2 dei 6 seggi a disposizione di Cipro nel Parlamento Europeo. Inoltre, anche il Partito Democratico (DIKO), di centro-sinistra, ha visto – pur mantenendo il proprio seggio – un risultato negativo rispetto al 2009 (-1,5 punti), avendo pagato le tensioni interne relative alla partecipazione a un governo di coalizione con il DISY. Anche il Movimento dei Socialdemocratici (EDEK) è riuscito a mantenere il proprio seggio, nonostante abbia perso 3,8 punti rispetto al 2009.

Infine, l’Alleanza dei Cittadini (Symmachia Politon) guidata da Giorgos Lillikas – ex ministro degli esteri, e candidato alle elezioni presidenziali nel 2013 – ha ottenuto il 6,9% dei voti, senza aggiudicarsi nessun seggio.

In termini di voti assoluti, appare ancora più chiaro come l’aumento dell’astensione abbia penalizzato i partiti di opposizione molto più del governo: rispetto alle elezioni precedenti, il DISY infatti perde il 14% dei propri voti, mentre l’AKEL il 36%, il DIKO il 25% e l’EDEK il 43% (Persianis 2014).

Tabella 1 – Risultati delle elezioni 2014 per il Parlamento Europeo – Cipro
Partito Gruppo PE

Voti (%)

Seggi

Voti (diff. sul 2009)

Seggi (diff. sul 2009)

Raggruppamento Democratico (DISY)

EPP

37,8

2

+1,8

+0

Partito Progressista dei Lavoratori (AKEL)

GUE-NGL

27,0

2

-8,4

+0

Partito Democratico (DIKO)

S&D

10,8

1

-1,5

+0

Movimento dei Socialdemocratici EDEK-Verdi (KS/EDEK)

S&D

7,7

1

-3,8

+0

Alleanza dei Cittadini (Symmachia Politon)

6,8

0

+6,8

Altri

9,9

Totale

100

6

Affluenza al voto (%)

44,0

-15,7

Soglia di sbarramento per ottenere seggi (%)

nessuna

Abbreviazioni dei gruppi al Parlamento Europeo: EPP=European People’s Party; S&D=Progressive Alliance of Socialists and Democrats; ALDE=Alliance of Liberals and Democrats for Europe; G-EFA=The Greens–European Free Alliance; ECR=European Conservatives and Reformists; GUE-NGL=European United Left–Nordic Green Left; EFD=Europe of Freedom and Democracy;NI=Non-Inscrits.

 

Nonostante l’alto tasso di astensione, le elezioni a Cipro sono state anche contraddistinte dalla partecipazione (esitante, ma di grande importanza simbolica) della comunità turco-cipriota. Ciò ha portato alla presentazione della lista del Partito Socialista di Cipro, e alla candidatura indipendente del giornalista turco-cipriota Sener Levent (Kyproekloges.com 2014). In prospettiva dell’adozione di misure tese a rafforzare la fiducia reciproca tra le due comunità dell’isola, questa novità potrebbe segnalare possibili sviluppi verso una riconciliazione e l’adozione di comuni modus operandi. Sviluppi che, più in generale, si inseriscono all’interno di un processo di deliberazione che si sta svolgendo tra i leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota in vista di un quadro di riferimento per futuri negoziati (Cipro è ormai l’ultimo paese europeo ad essere ancora diviso in due da un muro).

In ogni caso, solo il 3% dei turco-ciprioti aventi diritto ha partecipato al voto (Kathimerini Cyprus 2014), mostrando riluttanza e indifferenza verso possibili sviluppi di integrazione. Nonostante che le elezioni europee siano giunte nel mezzo di un processo cruciale: la preparazione dei negoziati in vista della realizzazione di un nuovo assetto cooperativo tra le due comunità, sulla base di una federazione bi-zonale e bi-comunitaria.

La campagna

Il dibattito pubblico nel periodo pre-elettorale è stato dominato dal tema della nazionalità, ovvero dei rinnovati sforzi verso una riunificazione tra le due comunità di Cipro, e dal problema di come affrontare gli effetti della crisi finanziaria. Per facilitare la ripresa economica, il governo ha avviato iniziative per trasformare il paese in un punto di passaggio delle reti energetiche che collegano il Medio Oriente e l’Unione Europea, in relazione alle politiche di diversificazione dell’approvvigionamento energetico perseguite da quest’ultima. Di conseguenza, una gran parte del dibattito è stata occupata dal progetto di estrarre gas dalla piattaforma continentale di Cipro, con lo scopo di sottolineare il valore geostrategico di Cipro per l’Unione Europea. La visita ufficiale del vicepresidente americano Joe Biden, pochi giorni prima delle elezioni, ha poi ulteriormente contribuito a mettere in secondo piano le elezioni europee.

Al tempo stesso, un importante tema di discussione è stato l’impatto della crisi finanziaria che ha colpito duramente il settore dei servizi, che era cresciuto sensibilmente negli anni precedenti. Nel marzo 2013, Cipro ha firmato un accordo di salvataggio finanziario con l’Eurogruppo, la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale. In base all’accordo, è stato concesso un finanziamento di 10 miliardi di euro in cambio di riforme significative nel settore bancario, di un maggior controllo sulle pratiche di riciclaggio di denaro sporco e di un programma di privatizzazioni; misure che mettono in pericolo lo status di fatto di Cipro come paradiso fiscale. Di conseguenza, il dibattito sul ruolo dell’Unione Europea è stato inquadrato prevalentemente in relazione alle conseguenze dell’accordo di salvataggio economico, e in particolare alle sue conseguenze in termini di crescente disoccupazione, tagli allo stato sociale e riduzione dei salari.

È in relazione a questo quadro che bisogna interpretare la bassa partecipazione al voto. I ciprioti hanno scelto di mostrare, attraverso l’astensione, la loro insoddisfazione verso il sistema politico e la loro valutazione di ingiustizia delle misure contenute nel piano di salvataggio economico.

Va notato che, secondo l’ultimo Eurobarometro, il livello di sfiducia dei ciprioti verso i partiti è altissimo (91% non ha fiducia nei partiti), mostrando il potenziale per una crisi istituzionale, seppur ancora latente. Il pessimismo sulle prospettive dell’economia nazionale è inoltre estremamente diffuso (97%), secondo soltanto alla Grecia. Riguardo all’Unione Europea, i ciprioti la considerano responsabile delle misure di austerità (77%), mentre la grande maggioranza (86%) ritiene che Bruxelles non prenda seriamente in considerazione i problemi di Cipro (Phileleftheros 2014).

Un’interpretazione complessiva

Tuttavia, in conclusione, il partito conservatore Raggruppamento Democratico emerge come uno dei pochi esempi di partito di governo che riesce a incrementare le proprie percentuali di voto in queste elezioni europee. Nonostante le perdite in voti assoluti, l’incremento in termini relativi sembra segnalare un sostegno alle riforme e agli sforzi verso la ripresa economica, da parte di una significativa parte dell’elettorato. Anche perché l’AKEL, principale partito di opposizione di sinistra, sta andando incontro a un processo di riorganizzazione conseguente alla sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2013. Sconfitta causata in parte dalla gestione controversa dell’economia da parte dell’allora presidente in carica, l’esponente dell’AKEL Demetris Christofias.

Di conseguenza, i risultati delle elezioni europee a Cipro non mostrano un terremoto delle dimensioni osservate in vari paesi europei. Tuttavia il forte incremento dell’astensione conferma che i ciprioti si sentono fortemente disillusi rispetto all’Unione Europea, anche se lo sono in gran parte anche rispetto al proprio sistema politico. In più l’astensione è un segnale di allarme rispetto al crescente disagio sociale, che per adesso rimane latente mentre la Repubblica cipriota tenta di affrontare le sfide della riunificazione, della ripresa economica e della sicurezza energetica.

Bibliografia

Kathimerini. “Apochorei to DIKO apo Kyvernisi Anastasiade” (DIKO si ritira dal governo Anastasiadis). Kathimerini, 22 febbraio, 2014. http://www.kathimerini.gr/755169/article/epikairothta/kosmos/apoxwrei-to-dhko-apo-kyvernhsh-anastasiadh

Kathimerini Cyprus. “56,03% ton Politon Epeleksan na Apechoun Apo tis Kalpes.” (56,03% sceglie l’astensione). Kathimerini Cyprus, 26 maggio, 2014. http://www.kathimerini.com.cy/index.php?pageaction=kat&modid=1&artid=172584

Kyproekloges.com. “European Elections 2014.” http://www.kyproekloges.com/index.php/ipopsifioi-eurovouleftes-kypros-2014

Ministero dell’Interno. “European Elections 2014.” http://live.elections.moi.gov.cy/English/EUROPEAN_ELECTIONS_2014/Islandwide

Persianis, Michalis. “Pos I Apochi Volepse ta Kommata.” (Come l’astensione ha avvantaggiato I partiti). Kathimerini Cyprus, 26 maggio, 2014. http://www.kathimerini.com.cy/index.php?pageaction=kat&modid=1&artid=172567

Phileleftheros. “Evrovarometro: Oi Kyprioi den Empistevontai Thesmous. (Eurobarometro: I ciprioti non hanno fiducia nelle istituzioni).” Phileleftheros, 26 February 2014. http://www.philenews.com/el-gr/eidiseis-politiki/39/187447/evrovarometro-oi-kyprioi-den-empisteyontai-thesmous