Alle comunali è ancora il centrodestra il secondo polo

Aldo Paparo

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Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.

di Roberto D'Alimonte e Aldo Paparo Il grande successo del Pd di Renzi alle europee ha fatto passare in secondo piano il risultato delle amministrative. Eppure il primo turno delle elezioni comunali ci ha restituito una fotografia dell’Italia diversa da quella della consultazione per il Parlamento europeo. Intendiamoci: il Pd ha vinto anche in questa arena. Quello che invece cambia è il tipo di competizione. A livello europeo lo scontro era Pd-M5s, a livello locale invece è tornato ad essere centrosinistra contro centrodestra. La differenza la fa - naturalmente - il sistema elettorale. Le europee sono una corsa per partiti singoli...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi Il risultato delle elezioni europee è stato chiaro e inequivocabile: una straordinaria affermazione del Pd targato Renzi. In questo articolo analizziamo tale risultato a livello provinciale, per capire se e come si articoli geograficamente il successo del Pd. Alle politiche di un anno fa il M5s si era classificato primo partito in 50 province italiane, avendo fatto meglio del Pd a guida Bersani, che era primo partito in 40 province. Tralasciando Bolzano e Aosta, vinte da partiti regionali (rispettivamente il Svp e la Valée D’Aoste), il Pdl aveva conquistato il primato in 17 province -...

di Roberto D’Alimonte e Aldo Paparo Pubblicato sul Sole 24 Ore il 9 febbraio 2014 Le simulazioni non servono a prevedere come andranno le prossime elezioni. Servono invece a capire come funzionano i sistemi elettorali. In questo caso l’Italicum. Prima di vedere i risultati della simulazione fatta dal Cise, è bene spiegare come è stata realizzata. Partendo dai 475 collegi uninominali della Camera previsti dalla legge Mattarella il Cise ha ritagliato 148 collegi plurinominali. I collegi veri molto probabilmente saranno disegnati dal ministero dell’Interno visto che si parla di una delega al governo allo scopo. I collegi del Cise sono stati creati...

A promising strand of research is adopting survey experimental approaches to assess the extent to which parties not only aggregate preferences, but are also able to shape them - a research question which becomes crucial as the economic crisis is weakening trust in parties and the party system in many European countries. Typical survey experimental designs adopt party-mention treatments, in order to assess difference in policy support based on the mention of a party to which the respondent has some kind of affinity. Results obtained so far in a variety of countries show the significant presence of party-cuing effects; however, existing research has been mostly experimenting on artificial, low-saliency issues, thus raising concerns of external validity. In this paper we report findings from a survey experiment on real-world, high-saliency issues, which was included in the 4th wave of the CISE (Italian Center for Electoral Studies) Electoral Panel. The panel started in early 2012, covering about 12 months before recent general elections, a period of time during which the economic crisis expressed his deepest effects. The design included three issues selected in order to maximize variance on issue complexity and content: rights for gay couples, house property tax and electoral reform. On each policy issue, respondents in the control group were asked to choose among four different policy options, while respondents in the treatment group received the same options, but each accompanied by a proponent party. Results show effects of party cuing that are large and significant. Respondents tend to support more a policy if they are informed that such policy is proposed by their preferred party. This effect however varies across issues. The paper also investigates variation across party identification, with findings that confirm theoretical expectations: party identifiers show stronger cueing effects than non-identifiers, although different levels of party closeness do not always correspond to cueing effects that are significantly different. Finally we compare cueing effects across groups characterized by different levels of exposure to the economic crisis: we hypothesize that among those who are experiencing economic difficulties such effects should be weaker, expressing less trust in the party system and in specific parties.

di Aldo Paparo Due anni e mezzo or sono abbiamo iniziato la serie dei sondaggi dell'Osservatorio Politico. Già allora il lavoro si era manifestato quale il primo problema da risolvere ad opinione degli italiani. La maggioranza assoluta dei rispondenti, il 54,9%, lo indicava infatti al primo posto. Oggi, dopo trenta mesi di inarrestata recessione della nostra economia, la questione occupazionale è ancor di più la priorità. Infatti quasi due italiani su tre rispondono "il lavoro" alla domanda che chiede loro quale sia il problema più importante che un governo deve affrontare oggi in Italia. Per l'esattezza si tratta di 956 rispondenti sui 1510 che...