Svolta a destra nelle elezioni 2017 in Austria

I principali vincitori delle elezioni austriache del 15 ottobre 2017 sono i partiti sulla destra dello spettro ideologico. Il Partito Popolare Austriaco (ÖVP) si conferma primo partito con il 31,5% dei voti, aumentando la propria quota di voto di oltre 7 punti percentuali, e ottenendo 15 seggi parlamentari in più rispetto alle ultime elezioni politiche, nel 2013. Pur non riuscendo ad eguagliare gli eccezionali risultati elettorali del 1999, il partito populista di estrema destra, il Partito delle Libertà (FPÖ), ottiene 26% dei voti, aumentando cosi di 5,5 punti il risultato del 2013. I due partiti a destra dello spettro ideologico ottengono complessivamente il 58,3% dei voti (cfr. Tabella 1). Il Partito Socialdemocratico Austriaco (SPÖ), partito del cancelliere in carica prima delle elezioni, ottiene il 26,9% superando di misura in un serrato testa in testa l’FPÖ.

La sorpresa più grande della notte elettorale è stata tuttavia la sconfitta dei Verdi. Uno dei partiti ecologisti di maggior successo in Europa (Dolezal 2016), i Verdi non sono stati in grado di raggiungere il 4% dei voti, quota che gli avrebbe permesso di entrare in Parlamento. Alla fine, i Verdi hanno ottenuto il 3,8% dei voti, 8,6 punti in meno rispetto alle elezioni precedenti, rimanendo così, per la prima volta dal 1986, esclusi dal Parlamento. Il partito dei NEOS, che per la prima volta era entrato in Parlamento nel 2013, riesce ad aumentare leggermente la propria quota di voto ottenendo un mandato in più rispetto ai 9 vinti nel 2013. Lo spin-off dei Verdi, la Lista Peter Pilz, alla sua prima apparizione ad un’elezione generale, è riuscito a entrare nel Parlamento. L’affluenza elettorale è stata dell’80%, il che rappresenta un aumento notevole: pari a circa 5 punti percentuali rispetto al 2013 (cfr. Tabella 1), arrestando e addirittura invertendo la tendenza alla diminuzione osservata in Austria nelle recenti elezioni (Kritzinger et al. 2013).

Tab. 1 – Risultati Elezioni Legislative in Austria (15 ottobre 2017)at_post_1_ITCome discusso nell’articolo pre-elettorale, durante la campagna elettorale, il nuovo e giovane leader dell’ÖVP, Sebastian Kurz, è riuscito ad affermarsi agli occhi dei media e di molti elettori come rappresentante di un nuovo approccio alla politica. Inoltre, poco prima delle elezioni, Kurz è riuscito a imporsi come il più competente sul tema dell’immigrazione, prendendo posizioni forti contro gli immigrati e ha lavorato duramente durante la campagna elettorale, riuscendo di fatto a “rubare” questo tema al partito di estrema destra dell’FPÖ. Non vi è dubbio che la campagna elettorale austriaca sia stata dominata da questioni legate all’immigrazione, sia in termini di contenimento del numero di rifugiati che di limitazione dell’accesso degli immigrati al welfare austriaco. La forte attenzione alle questioni relative all’immigrazione ha eclissato altri temi, come la previdenza sociale e la disoccupazione, temi storicamente in mano al partito di centro sinistra (l’SPÖ).

Subito dopo che i risultati sono stati ufficializzati il 20 ottobre, il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha dato mandato a Sebastian Kurz di formare un nuovo governo. Kurz ha subito avviato colloqui formali con tutti i leader di partito, compreso il cancelliere uscente, Christian Kern (della SPÖ). Tuttavia, il rinnovo di un governo di coalizione SPÖ-ÖVP è apparso immediatamente molto improbabile a causa della crescente tensione tra i due ex partner della coalizione, che ha portato ad un governo uscente molto frammentato e litigioso. Lunedì 23 ottobre Kern ha infatti annunciato che il suo partito, l’SPÖ, si sarebbe preparato per l’opposizione. Il 24 ottobre sono iniziati i colloqui ufficiali tra ÖVP e l’FPÖ. Sebbene i negoziati siano tuttora in corso, una coalizione ÖVP-FPÖ sembra il risultato più probabile di una dura campagna elettorale.

La Tabella 2 riassume i principali risultati di uno studio online CAWI condotto durante la campagna elettorale dal Dipartimento di Governo dell’Università di Vienna nel contesto di un più ampio progetto di ricerca comparata del Centro Italiano di Studi Elettorali (CISE). La tabella riporta le quindici questioni con la massima priorità per l’elettorato austriaco nel suo complesso e per gli elettori dei probabili partiti del futuro governo, l’ÖVP e l’FPÖ. In particolare, è stato chiesto agli intervistati di indicare la priorità assegnata all’obiettivo selezionato per ciascuno di questi temi. I temi sono classificati come di valence se si riferiscono ad un obiettivo condiviso (ad esempio, lotta alla disoccupazione, lotta alla corruzione). Le positional issues rappresentano invece questioni divisive, che si riferiscono alla scelta fra due obiettivi opposti, come ad esempio la spesa pubblica rispetto ai tagli fiscali. Dalla Tabella 2 si possono dedurre due importanti osservazioni.

In primo luogo, in termini di priorità, gli elettori dell’ÖVP e dell’FPÖ sono perfettamente in linea tra loro. L’unica questione su cui i due elettorati divergono è quella relativa all’uscita o permanenza nell’UE, che per l’elettorato FPÖ ha una priorità molto inferiore rispetto a quello dell’ÖVP. In secondo luogo, la priorità media dei due elettorati raggruppati nella colonna “Governo” mostra che le priorità degli elettori del governo non sono lontane da quelle degli elettori austriaci su diverse questioni, tra cui la lotta alla disoccupazione, alla criminalità e alla corruzione. La priorità dell’elettorato di governo è tuttavia superiore a quella dell’intero elettorato su questioni più strettamente legate all’immigrazione, come il controllo dei flussi e l’adattamento degli stranieri alla cultura austriaca. Pertanto, se i due futuri partiti di governo intendono seguire strettamente le priorità di coloro che li hanno votati, un governo ÖVP-FPÖ si dovrà concentrare principalmente sulle varie questioni legate all’immigrazione. Resta da vedere quali ripercussioni ciò avrà sulla vecchia linea di conflitto politico, che comprende le questioni economiche e sociali, e quanto sarà soddisfatto l’elettorato austriaco nel suo insieme.

Tabella 2 – Lista delle questioni con la più alta priorità incluse nel sondaggio pre-elettorale[1]at_post_2_ITRiferimenti bibliografici

Dolezal, M. (2016). The Greens in Austria and Switzerland: Two successful opposition parties. In: van Haute, E. (ed.) Green parties in Europe. Abingdon. New York: Routledge, pp. 15–41.

Kritzinger, S., Zeglovits, E., Lewis-Beck, M. S., e Nadeau, R. (2013) The Austrian Voter. Vienna: Vienna University Press.


[1] Fonte: sondaggio CAWI condotto in Austria a Settembre 2017; campione probabilistico con N=853.

Carolina Plescia è Assistant Professor ed Hertha Firnberg Scholar presso il Dipartimento di Governo dell’Università di Vienna. La sua ricerca si concentra su opinione pubblica, comportamento elettorale e rappresentanza politica. Presso l’Università di Vienna, è tra responsabili della componente sondaggio nell’ambito del progetto RECONNECT H2020 ed è coinvolta nello sviluppo di AUTNES (Austrian National Election Study). È autrice di Split-Ticket Voting in Mixed-Member Electoral Systems (ECPR Press), e i suoi lavori sono stati pubblicati in riviste quali Political Psychology, West European Politics, Electoral Studies e Party Politics.
Sylvia Kritzinger è Professoressa di Metodi di Ricerca nelle Scienze Sociali presso il Dipartimento di Governo dell’Università di Vienna. I suoi interessi di ricerca vertono su comportamento politico e ricerca elettorale, rappresentanza democratica e comunicazione politica. È tra gli studiosi che dirigono AUTNES (Austrian National Election Study) e i suoi lavori sono stati pubblicati su diverse riviste accademiche, tra cui il British Journal of Political Science, Political Communication e il Journal of European Public Policy.
Patricia Oberluggauer è una studentessa di dottorato all'Università di Vienna nell'ambito del programma in comportamento politico. Dall'ottobre del 2016 ha una borsa di studio uni:docs e lavora alla sua tesi di laurea "Class Voting Revisited". Prima ha studiato la scienza politica all'Università di Vienna e all'Università di Zurigo. Durante il suo master, è stata impiegata presso l'Università di Vienna come assistente alla ricerca presso il Centro di Facoltà per i Metodi di Scienze Sociali e come organizzatore della ECPR Winter School. I suoi interessi attuali di ricerca includono il voto di classe, il risultati elettorali dei partiti della destra radicale, e il diritto di voto ai sedicenni.