Europee

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di Nicola Maggini   Il risultato delle elezioni europee è inequivocabile: il Pd di Matteo Renzi ha vinto in maniera netta raggiungendo la percentuale “record” del 40,8%. Mai nessun partito di centrosinistra aveva ottenuto una percentuale simile. E in generale il Pd è il partito italiano che ha ottenuto la miglior percentuale di sempre da quando si vota per il Parlamento Europeo (ossia dal 1979). E se si guarda alle elezioni politiche, solo De Gasperi nel ‘48 e Fanfani nel ’58 avevano ottenuto vittorie elettorali migliori in termini percentuali. Il discorso è ovviamente diverso se si guarda ai valori assoluti: ad...

di Konstantinos Athanasiades E’ stata senza dubbio l’astensione a dominare il campo. Questo il dato principale nelle elezioni europee tenute domenica scorsa a Cipro (divisa tra la Repubblica di Cipro e la “Repubblica Turca di Cipro Nord”, riconosciuta solo dalla Turchia). Secondo il Ministero dell’Interno, il 56% dell’elettorato ha infatti scelto l’astensione (quasi 16 punti in più rispetto al 2009), esprimendo la propria disapprovazione per il sistema politico e per le misure di austerità economica introdotte nell’ultimo anno. Paradossalmente, tuttavia, all’alto livello di astensione non sembra essere corrisposto un cambiamento significativo dei rapporti di forza tra partiti, né una forte...

di Luana Russo In Francia si è votato domenica 25 maggio. La Francia elegge 74 eurodeputati (due in più rispetto al 2009) tramite sistema proporzionale con sbarramento al 5% e liste chiuse: sono i partiti politici a stabilire l’ordine dei candidati, dunque gli elettori esprimono solo il voto per un partito e non per specifici candidati. I seggi sono quindi attribuiti secondo l’ordine di presentazione dei candidati sulla lista. Il territorio nazionale è diviso in otto circoscrizioni (di cui una per tutti i territori oltre mare). La campagna elettorale In Francia, come in diversi paesi europei (si pensi per esempio all’Olanda,...

di Vincenzo Emanuele Mentre il risultato elettorale che si va delineando consegna un quadro politico terremotato rispetto alle Politiche di un anno fa, i dati relativi alla partecipazione al voto risultano più vicini alle pessimistiche previsioni della vigilia. Dal punto di vista dell’affluenza, le elezioni Europee del 2014 in Italia sono state senz’altro elezioni di “secondo ordine”. Secondo la consolidata teoria di Reif e Schmitt (1980), alle elezioni europee, essendoci un minore interesse in gioco rispetto alle politiche (manca infatti il “premio” della conquista del governo) gli elettori sono meno interessati e ciò si traduce in più bassi livelli di...

di Roberto D’Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore del 18 maggio 2014 Le elezioni europee sono sempre state elezioni un po’ particolari. Queste lo sono ancora di più.  La gente le sente come meno importanti di quelle nazionali. Si vota per un parlamento distante di cui si sa poco o niente. La posta in gioco è minore e si va meno a votare. A partire dal 1979 l’affluenza è sempre calata. Alle ultime elezioni del 2009 è stata il 43%, ma con rilevanti variazioni territoriali. Escludendo i paesi con voto obbligatorio (Belgio e Lussemburgo) si va dal massimo di Malta (79%)...