Analisi

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di Aldo Paparo Il governo Renzi ha fatto appena in tempo a festeggiare i 1000 giorni dal suo insediamento che l'esito negativo del referendum costituzionale ne ha segnato il termine. Nella storia della Repubblica è comunque uno dei governi più longevi. In un arco di tempo così lungo, la sua popolarità presso l'elettorato italiano ha inevitabilmente subito delle oscillazioni. La teoria del ciclo elettorale suggerisce per questa un andamento ciclico, appunto. In pratica, ci si attende che la popolarità di un governo si mantenga o addirittura aumenti nei primi mesi successivi al suo insediamento (la cosiddetta luna di miele), per...

di Vincenzo Emanuele Nella città di De Magistris il responso delle urne è stato più netto che nel resto del paese, con il No che ha trionfato con il 68,3%, nel quadro di un'affluenza (53,9%) bassa se confrontata con il resto del paese e anche del Sud, ma comunque di ben 11 punti superiore a quella delle elezioni europee del 2014. Analizzando la matrice dei flussi elettorali fra le politiche del 2013 e il voto di domenica scorsa (Figura in basso), si nota che il fronte del SI ha avuto una limitata capacità di andare oltre l'area di consenso del governo:...

di Matteo Cataldi Il Veneto è la regione del centro-nord in cui si è registrata la più alta percentuale di contrari alla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Il No in questa regione ha raggiunto il 62% dei voti validi. Nel comune di Treviso l'esito non è stato diverso, ma il distacco tra il Si e il No è stato di "soli" 10 punti (55% a 45%). Un esito che se raffrontato con quello dell'intera provincia (Sì 37%; No 63%) conferma le indicazioni che avevamo fornito in questo articolo, di una differenza sostanziale tra centri urbani e periferie nel sostegno/avversione alla...

di Vincenzo Emanuele In principio erano parte integrante della 'Zona rossa', ossia di quella cintura di regioni dell'Italia centrale che aveva sempre espresso, nel corso del tempo, un netto consenso per i partiti di centrosinistra (e del PCI-PDS-DS-PD in particolare). Poi venne il 'terremoto elettorale' del 2013, con la vittoria del M5S nella regione (32% contro il 31,1% dell'intera coalizione Bersani). Da allora le Marche possono essere considerate un'area contendibile. Non fa eccezione questa consultazione referendaria, in cui il NO ha prevalso, sebbene in modo meno netto che nel resto del paese (55,1%). Nel capoluogo marchigiano il consenso del NO è stato lievemente...

NOTA: soprattutto nelle prime fasi dello scrutinio (con pochi comuni pervenuti) le proiezioni sono tendenzialmente molto instabili, e soggette a notevoli oscillazioni. Come sono prodotte le proiezioni (in English)