Verso le elezioni spagnole: il ritorno della polarizzazione ideologica

Traduzione a cura di Elisabetta Mannoni

A pochi giorni dalle elezioni politiche in Spagna, il sondaggio preelettorale ICCP (Issue Competition Comparative Project) rivela un dato sorprendente: quello che potremmo chiamare un ritorno alla polarizzazione ideologica, lungo le classiche linee di conflitto che hanno caratterizzato il sistema partitico spagnolo nei decenni scorsi. In breve, questo si deve all’importanza di partiti relativamente nuovi, come Podemos e Vox, i cui elettori sembrano essere ideologicamente coerenti in termini di posizioni di sinistra o di destra su tutta una serie di tematiche. Questo colloca questi partiti spagnoli in una posizione diversa rispetto alle loro controparti in altri paesi europei, che sono soliti combinare posizioni di destra e posizioni di sinistra a seconda della tematica in questione. È dunque possibile che la Spagna stia seguendo un percorso diverso da quanto osservato in altri paesi. La sola eccezione in questo senso sembrerebbe essere Ciudadanos, che mostra un elettorato caratterizzato in misura decisamente minore da questa dimensione di conflitto ideologico destra-sinistra, mentre sia il PP che il PSOE confermano il loro profilo di partiti tipicamente mainstream. Ma andiamo ad analizzare questi risultati più nel dettaglio.

Il panorama sullo sfondo: le recenti tendenze nella competizione partitica in Europa occidentale

Le elezioni recenti nell’Europa occidentale hanno dimostrato il successo di nuovi partiti, cosiddetti “sfidanti”, e le difficoltà sempre maggiori incontrate dai partiti tradizionalmente mainstream. Ma non finisce qui: le ricerche condotte su diversi paesi europei nell’ambito del progetto ICCP guidato dal CISE (che presto appariranno in un numero speciale di West European Politics) hanno mostrato come il profilo del nuovo partito “sfidante” abbia una caratterizzazione relativamente chiara in termini di strategia rispetto alle proprie tematiche di interesse. Ciò consente di definirli in termini più ricchi e più informativi rispetto alla mera caratterizzazione di partiti “populisti”:

  1. In diversi paesi, i nuovi partiti sfidanti sembrano non fare affidamento su pacchetti ideologici coerenti, ma piuttosto combinare obiettivi che tradizionalmente appartengono sia alla sinistra sia alla destra. In un certo senso, la difficoltà di collocare tali partiti sull’asse destra-sinistra è stato uno dei motivi che ha spinto molti commentatori ad etichettarli come populisti. Un caso evidente è il PVV olandese (guidato da Geert Wilders) che combina posizioni progressiste sui diritti civili con atteggiamenti anti-islamici (Maggini, De Sio, van Ditmars 2018). Ma vi sono molti altri esempi (De Sio e Lachat in corso di pubblicazione) di partiti che spesso combinano posizioni di destra su tematiche di carattere culturale, come l’immigrazione, con posizioni relativamente a sinistra e filo-statali su tematiche di carattere economico.
  2. Allo stesso tempo, è emersa un’ulteriore dimensione distintiva. Mentre i partiti mainstream tendono ad enfatizzare tradizionalmente una visione dei processi di trasformazione contemporanei (come la globalizzazione, l’integrazione europea, i cambiamenti tecnologici) di carattere tecnico, non conflittuale, orientata al problem-solving e a soluzioni vincenti per tutti, i nuovi partiti sfidanti hanno invece riportato sulla scena una visione fortemente conflittuale della politica, sottolineando che i processi di cui sopra generano vincitori e vinti, e mirando a rappresentare proprio questi ultimi. Ancora una volta, questa caratteristica sembra essere un denominatore comune di quei partiti che sono stati generalmente definiti populisti.

Ora, pochi giorni prima delle elezioni politiche spagnole, il nuovo sondaggio ICCP aggiunge la Spagna al nostro database, consentendo di valutare fino a che punto anche il sistema partitico spagnolo sia o meno caratterizzato da tali sviluppi. Cosa caratterizza i partiti spagnoli? Podemos è un partito populista o un partito di sinistra più tradizionale? Vox è veramente di destra o si tratta di un fenomeno più complesso? E il PSOE e il PP del 2019 riflettono ancora l’immagine dei partiti tradizionali mainstream, ideologicamente coerenti e orientati a strategie basate sul consenso?

Analizzare il sostegno ai partiti attraverso gli innovativi parametri dell’issue yield

A queste domande si può rispondere guardando a dei parametri innovativi sviluppati nell’ambito del progetto ICCP. Sulla base dei dati dell’opinione pubblica (raccogliendo le opinioni dei cittadini su più di 30 tematiche diverse e sulla credibilità dei diversi partiti nel conseguimento di determinati obiettivi), siamo in grado di ricostruire lo specifico pacchetto di tematiche che caratterizza ciascun partito. Questo pacchetto comprende, per ciascuno dei partiti, tutti quegli obiettivi politici e quelle tematiche che consentono di combinare un ampio consenso (idealmente unanime) all’interno dell’elettorato del partito con il consenso più generale dell’opinione pubblica nel suo complesso, unitamente ad una buona immagine del partito (anche al di fuori del suo elettorato). In breve, tale pacchetto identifica quegli obiettivi che meglio rappresentino gli elettori del partito e al contempo offrano anche la miglior immagine del partito al di fuori del bacino dei suoi sostenitori, offrendo così il potenziale per un’espansione elettorale. Ciò costituisce la reale identità politica del di partito, e i suoi ingredienti (ovvero le combinazioni specifiche degli obiettivi e delle tematiche selezionate) possono essere identificati attraverso un algoritmo (De Sio e Weber in uscita nel 2019) che produce un punteggio finale di rendimento elettorale (issue yield) per ogni tematica, rivelando il potenziale elettorale che ogni tematica costituisce per ciascun partito. Analizzando gli obiettivi di ogni partito in termini di issue yield, siamo in grado di cogliere le caratteristiche chiave della sua identità tematica. Questo consente di identificare le tematiche responsabili del successo (forse inaspettato) di un certo partito, o i punti di debolezza di un altro. Allo stesso tempo, un rapido sguardo alla struttura della configurazione tematica di ciascun partito consente anche di rispondere alle domande di cui sopra, mostrando se un partito è ideologicamente coerente o se invece è pluri-ideologico, e se sta investendo sulla mobilitazione di un conflitto politico piuttosto che abbracciare una strategia di risoluzione dei problemi e di decisione basata sul consenso.

Il sondaggio ICCP: i parametri issue yield per i partiti spagnoli nel 2019

Nella sezione seguente riportiamo la combinazione ottimale di tematiche ed obiettivi per i principali partiti politici spagnoli. Per ogni tematica, riportiamo (vedi le tabelle seguenti):

  • – l’obiettivo;
  • – il punteggio issue yield (IY), e in che modo il partito si classifica su tale obiettivo, rispetto agli altri partiti;
  • – se tale obiettivo è “consensuale” (in altre parole, se si tratta di un obiettivo non divisivo, come la crescita economica o la protezione dal terrorismo), basato quindi principalmente sulla competenza tecnica, o se è un obiettivo “divisivo” (che prevede la presenza di due posizioni rivali, come l’essere a favore o contrari ai matrimoni omosessuali), basato principalmente su valutazioni di carattere politico;
  • – riportiamo inoltre, per ogni obiettivo divisivo: se lo si possa considerare un classico obiettivo di sinistra o di destra; il consenso di cui gode all’interno del partito (livello di unanimità); il consenso di cui gode in generale (potenziale di espansione elettorale);
  • – infine, per tutti gli obiettivi: la percentuale di tutti gli elettori che ritengono il partito credibile su tale obiettivo (di nuovo, potenziale di espansione elettorale).

Iniziamo col guardare ai due maggiori partiti mainstream del sistema partitico spagnolo, il PP e il PSOE.

Partito Popolare

Ciò che appare chiaro per il PP (Tabella 1) è che il partito detiene un vantaggio competitivo principalmente su questioni divisive (dato in parte sorprendente per un partito tradizionale). Di fatto, fra le dieci tematiche su cui il PP mostra il punteggio IY più alto, otto sono caratterizzate da una prospettiva di tipo conflittuale – il che significa che i suoi elettori e l’immagine del partito sono caratterizzati più da obiettivi divisivi che da obiettivi consensuali.

Tab. 1 – Partito Popolare – Migliori 10 obiettivi, classificati in ordine di IY decrescenteTable_1_it

Gli obiettivi divisivi più redditizi in termini di potenziale elettorale per questo partito sono imperniati su una dimensione culturale del conflitto politico, con la sola eccezione dell’appartenenza all’Euro. Tra queste tematiche, tre emergono come potenzialmente proficue per il PP: restare nell’UE, restare nell’Euro ed impedire un nuovo referendum in Catalogna. Questi tre obiettivi godono tutti di un alto sostegno all’interno del PP (88% per quanto riguarda l’ostilità al referendum catalano, 82% per l’appartenenza all’UE e 78% per l’adesione all’Euro) ed un sostegno relativamente diffuso (rispettivamente 65%, 78% e 72 %) nell’elettorato in generale. Ciò significa che il PP detiene, di fatto, un incentivo strategico a far leva esattamente su questi temi: questi aspetti unificano il partito, ma su una posizione che è ben condivisa anche al di fuori del partito – e anche in termini di credibilità del partito (rispettivamente il 30%, il 36% e il 33% dell’intero campione ritengono che il PP sia credibile nel raggiungimento di questi obiettivi). È importante notare che anche per gli altri obiettivi che presentano un alto IY, il PP gode di una robusta solidità interna e di un forte sostegno anche dell’elettorato esterno (la metà dell’elettorato è a favore degli obiettivi che vedono nel PP il partito col più alto IY).

Per quanto riguarda gli obiettivi consensuali in cui viene generalmente premiata la competenza tecnica, due sono gli obiettivi potenzialmente vantaggiosi per il PP: sostegno alla crescita economica e lotta alla criminalità. La forza del partito su questi due temi risiede nel fatto che il PP appare come il più credibile nel perseguimento di questi obiettivi rispetto a tutti gli altri partiti in Spagna, indice del fatto che su questi temi il PP detiene un vantaggio strategico indiscutibile.

Infine, guardando alla configurazione ideologica delle preferenze politiche (divisive) del PP, il posizionamento ideologico del partito è molto chiaro. In linea con il suo background storico, sulla maggior parte delle questioni divisive il partito è orientato su obiettivi conservatori, tradizionalmente associati ad un profilo ideologico di destra (rafforzare i valori tradizionali, ridurre l’accesso alle prestazioni sociali per gli immigrati, ecc.). L’unica eccezione è costituita dalle due tematiche europee (l’appartenenza all’UE e all’Euro), rispetto alle quali il partito è posizionato invece sul polo più progressista. Tuttavia, è bene notare che il conflitto politico sulla dimensione pro-anti UE può difficilmente essere ricondotto alla sola dimensione ideologica destra-sinistra, essendo in effetti una fonte semi-indipendente di conflitto politico. Inoltre, le posizioni pro-UE sono perfettamente in linea con il carattere mainstream del partito.

PSOE

A differenza del PP, il PSOE (Tabella 2) si caratterizza meno per la natura divisiva dei suoi obiettivi più remunerativi, presentando invece una maggiore rilevanza di obiettivi consensuali. Tra i dieci obiettivi con il più alto IY per questo partito, tre sono in realtà questioni consensuali su cui, idealmente, tutti gli spagnoli concordano: la lotta alla disoccupazione, il buon funzionamento del sistema sanitario e il miglioramento del finanziamento delle pensioni. Su questi tre obiettivi, il PSOE è valutato come credibile da un terzo dell’elettorato spagnolo, configurandosi quindi come il partito politico più credibile nel perseguimento di questi obiettivi.

Tab. 2 – PSOE– Migliori 10 obiettivi, classificati in ordine di IY decrescenteTable 2Per quanto riguarda gli obiettivi divisivi, questi rientrano principalmente in una dimensione culturale di conflitto politico. In effetti, su dieci questioni chiave per il PSOE, ci sono solo due problemi economici in cui il partito potrebbe avere un vantaggio strategico sui suoi concorrenti (uno è rimanere nell’Euro e l’altro è aumentare le tasse e spendere di più per la sanità e l’istruzione). Gli altri obiettivi chiave per il PSOE appartengono tutti alla sfera culturale. Qui, il PSOE ha una posizione ideologica sempre coerente, con posizioni che tendono verso il polo progressista di sinistra. In altre parole, il profilo ideologico del partito è molto chiaro, incorporato nella tradizionale dimensione destra-sinistra del conflitto politico, e mostra come tali posizioni culturali progressiste siano spesso ampiamente condivise anche nell’elettorato generale (si veda ad esempio il sostegno del 77% degli spagnoli per il mantenimento della legislazione sulla violenza di genere). Tuttavia, ciò che emerge chiaramente dalla Tabella 2 è che, su questi obiettivi, il PSOE non è mai al primo posto in termini di IY. Questo rivela chiaramente la presenza di altri concorrenti di sinistra che sono caratterizzati in modo ancora più forte in termini conflittuali (vedi sotto), accaparrandosi probabilmente un vantaggio maggiore derivante da questi obiettivi.

Podemos

Guardando ai partiti “sfidanti”, l’immagine cambia leggermente, rivelando alcuni risultati interessanti. Diversamente da quanto visto per i partiti mainstream e coerentemente con la sua natura di partito sfidante, Podemos (Tabella 3) emerge come un “mobilitatore del conflitto” all’interno del sistema partitico spagnolo. Le dieci questioni su cui registriamo il più alto rendimento elettorale per questo partito, sono in realtà tutte di natura divisiva, rivelando così il profilo conflittuale di Podemos. Inoltre, tutte queste tematiche ruotano attorno a una dimensione culturale del conflitto politico, con la sola eccezione della difesa dei modelli attuali per l’assistenza sanitaria pubblica e per l’istruzione. Ciò significa che il partito è fortemente caratterizzato su una dimensione culturale (più che economica), e che le questioni culturali sono, quindi, in questo caso quelle potenzialmente più redditizie.

Tab. 3 – Podemos – Migliori 10 obiettivi, classificati in ordine di IY decrescente[1]Table 3Tra questi obiettivi, quattro risultano particolarmente rilevanti per Podemos: la legalizzazione dell’eutanasia, il mantenimento dell’accesso all’aborto, il mantenimento della legislazione vigente in materia di violenza di genere e la difesa degli attuali modelli di assistenza sanitaria pubblica e istruzione. Su questi quattro temi, il consenso interno al partito è quasi unanime (il sostegno varia tra un minimo dell’88% per quanto riguarda la difesa dei modelli attuali di sanità pubblica ed istruzione fino al 94% circa quando si parla della salvaguardia della legislazione sulla violenza di genere). Dato forse ancora più importante, questi obiettivi sono ampiamente sostenuti dall’elettorato generale, anche al di fuori del partito, con un minimo del 68% a favore gli attuali modelli di sanità pubblica e istruzione ed un massimo del 77% a favore della legalizzazione dell’eutanasia e della conservazione della legislazione attuale sulla violenza di genere.

Infine, la struttura degli incentivi derivante ​​da obiettivi divisivi, delinea chiaramente il profilo ideologico di Podemos. Malgrado la sua natura di sfidante, il partito è chiaramente e indubbiamente orientato verso il raggiungimento di obiettivi tradizionalmente progressisti di sinistra. Ciò sembra suggerire che, più che come un partito populista, Podemos si configuri come un partito di sinistra abbastanza tradizionale, mostrando preferenze politiche che sono in linea con le sue posizioni ideologiche.

Vox

Lo stesso profilo divisivo e di mobilitazione del conflitto emerge quando guardiamo a Vox (Tabella 4), i cui rappresentanti sono entrati in un parlamento regionale per la prima volta nelle ultime elezioni regionali andaluse. Le tematiche caratterizzanti per Vox sono, infatti, prevalentemente di natura divisiva, con l’unica eccezione della lotta alla criminalità. In particolare, l’identità del partito si struttura su pochi obiettivi chiave: l’applicazione di politiche repressive contro gli indipendentisti catalani e il divieto di un referendum in Catalogna; il rafforzamento dei valori tradizionali; la riduzione dell’accesso alle prestazioni sociali per i migranti. Queste questioni sono ampiamente sostenute all’interno del partito e anche gli elettori all’esterno sono fortemente favorevoli. Se il sostegno per questi obiettivi supera l’80% all’interno del partito, una percentuale superiore al 50% degli elettori si schiera a favore di essi. Non è una coincidenza, quindi, che per quanto riguarda l’applicazione delle politiche repressive contro gli indipendentisti catalani, il rafforzamento dei valori tradizionali e la riduzione dell’accesso ai sussidi di welfare per gli immigrati, Vox sia stato valutato come credibile da più del 20% degli spagnoli, rivelando un potenziale elettorale significativo per questo piccolo partito.

Tab. 4 – Vox – Migliori 10 obiettivi, classificati in ordine di IY decrescenteTable 4

Infine, analogamente a quanto osservato per Podemos, anche la caratterizzazione tematica di Vox rivela chiaramente una posizione ideologica coerente. Gli obiettivi che meglio caratterizzano il partito (principalmente su questioni culturali) possono essere infatti completamente riassorbiti all’interno della più tradizionale dimensione destra-sinistra, con Vox chiaramente posizionato sul polo destro dello spettro, configurandosi a tutti gli effetti, in termini di orientamento politico, come un partito di destra. Questo distingue Vox da altri partiti populisti in Europa che mostrano combinazioni più complesse e pluri-ideologiche.

Ciudadanos

Il profilo ampiamente polarizzato ed ideologizzato di Podemos e Vox, non sembra essere adatto ad un partito come Ciudadanos (Tabella 5). Sorprendentemente, e in contrasto con quanto ci si aspetterebbe data la natura sfidante di questo partito, Ciudadanos mostra un profilo prevalentemente consensuale, e si trova in una posizione relativamente migliore per trarre vantaggio dalla credibilità attribuitagli su obiettivi politici non divisivi e condivisi. Sulle questioni consensuali che caratterizzano maggiormente questo partito, i dati sulla credibilità per Ciudadanos mostrano che quasi il 30% dell’elettorato spagnolo considera Ciudadanos credibile nel perseguimento di obiettivi quali lotta alla criminalità (29%), crescita economica (28%) e miglioramento della qualità dell’istruzione (28%), solo per menzionare i temi consensuali su cui la credibilità del partito risulta essere maggiore. Tuttavia, il dato che rileviamo è che, su questi temi, Ciudadanos non è mai al primo posto in termini di IY.

Tab. 5 – Ciudadanos – Migliori 10 obiettivi, classificati in ordine di IY decrescenteTable 5

Al contrario, è su questioni divisive che il partito detiene un vantaggio competitivo rispetto ai suoi concorrenti. In particolare, la forza di Ciudadanos sta nella sua posizione pro-UE, che non solo è quasi unanime all’interno del partito, ma anche condivisa da quasi l’80% degli spagnoli. Inoltre, un terzo dell’elettorato ritiene che il partito sia credibile su questo obiettivo. Analogamente, l’appartenenza all’Euro ed il divieto di un nuovo referendum catalano sono obiettivi potenzialmente molto redditizi per il partito e sui quali Ciudadanos potrebbe essere ricompensato dagli elettori. In effetti, anche in questo caso il partito presenta una posizione interna molto coerente e solida, affiancata da un’ampia condivisione di questi obiettivi anche da parte dell’elettorato in generale.

Conclusioni: polarizzazione ideologica, e qualche sorpresa

Per riassumere, i dati sopra riportati testimoniano l’importanza di condurre un’analisi della competizione partitica che vada oltre le etichette generiche di “sinistra” e “destra”, ma entri nei dettagli di tematiche ed obiettivi specifici. Questo proprio perché diversi partiti mostrano chiaramente di possedere caratterizzazioni molto variegate, che si sostanziano nell’interesse rivolto a tematiche di natura diversa.

Tuttavia, ci sono alcuni risultati chiave che fanno sì che la Spagna si distingua da altri paesi precedentemente coperti dal progetto ICCP (Emanuele e Paparo 2018). Innanzitutto, non vi è alcuna evidenza di partiti sfidanti dal profilo pluri-ideologico. Quando vengono analizzati in termini di posizioni su questioni divisive, Podemos, Vox e Ciudadanos mostrano tutti posizioni o di sinistra o di destra piuttosto chiare e coerenti.

Inoltre, ci sono peculiarità riguardanti la caratterizzazione dei diversi partiti in termini di conflittualità o consensualità. In altri paesi europei abbiamo generalmente individuato un profilo consensuale per i partiti mainstream ed un profilo conflittuale per i partiti sfidanti, mobilitatori di conflitto (con le eccezioni parziali del PD e del M5S in Italia). Quello che invece osserviamo in Spagna è un quadro diverso: a sinistra c’è una differenza, in parte prevedibile, tra il PSOE, mainstream e più consensuale, e lo sfidante più radicale Podemos, molto più incline al conflitto. A destra il panorama è ben diverso e in parte inaspettato: a) il partito col profilo consensuale più visibile è il partito sfidante Ciudadanos; b) lo sfidante Vox ha un profilo molto conflittuale; c) il PP, tradizionale, si trova nel mezzo, ma con una caratterizzazione molto più conflittuale di quella di Ciudadanos, forse insolita per un partito mainstream. Ciò testimonia la crescente polarizzazione del sistema partitico spagnolo e suggerisce fin da subito la potenziale complessità dei negoziati per la formazione del nuovo governo all’indomani delle elezioni.

Riferimenti bibliografici

De Sio, L., e Lachat, R. (in corso di pubblicazione), ‘Making Sense of Party Strategy Innovation: Challenge to Ideology and Conflict Mobilisation as Dimensions of Party Competition’, West European Politics.

Emanuele, V., e Paparo, A. (2018), Dall’Europa alla Sicilia. Elezioni e opinione pubblica nel 2017, Roma, Centro Italiano Studi Elettorali.

De Sio, L., e Weber, T. (2014), ‘Issue Yield: A Model of Party Strategy in Multidimensional Space’, American Political Science Review, 108(04), pp. 870-885.

De Sio, L., e Weber, T. (in corso di pubblicazione), ‘Issue Yield, Campaign Communication, and Electoral Performance: A Six-Country Comparative Analysis’, West European Politics.

Maggini, N., De Sio, L., e van Ditmars, M. (2018), ‘Verso le elezioni in Olanda: la struttura delle issue opportunity per i partiti’, in Emanuele, V., e Paparo, A. (a cura di), Dall’Europa alla Sicilia. Elezioni e opinione pubblica nel 2017, Dossier CISE(10), Roma, Centro Italiano Studi Elettorali, pp. 41-55.


[1] Podemos correrà in queste elezioni in coalizione con Izquierda Unida (IU) -coalizione Unidas Podemos. Di conseguenza, per identificare gli elettori di Podemos le semplici intenzioni di voto non sono sufficienti. In alternativa, abbiamo fatto ricorso all’identificazione partitica e alle propensioni di voto (PTV) degli intervistati. Nello specifico, abbiamo focalizzato la nostra analisi sui 126 rispondenti che hanno dichiarato la propria intenzione di votare la coalizione Unidas Podemos alle prossime elezioni politiche. Al fine di individuare gli elettori di Podemos e distinguerli dagli elettori di IU, abbiamo utilizzato innanzitutto l’identificazione partitica: gli 86 elettori di Unidas Podemos che hanno dichiarato di identificarsi con Podemos sono stati classificati come elettori di Podemos. Laddove l’identificazione partitica non abbia consentito di distinguere gli elettori di Podemos e di IU, abbiamo fatto affidamento sulla PTV dei rispondenti: i 15 intervistati con un valore della PTV più alto per Podemos che per IU sono stati classificati come elettori di Podemos.

 

Lorenzo De Sio è professore ordinario di Scienza Politica presso la LUISS Guido Carli, e direttore del CISE - Centro Italiano di Studi Elettorali. Già Jean Monnet Fellow presso lo European University Institute, Visiting Research Fellow presso la University of California, Irvine, e Campbell National Fellow presso la Stanford University, è membro di ITANES (Italian National Election Studies), ha partecipato a vari progetti di ricerca internazionali, tra cui “The True European Voter”(ESF-COST Action IS0806), the “EU Profiler” (2009) e EUandI (2014), e di recente ha dato vita al progetto ICCP (Issue Competition Comparative Project). I suoi interessi di ricerca attuali vertono sull'analisi quantitativa dei comportamenti di voto e delle strategie di partito in prospettiva comparata, con particolare attenzione al ruolo delle issues. Tra le sue pubblicazioni, accanto a vari volumi in italiano e in inglese, ci sono articoli apparsi su American Political Science Review, Comparative Political Studies, Electoral Studies, Party Politics, West European Politics, South European Society and Politics, oltre che su numerose riviste scientifiche italiane. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.
Davide Angelucci is a lecturer at the Department of Political Science of Luiss University, Rome. He has been a visiting student at Royal Holloway University of London and at the Instituto de Ciências Sociais da Universidade de Lisboa. He is currently a member of the Italian Centre for Electoral Studies (CISE) and part of the editorial board of the journal Italian Political Science (IPS). His research interests include elections and electoral behaviour, party politics, class politics, and public opinion. His work has been published in journals like European Union Politics, West European Politics, South European Society and Politics, Swiss Political Science Review and others.