I flussi elettorali del referendum a Treviso

di Matteo Cataldi

Il Veneto è la regione del centro-nord in cui si è registrata la più alta percentuale di contrari alla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Il No in questa regione ha raggiunto il 62% dei voti validi. Nel comune di Treviso l’esito non è stato diverso, ma il distacco tra il Si e il No è stato di “soli” 10 punti (55% a 45%). Un esito che se raffrontato con quello dell’intera provincia (Sì 37%; No 63%) conferma le indicazioni che avevamo fornito in questo articolo, di una differenza sostanziale tra centri urbani e periferie nel sostegno/avversione alla riforma.

I flussi elettorali stimati a partire dai risultati delle sezioni cittadine mostrano anzitutto come gli elettori dei due principali partiti di centrodestra abbiano in una misura forse superiore alle attese votato secondo le indicazioni dei propri partiti. Sia per la Lega Nord che per Fi oltre l’85% di chi li aveva scelti nel 2013 ha bocciato la riforma costituzionale. Nel grafico in pagina si distingue nettamente come i due flussi in uscita da questi due partiti si dirigano compattamente verso il No, con piccole defezioni verso il non voto e una altrettanto esigua che dal PdL va a sostegno del Sì. Altrettanto compatta è la pattuglia degli elettori del M5s che per il 90% scelgono il No. Circa l’80% dei No provengono dagli elettori di questi tre partiti. Un altro 15% dei voti per il No è costituito da elettori del Pd che hanno votato come l’ex segretario Bersani che guidò la coalizione di centrosinistra nel 2013.

Il fronte del Sì è costituito praticamente dalla totalità degli ex elettori della coalizione di Monti e da poco più dei due terzi degli elettori del Pd (il 30% circa, come già accennato ha votato No). Altri consensi all’approvazione della riforma arrivano in misura simile (attorno al 2-3% ciascuno da elettori del Pdl, e altri partiti di centrodestra cosi come da elettori di SEL e Rivoluzione Civile. Infine un 5% circa da elettori del M5s.

Fig. 1 – Mappa circolare dei flussi fra elezioni politiche 2013 e referendum costituzionale 2016

Riferimenti bibliografici:

Goodman, L. A. [1953], Ecological regression and behavior of individual, «American Sociological Review», 18, pp. 663-664.


Nota metodologica: le analisi dei flussi elettorali qui mostrate sono state ottenute applicando il modello di Goodman corretto dall’algoritmo Ras ai risultati elettorali delle 77 sezioni del comune di Treviso. Il valore dell’indice VR è pari a 6,1. 

Matteo Cataldi si è laureato presso la Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze con una tesi sulla competitività delle elezioni italiane. È stato ricercatore presso Tolomeo Studi e Ricerche e ha pubblicato articoli su Polena e Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, è co-autore di un capitolo di Terremoto elettorale (Il Mulino, 2014) e co-curatore di vari Dossier CISE e di numerose note di ricerche apparse nella serie di Dossier. Ha inoltre curato l’appendice al volume Proporzionale se vi pare (Il Mulino, 2010). I suoi interessi di ricerca comprendono lo studio del comportamento elettorale e in particolare il cambiamento della geografia del voto, anche attraverso i più recenti sviluppi degli applicativi GIS in ambito politico-sociale. È membro SISP e dello Standing Group POPE – Partiti Opinione Pubblica Elezioni.