I flussi elettorali a Verona: gli elettori di centrosinistra preferiscono l’astensione a Bisinella

A Verona, il ballottaggio tra Patrizia Bisinella e Federico Sboarina si è concluso con la chiara vittoria di quest’ultimo, che ha quasi raggiunto il 60% dei voti. Ma andiamo a vedere quali voti i due candidati sono riusciti ad ottenere rispetto al primo turno e in quali percentuali.

I voti di Sboarina derivano dal suo stesso elettorato per il 68.4%, e poi principalmente dagli elettori di Gennari, il candidato del Cinque Stelle (8.8%), e della candidata PD Salemi (8.5%). A questi si aggiunge un 5.8% derivante dall’elettorato di Croce, un 2.6% derivante dagli elettori del candidato avversario Bisinella, solo uno 0.2% da Bertuccio e un 5.7% derivante da altre liste.

Fig. 1 – Flussi elettorali fra primo e secondo turno (percentuali sull’intero elettorato, clicca per ingrandire)flussi VR dal primo turno

Dall’altro lato, la Bisinella prende voti, oltre che dal suo stesso elettorato (61.6%), in primis dai sostenitori della candidata di centrosinistra Orietta Salemi – da cui le arriva un quarto dei voti ricevuti domenica scorsa. Un’altra percentuale relativamente importante è quel 4.3% di voti che arriva direttamente da chi aveva votato due settimane prima per il candidato rivale, e volendo il 2.1% derivante da chi al primo turno si era astenuto. Quanto ai sostenitori delle altre liste, nessuno contribuisce in percentuali maggiori al 2%.

Tab. 1 – Matrice dei flussi elettorali fra primo e secondo turno, provenienzeflussi VR dal primo turno prov

Quindi, per tirare le somme sul comportamento di voto dei sostenitori dei vari candidati, possiamo dire che chi aveva votato per Michele Bertuccio (candidato di sinistra), si è tendenzialmente astenuto (88.3%), salvo andare a votare per Bisinella (10%). Quasi lo stesso si potrebbe dire per chi aveva appoggiato la Salemi, anche se qui la situazione è meno radicale, e gli astenuti al secondo turno sono circa la metà del totale, i sostenitori di Bisinella un 33% e il restante 15% ha votato in favore di Sboarina. Molti elettori di Croce hanno votato Sboarina (47.8%), molti si sono astenuti (40.8%), qualcuno ha sostenuto Bisinella (11.4%). Una situazione simile, ma stavolta più radicale, è quella dell’elettorato del candidato 5S Gennari: quasi il 60% si è astenuto al secondo turno, mentre circa il 40% ha votato per Sboarina e pochissimi per l’avversaria Bisinella. Una situazione analoga si ripete anche nell’elettorato di candidati minori.

Invece, quanto all’elettorato dei due candidati al ballottaggio, in entrambi i casi qualcuno ha cambiato rotta, andando a votare per il candidato avversario (in entrambi i casi questa percentuale si aggira attorno al 4.5%), ma la vera differenza sta nella quantità di astenuti, che, se nel caso di Sboarina è nulla, per Bisinella raggiunge quasi il 20% – un dato tutt’altro che trascurabile.

Tab. 2 – Matrice dei flussi elettorali fra primo e secondo turno, destinazioniflussi VR dal primo turno dest

Se ampliamo la nostra analisi fino a coinvolgere le elezioni politiche del 2013, possiamo farci un’idea più chiara della composizione dell’elettorato di entrambi i candidati, per capire effettivamente quali siano stati gli elettori catturati dall’uno piuttosto che dall’altra.

Guardando l’immagine dei flussi, quello che emerge in modo chiaro è che il grosso dei voti portati a Sboarina arriva dai sostenitori di Berlusconi (50.8%) e da quelli del Movimento 5 Stelle (33.8%). In misura minore, ma ancora rilevante, dai sostenitori di Monti (8.7%).

Quanto a Bisinella, l’hanno sostenuta un po’ tutti, anche se con percentuali piuttosto diverse, la più alta delle quali è quella che di chi aveva voluto sostenere Bersani (44.3%); seguono il Movimento 5 Stelle (25.8%), Berlusconi (16.7%) e Monti (10.6%).

Tab. 3 – Matrice dei flussi elettorali fra politiche 2013 e ballottaggio, destinazioniflussi VR dal 2013 prov

In buona sostanza, i quasi 2/3 dell’elettorato bersaniano si sono astenuti, mentre il restante terzo ha votato Bisinella. Anche i 2/3 dell’elettorato montiano si sono astenuti, ma il restante 35% si è diviso più o meno equamente tra i due candidati, con una leggera preferenza per Sboarina. I berlusconiani hanno perlopiù votato Sboarina (50%), anche se molti si sono comunque astenuti (38%). Gli elettori del M5S hanno supportato Sboarina per il 44.7%; il 30.8% si è astenuto e il 24.5% ha votato in favore di Bisinella.

Tab. 4 – Matrice dei flussi elettorali fra politiche 2013 e ballottaggio, destinazioniflussi VR dal 2013 destTirando le somme, quello che emerge a colpo d’occhio da entrambe le rappresentazioni dei flussi, è una propensione all’astensionismo da parte dell’elettorato di sinistra, forse in risposta ad una scelta che non offriva, in nessuno dei due casi, un candidato che valesse lo sforzo di andare a votare.

 

Fig. 2 –Flussi elettorali fra politiche 2013 e ballottaggio 2017 (percentuali sull’intero elettorato, clicca per ingrandire) flussi VR dal 2013

Riferimenti bibliografici:

Corbetta, P.G., A. Parisi e H.M.A. Schadee [1988], Elezioni in Italia: struttura e tipologia delle consultazioni politiche, Bologna, Il Mulino.

Goodman, L. A. (1953), Ecological regression and behavior of individual, «American Sociological Review», 18, pp. 663-664.


NOTA METODOLOGICA

I flussi riportati sono stati calcolati applicando il modello di Goodman alle 268 sezioni elettorali del comune di Verona. In entrambe le analisi abbiamo eliminato le sezioni con meno di 100 elettori (in una delle due elezioni prese in esame), nonché quelle che hanno registrato un tasso di variazione superiore al 20% nel numero di elettori iscritti (sia in aumento che in diminuzione).  Il valore dell’indice VR è pari a 0,9 per i flussi fra primo e secondo turno; 3,2 per i flussi dal 2013.

Elisabetta è dottoranda in Comparative Politics alla Central European University (CEU) di Vienna, dove sta lavorando ad un progetto sul gap tra opinioni e azioni rispetto al tema della lotta al cambiamento climatico e sulle scelte di voto pro-ambiente. I suoi interessi di ricerca includono psicologia sociale e politica, comportamento di voto e opinione pubblica. È autrice e co-autrice di articoli pubblicati in riviste peer-reviewed e di note di ricerca pubblicate in alcuni dei Dossier CISE. Laureata magistrale in Scienze Politiche e di Governo dall’Università degli Studi di Milano e triennale in Politics, Philosophy and Economics alla LUISS Guido Carli di Roma, ha conseguito un Master di ricerca in Scienza Politica presso l’Università Pompeu Fabra (UPF) di Barcellona.
Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.