Comunali 2011, il voto ai blocchi: si allarga la forbice tra sinistra e destra

di Aldo Paparo e Vincenzo Emanuele

Anche al Sud l’analisi del voto ai blocchi svela elementi interessanti. Nelle 10 città in cui si è votato anche nel 2010 (su 14 comuni capoluogo al voto) si assiste ad un crollo verticale del voto ai due blocchi, sostanzialmente senza differenze significative tra sinistra e destra.

Fig.1 I blocchi di centrodestra e centrosinistra 2011 attualizzati, dati percentuali
CD somma liste che oggi costituiscono PDL, Lega Nord e La Destra.
CS somma liste che oggi costituiscono PD, IDV, SEL, FDS e PS.

Nel 2008 i due blocchi raccoglievano il consenso del 93,8% degli elettori meridionali, oggi questa cifra è scesa al 51,5%: quasi un votante su due al Sud ha scelto di votare per una lista civica o per un partito che non si riconosce nei due aggregati principali. Un dato inquietante sulla tenuta del sistema partitico meridionale, solo in parte dovuta alla moltiplicazione di liste civiche tipica delle elezioni amministrative: alle scorse comunali, infatti, la percentuale di voti validi per i due blocchi principali, pur molto bassa, era comunque del 63,1%.
Il centrosinistra perde 8,7 punti e 37.000 voti validi (vedi Fig. 1 e 2), ma mantiene (come in tutto il ciclo qui preso in considerazione con l’eccezione del 2008) la maggioranza relativa (27,5%). La destra raccoglie il voto di meno di un meridionale su 4 (24%), perde 10,3 punti e 56.000 voti rispetto alle regionali dell’anno scorso. Rispetto alle scorse comunali, però, si vede come il fattore “frammentazione extrabipolare” abbia colpito soprattutto il centrosinistra, che perde 10 punti e 132.000 voti, mentre la destra, già molto debole 5 anni fa, peggiora il suo record, ma solo di poco: passa dal 25,8 al 24% perdendo 45.000 voti.

Fig.2 I blocchi di centrodestra e centrosinistra 2011 attualizzati, valori assoluti (migliaia di voti)
CD somma liste che oggi costituiscono PDL, Lega Nord e La Destra.
CS somma liste che oggi costituiscono PD, IDV, SEL, FDS e PS.

Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.
Vincenzo Emanuele è professore associato in Scienza Politica presso la LUISS Guido Carli di Roma. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze con una tesi sul processo di nazionalizzazione del voto in Europa occidentale e le sue possibili determinanti. La sua tesi ha vinto il Premio 'Enrico Melchionda' conferita alle tesi di dottorato in Scienze Politiche discusse nel triennio 2012-2014 e il Premio 'Celso Ghini' come miglior tesi di dottorato in materia elettorale del biennio 2013-2014. È membro del CISE, di ITANES (Italian National Election Studies) e del Research Network in Political Parties, Party Systems and Elections del CES (Council of European Studies). I suoi interessi di ricerca si concentrano sulle elezioni e i sistemi di partito in prospettiva comparata, con particolare riferimento ai cleavages e ai processi di nazionalizzazione e istituzionalizzazione. Ha pubblicato articoli su European Journal of Political research, Comparative Political Studies, Party Politics, South European Society and Politics, Government and Opposition, Regional and Federal Studies, Journal of Contemporary European Research, oltre che sulle principali riviste scientifiche italiane. La sua prima monografia Cleavages, institutions, and competition. Understanding vote nationalization in Western Europe (1965-2015) è edita da Rowman and Littlefield/ECPR Press (2018), mentre la seconda The deinstitutionalization of Western European party systems è edita da Palgrave Macmillan. Sulle elezioni italiane del 2018, ha curato la Special Issue di Italian Political Science ‘Who’s the winner? An analysis of the 2018 Italian general election’. Clicca qui per accedere sito internet personale. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.