Flussi Forlì: gli elettori 2018 del M5S decisivi per il successo del centrodestra

Il risultato del ballottaggio nel comune di Forlì segna lo storico crollo dell’ennesima (ex-)roccaforte della Zona Rossa, in continuità con quanto già accaduto nelle precedenti elezioni locali (Emanuele Paparo 2018). Dopo 50 anni, il comune passa al centrodestra grazie alla vittoria del candidato Gianluca Zattini (53,1%), capace di aggregare tutto il proprio campo da Forza Italia alla Lega, passando per Fratelli d’Italia.

Il risultato del primo turno lasciava già presagire l’esito finale, con Zattini (45,8%) che ha staccato di quasi 10 punti il candidato del centrosinistra Giorgio Calderoni (37,2%).  A seguire, il M5S (10,8%), in lieve flessione rispetto alle precedenti elezioni comunali (2014), e due liste civiche: ‘Forlì Sicura-Italia in Comune (3,3%), che ha ricevuto il sostegno del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, e ‘L’alternativa per Forlì (3%), supportata da Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista. In tale contesto, gli elettori del M5S sono stati, dunque, i potenziali arbitri della competizione e come vedremo si sono rivelati, in certa misura, decisivi per il successo di Zattini.

A Forlì le precedenti elezioni politiche e le europee del 26 maggio avevano mostrato una sostanziale tenuta del PD, che rimaneva il primo partito e raccoglieva un consenso molto al disopra della media nazionale (rispettivamente il 28,6% e il 32,8%). Al tempo stesso, il capoluogo romagnalo – come il resto di Italia – è stato teatro dell’impetuosa crescita della Lega e del crollo del M5S, di cui proprio la Lega è stato il principale beneficiario. In questo quadro, l’analisi dello spostamento del bacino di voti del M5S può aiutarci a meglio comprendere la storica vittoria del centrodestra a Forlì.

Il ballottaggio, rispetto al primo turno, ci mostra una netta diminuzione di più di 10 punti della partecipazione elettorale (11,4%), che si ferma al 57%. Il crollo, indicatore della sempre crescente apatia elettorale, non è rivelatore di particolari scollamenti rispetto al recente passato e risulta analogo a quanto registrato in precedenti elezioni locali (Maggini 2019). È invece interessante notare come, ponendo il caso di Forlì in comparazione con gli altri ballottaggi di questa tornata, la diminuizione dell’affluenza rispetto al primo turno sia decisamente più contenuta della media nazionale (-16,1%). Il dato segnala come la posta in gioco, ovvero la potenziale conquista – o conservazione – di una roccaforte della Zona Rossa, abbia contributo a mobilitare gli elettori. Non a caso, un differenziale dell’affluenza di voto più basso si registra soltanto nel comune di Ferrara, che con la vittoria del leghista Alan Fabbri ha sancito un altro storico passaggio di consegne (Ferrari e Paparo 2019).

Tra le due tornate elettorali, le due civiche – pur senza ufficiali apparentamenti – hanno espresso chiare indicazioni di voto. La lista di sinistra “L’Alternativa per Forlì” ha chiamato i propri elettori al voto per ‘arrestare la destra’; mentre, il candidato sindaco della civica ‘Forlì Sicura-Italia in Comune’ ha invitato al ‘cambiamento’ e al sostegno per Zattini. Invito da cui però si sono dissociati più della metà (23 su 33) dei candidati al consiglio comunale.

In questo quadro, lo studio dei flussi ci permette di apprezzare lo spostamento dei bacini elettorali dei diversi partiti, mostrandoci i movimenti decisivi per la vittoria del centrodestra. L’analisi che segue compara i bacini elettorali del ballottaggio con quelli delle elezioni europee del 26 maggio 2019 e con quelli delle politiche del 4 marzo 2018, momento di massimo apogeo del M5S.

La Tabella 1 mostra gli spostamenti, al ballottaggio, dei bacini elettorali delle europee del 26 maggio. L’elettorato del PD ha mostrato una certa solidità (92% di fedeltà), regalando nulla all’astensione, registrando tuttavia una piccola defezione verso il candidato del centrodestra (inferiore a un decimo del suo elettorato). Continuando l’analisi del campo largo del centrosinistra, gli elettori di Europa Verde si dividono tra sostegno a Calderoni (37%) e astensione (43%), mentre un quinto trasmigra verso il candidato del centrodestra. L’elettorato di Più Europa si divide quasi ugualmente tra i due sfidanti, premiando di misura (56%) il candidato di centrosinistra. I – pochi – voti de La Sinistra, nonostante l’appello della lista civica di area, finiscono in larga misura nel computo del non voto, e soltanto un quarto dell’elettorato accorda il suo supporto a Calderoni (26%).

Il centrodestra si rivela maggiormente coeso a supporto di Zattini. Per tutti e tre i partiti principali, i tassi di fedeltà sono intorno all’80%. Forza Italia e Lega non cedono nulla al candidato rivale, anche se disperdono entrambi un quinto del proprio elettorato nell’astensione (21%), mentre Fratelli d’Italia cede una percentuale analoga al candidato di centrosinistra.

Come si diceva, decisivo è stato il comportamento degli elettori del M5S. Prevedibilmente, una parte considerevole si astiene (58%), tuttavia più di due quinti del bacino del Movimento si esprime per uno dei due candidati (42%). Di questi, la maggior parte premia Zattini (25%).

Tab. 1 – Flussi elettorali a Forlì fra europee 2019 e ballottaggio delle comunali 2019, destinazioni (clicca per ingrandire)dest19

La Tabella 2 ci mostra la composizione di provenienza dei bacini elettorali del ballottaggio. Il confronto delle performance dei due candidati, rafforza le considerazioni espresse. Calderoni raccoglie appena un settimo dei propri consensi al di fuori dei tradizionali confini del centrosinistra, mentre per Zattini la percentuale di elettori che alle europee non aveva sostenuto un partito di centrodestra pesa per un quarto sul suo bottino di voti. Segno, questo, di una maggiore capacità di intercettare il voto degli elettori del M5S e dei transfughi dello schieramento avversario.

Tab. 2 – Flussi elettorali a comunali Forlì fra europee 2019 e ballottaggio delle comunali 2019, provenienze (clicca per ingrandire)prov19

Alla luce delle importanti trasformazioni intercorse tra le politiche del 4 marzo e le elezioni europee del 2019 (De Sio 2019), appare rilevante stimare i flussi elettorali anche tra i bacini dei ballottaggi e quelli delle elezioni politiche del 2018. Tale analisi, infatti, ci permette non soltanto di meglio spiegare il successo di Zavattini, ma anche di comprendere l’orientamento degli elettorati del M5S e della Lega, che tra le politiche e le europee hanno, rispettivamente, dimezzato e raddoppiato la propria percentuale di voti.

Al ballottaggio di Forlì il bacino elettorale del M5S 2018 rimane impermeabile al candidato del centrosinistra (Tabella 3). Analogamente con quanto visto a livello nazionale nelle analisi dei flussi tra politiche ed europee, dove del crollo del M5S ha beneficiato elettoralmente soltanto la Lega; anche nel caso del ballottaggio di Forlì, ben un terzo dell’elettorato del M5S 2018 si schiera a sostegno di Zattini (32%), mentre i restanti due terzi gonfiano le fila degli astenuti. Di interesse anche lo spostamento del bacino elettorale della Lega. A Forlì quasi un quinto dell’elettorato della Lega 2018 preferisce Calderani al centrodestra. A testimonianza di come, sebbene in espansione, i consensi della Lega mantengano una certa fluidità, probabilmente fisiologica in questa fase di vertiginosa crescita.

Tab. 3 – Flussi elettorali a Forlì fra politiche 2018 e ballottaggio delle comunali 2019, destinazioni (clicca per ingrandire)dest18

La Tabella 4 mostra chiaramente il peso dell’elettorato M5S 2018 nell’affermazione del centrodestra al ballottaggio. Infatti, il bacino del Movimento contribuisce per più di un quinto (22%) ai voti di Zattini, ed è in termini percentuali secondo soltanto a quella Lega (35%).

Il confronto dei bacini elettorali del M5S tra il 2018 e il 2019 e il loro differente impatto sul ballottaggio di Forlì ci mostrano chiaramente come l’elettorato del Movimento non si sia soltanto ridimensionato, ma si sia anche ideologicamente trasformato. L’ipotesi è che la parte di elettorato del M5S più vicina e affine al centrodestra abbia cominciato ad abbandonare massicciamente il Movimento già alle elezioni europee. Di conseguenza, il bacino elettorale M5S del 2019 risulta essere maggiormente permeabile al centrosinistra. Tuttavia, e qui si legge la peculiarità del caso forlivese, se su scala nazionale il bacino elettorale del M5S 2019 ha portato quasi nulla ai candidati di centrodestra durante i ballottaggi (D’Alimonte Emanuele 2019), a Forlì il flusso da Movimento a centrodestra non si è ancora prosciugato, ma è anzi risultato prevalente.

Tab. 4 – Flussi elettorali a Forlì fra politiche 2018 e ballottaggio delle comunali 2019, provenienze (clicca per ingrandire)prov18

I diagrammi di Sankey riportati di seguito (Figura 1 e Figura 2) mostrano graficamente le stime dei flussi elettorali appena discusse. A sinistra sono considerati, rispettivamente, i bacini elettorali delle elezioni europee e politiche, mentre a destra le destinazioni dei flussi al ballottaggio di Forlì. Le diverse bande, colorate in base al bacino di provenienza delle europee o delle politiche, mostrano i flussi dell’elettorato. L’altezza delle bande e i rettangoli dei diversi bacini sono costruiti per apparire proporzionali al relativo peso sul totale degli elettori. Le rappresentazioni grafiche mostrano con evidenza la maggiore capacità di Zattini di aggregare al di fuori dell’elettorato di FDI, FI e Lega ed al tempo stesso di non regalare (quasi) nulla al candidato di centrosinistra. Al contrario Calderoni, non riesce a conquistare tutti i voti degli elettori di Europa Verde e Più Europa che si sfilacciano e si dividono equamente tra i due contendenti.

Fig. 1 – Flussi elettorali a Forlì fra europee 2019 (sinistra) e ballottaggio delle comunali 2019 (destra), percentuali sull’intero elettorato (clicca per ingrandire)sankey19Inoltre, nonostante il centrosinistra riesca ad intercettare parte dell’elettorato 2019 del M5S, lo stesso non vale per il ben più grande bacino del Movimento alle politiche. Questo premia Zattini, in maniera ancora più massiccia di quello delle europee, risultando così decisivo nella sua vittoria.

Fig. 2 – Flussi elettorali a Forlì fra politiche 2018 (sinistra) e ballottaggio delle comunali 2019  (destra), percentuali sull’intero elettorato (clicca per ingrandire)sankey18

In conclusione, la vittoria del centrodestra ha rivelato una forte capacità di tenuta e di allargamento del consenso di Zattini. Il candidato del centrosinistra, invece, pur conservando gran parte del bacino del PD non è riuscito ad egemonizzare il resto del campo del centrosinistra. Infine, dal bacino del M5S 2019 qualche voto al centrosinistra arriva, ma questo premia in misura maggiore Zattini e risulta decisivo per l’ulteriore arretramento del centrosinistra dalla sua storica Zona Rossa.

Riferimenti bibliografici

D’Alimonte, R. e Emanuele, V. (2019), ‘Nei comuni oltre 15mila abitanti, centrodestra +33, centrosinistra -39’, Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2019/06/12/nei-comuni-oltre-15mila-abitanti-centrodestra-33-centrosinistra-39/

De Sio, L. (2019), ‘Dentro i flussi elettorali: da Salvini e Zingaretti una tenaglia per il Movimento 5 Stelle?’, Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2019/05/28/dentro-i-flussi-elettorali-da-salvini-e-zingaretti-una-tenaglia-per-il-movimento-5-stelle/

Emanuele, V. e Paparo, A. (2018), ‘I numeri finali del voto: il centrodestra vince le comunali conquistando le roccaforti rosse’, in A. Paparo (a cura di), Goodbye Zona Rossa? Le elezioni comunali del 2018, Dossier CISE (12), Roma, LUISS University Press, pp. 217-226.

Ferrari, L. e Paparo, A. (2019), ‘Flussi Ferrara: gli elettori M5S preferiscono il centrodestra al centrosinistra’, Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2019/06/10/flussi-ferrara-gli-elettori-m5s-preferiscono-il-centrodestra-al-centrosinistra/

Goodman, L. A. (1953), ‘Ecological regression and behavior of individual’, American Sociological Review, 18, pp. 663-664.

Maggini, N. (2019), ‘L’affluenza ai ballottaggi: un tracollo in linea con le tendenze degli ultimi anni’, Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2019/06/11/laffluenza-ai-ballottaggi-un-tracollo-in-linea-con-le-tendenze-degli-ultimi-anni/

Schadee, H. M. A., e Corbetta, P. G., (1984), Metodi e modelli di analisi dei dati elettorali, Bologna, Il Mulino.


NOTA METODOLOGICA

I flussi presentati sono stati calcolati applicando il modello di Goodman (1953) alle 109 sezioni elettorali del comune di Forlì. Seguendo Schadee e Corbetta (1984), abbiamo eliminato le sezioni con meno di 100 elettori (in ognuna delle due elezioni considerate nell’analisi), nonché quelle che hanno registrato un tasso di variazione superiore al 15% nel numero di elettori iscritti (sia in aumento che in diminuzione). Il valore dell’indice VR è pari a 5,7 per l’analisi dalle politiche; a 7,8 per l’analisi dalle europee.

Leonardo Puleo è studente di dottorato in Scienza Politica presso l'Istituto Superiore Sant'Anna di Pisa. Ha conseguito con lode la laurea magistrale in Scienze internazionali e diplomatiche a Forlì (Università di Bologna). Ha lavorato come stagista presso l'Ambasciata d'Italia a Sarajevo. Dopo la laurea, ha lavorato come project manager nell’Oromia, in Etiopia, coordinando e implementando un progetto di cooperazione con il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli. I suoi principali interessi di ricerca si concentrano sui partiti politici e sui cambiamenti dei sistemi di partito, con un focus specifico sui partiti emergenti e sui Balcani occidentali.
Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.