ITALIAN AFFAIRS, The 2013 Italian general election: the end of bipolarism?

Chiaramonte, A., & Maggini, N. (2013). ITALIAN AFFAIRS, The 2013 Italian general election: the end of bipolarism? Italian Politics & Society, (72-73), 27–37. Retrieved from http://www.arts.mun.ca/congrips/newsletter/72-73%20-%20Spring-Fall%202013.pdf#page=27

ABSTRACT

The 2013 Italian general elections produced a largely unexpected and destabilizing outcome. The major surprise came from the Movimento 5 stelle (M5s, Five star movement), a brand new, anti-establishment political force which got more than 25% of the valid votes and turned out to be the largest party list in the domestic arena of the Chamber of deputies. (https://bolivarescapes.com/) The destabilizing nature of the outcome stemmed from the lack of a real winner which ended up in political stalemate. In fact, the center-left won in the Chamber of deputies, but not in the Senate and could not form a cabinet by itself. In the end, the Partito democratico (Pd, Democratic Party) was left with the only unpalatable option to have to form a ‘grand governing coalition’ with Berlusconi’s Popolo delle libertà (Pdl, People of freedom).
Indeed, the widespread expectation was that the center-left would win with a large margin. For a long time before the vote most of the polls had indicated that Bersani’s lead was large enough to make his coalition gain the absolute majority of seats in both chambers either alone or together with the Monti’s coalition. It was not the case. Actually, what really happened in the ballot box on February 24th and 25th is still unclear to some extent. Here we will try to give a brief and preliminary explanation, analyzing the background to the election, the results and the role played by the electoral systems, the aggregate vote shifts between the 2013 and 2008 elections, the geographical distributions of the vote, and, finally, the transformation of the party system.

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Alessandro Chiaramonte è Professore ordinario in Scienza politica presso l’Università di Firenze, dove insegna Sistema politico italiano ed Elezioni, partiti e opinione pubblica. Laureato nella facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" dell'Università di Firenze, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Scienza politica nel 1996. È stato Research fellow presso la London School of Economics and Political Science. Fondatore e membro del Centro Italiano di Studi elettorali (CISE), è anche componente del comitato direttivo della Società Italiana di Scienza Politica (SISP), della Società Italiana di Studi Elettorali (SISE) e dell'Associazione Studi e Ricerche Parlamentari. Sotto il profilo della ricerca, si è occupato dello studio di vari aspetti della transizione politica italiana, con particolare riferimento alle elezioni e alle riforme istituzionali introdotte e progettate ai vari livelli di governo. Più recentemente è impegnato inoltre nell'analisi della trasformazione dei sistemi partitici, sia di quello italiano sia in prospettiva comparata soprattutto europea. Su questi temi ha scritto vari saggi. E' autore di "Tra maggioritario e proporzionale. L’universo dei sistemi elettorali misti" (Il Mulino, 2005). Ha curato (con Roberto D'Alimonte) "Il maggioritario regionale. Le elezioni del 16 aprile 2000" (Il Mulino, 2000), "Proporzionale ma non solo. Le elezioni politiche del 2006 (Il Mulino, 2007), "Proporzionale se vi pare. Le elezioni politiche del 2008" (Il Mulino, 2010) e (con Giovanni Tarli Barbieri) "Riforme istituzionali e rappresentanza politica nelle regioni italiane" (Il Mulino, 2007) e "Il premio di maggioranza" (Carocci, 2011). Tra il 2002 e il 2004 è stato consulente del Consiglio regionale della Toscana nella predisposizione della nuova legge elettorale e della legge sulle primarie.
Nicola Maggini è ricercatore in scienza politica. È membro del laboratorio di ricerca spsTREND "Hans Schadee" presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano, del CISE (Centro Italiano Studi Elettorali) e di ITANES (Italian National Election Study). In precedenza è stato Jean Monnet Fellow presso lo Schuman Centre for Advanced Studies dell’Istituto Universitario Europeo e ha partecipato a due progetti di ricerca europei Horizon 2020: Sirius-Skills and Integration of Migrants, Refugees and Asylum Applicants in European Labour Markets e TransSol-Transnational solidarity at times of crisis. Si è addottorato, con lode, in Scienza della Politica all’Istituto Italiano di Scienze Umane nel marzo 2012. Ha pubblicato articoli in diverse riviste scientifiche italiane e internazionali, tra cui European Political Science Review, Journal of Common Market Studies, West European Politics, American Behavioral Scientist, South European Society and Politics, Italian Political Science Review, Journal of Contemporary European Research, Quality & Quantity, Italian Political Science, Italian Journal of Electoral Studies, International Sociology e Quaderni di Scienza Politica. Ha pubblicato, per Palgrave MacMillan, il libro Young People’s Voting Behaviour in Europe. A Comparative Perspective (Palgrave Macmillan, 2016). È inoltre coautore di diversi capitoli in volumi collettanei e ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE. Ha curato (con Andrea Pedrazzani) Come siamo cambiati? Opinioni, orientamenti politici, preferenze di voto alla prova della pandemia (Fondazione Feltrinelli, 2021). Infine, è autore di diverse note di ricerca pubblicate nella serie dei Dossier CISE. I suoi interessi di ricerca si concentrano sullo studio degli atteggiamenti e comportamenti socio-politici, dei sistemi elettorali, del comportamento di voto e della competizione partitica in prospettiva comparata.