Elezioni comunali e circoscrizionali a Milano: i risultati nei consigli di zona

di Nicola Maggini

Al primo turno delle elezioni comunali di Milano, il candidato del centrosinistra Pisapia ha ottenuto il 48,04% dei consensi contro il 41,58% ottenuto dal sindaco uscente di centrodestra Letizia Moratti. Questo dato è omogeneo su tutto il territorio comunale? Per rispondere a questa domanda guardiamo sia a quelli che sono i risultati elettorali per i nove consigli di zona presenti nel comune di Milano sia a quelli che sono i risultati dei vari candidati a sindaco disaggregati per zona, come riportato nelle tabelle seguenti.

Tabella 1- Elezioni circoscrizionali

Tabella 2- Elezioni comunali, dati disaggregati per zone

Legenda

zona 1: centro storico;
zona 2: Stazione Centrale, Gorla, Turro, Greco, Crescenzago;
zona 3: Città Studi, Lambrate, Venezia;
zona 4: Vittoria, Forlanini;
zona 5: Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio;
zona 6: Barona, Lorenteggio;
zona 7: Baggio, De Angeli, San Siro;
zona 8: Fiera, Gallaratese, Quarto Oggiaro;
zona 9: Stazione Garibaldi, Niguarda

La prima tabella riporta i risultati elettorali delle varie coalizioni per le elezioni dei consigli di zona, mentre la seconda tabella riporta i risultati dei vari candidati a sindaco disaggregati per zona.

Concentriamoci prima di tutto sulle elezioni circoscrizionali (tabella 1). Prima di cominciare con l’analisi dei dati, sono necessarie alcune premesse. L’offerta elettorale nei vari consigli di zona non è esattamente la stessa delle elezioni per il sindaco. Ci sono infatti meno liste rispetto a quelle presenti alle elezioni per il consiglio comunale (soprattutto nel campo del centrodestra) e la lista civica del “Movimento 5 stelle” non è presente nella zona 1 alle elezioni circoscrizionali. Inoltre alcune liste del centrodestra e del terzo polo alle elezioni circoscrizionali si presentano da sole fuori dalle rispettive coalizioni in alcune zone. Ciò è vero per la Destra (zona 3, 4 e 6), per i Popolari di Italia Domani (zona 1 e 9), per l’Unione Italiana Ui Librandi (tutte le zone eccetto la 9) e per l’UDC (zona 7). Si tratta, per quel che riguarda il centrodestra, soprattutto di liste minori. Tenuto a mente questo fatto, passiamo all’analisi dei risultati delle elezioni per i consigli di zona.

Il dato più evidente che emerge è che la coalizione che sostiene Pisapia alle elezioni circoscrizionali vince in tutti i consigli di zona. Anche nella zona 1 (centro storico) Pisapia batte Moratti di poco più di due punti percentuali: 47,19% contro 44,91%. Questo dato è sorprendente, perché la zona 1 è la zona “bene” e borghese di Milano, dove tradizionalmente il centrodestra è molto forte. La vittoria di Pisapia al primo turno si spiega quindi per il suo appeal verso i liberi professionisti “radical chic”? Niente affatto. Il centrosinistra va bene anche nelle zone periferiche, anzi soprattutto nelle zone periferiche. Nella zona 6 (dove è presente il quartiere di Barona) il distacco a favore della coalizione di Pisapia è di quasi 10 punti percentuali, così come un distacco simile (di 9 punti percentuali) si registra nella zona 8 (dove è presente il “difficile” quartiere di Quarto Oggiaro). La zona dove il vantaggio per il centrosinistra è maggiore è la zona 3 (Città Studi, Lambrate, Venezia): qui la coalizione di Pisapia prende il 49,55% mentre la coalizione della Moratti prende il 39,36 % dei voti. La zona dove Pisapia raccoglie la percentuale minore di voti è la zona 7 (Baggio, De Angeli, San Siro), dove riceve il 45,53% dei consensi. Per quel che riguarda le altre coalizioni principali, il Terzo Polo riceve percentualmente la cifra migliore nel centro storico, con il 7,24% dei consensi. E questo dato, per quel che abbiamo detto prima circa la zona 1, non ci sorprende visto il profilo moderato di tale coalizione. La zona 1 è anche l’unica zona dove la lista civica “Movimento 5 Stelle” che sostiene il candidato Mattia Calise non è presente. La lista dei “grillini” raccoglie i consensi maggiori, dal punto di vista percentuale, nella zona 9 (Stazione Garibaldi, Niguarda) con il 5,04% dei consensi.

Confrontiamo ora questi dati con i risultati per l’elezione del sindaco disaggregati per zona (tabella 2) in modo tale da vedere se quanto visto in precedenza trova una conferma. Come si può vedere dai valori assoluti, i totali dei voti validi espressi in ogni zona sono simili a quelli delle elezioni circoscrizionali. Sono in realtà leggermente superiori, ma ciò non sorprende dal momento che, come si è detto, ci sono più liste. Se guardiamo alle percentuali dei voti per Pisapia e per la Moratti nelle varie zone, si nota come i rapporti di forza tra i due schieramenti siano molto simili a quelli delle elezioni circoscrizionali, con l’eccezione della zona 1. Qui Pisapia ottiene comunque più voti della Moratti, ma la distanza è minima: 44,9% vs. 44,5% (meno di mille voti di differenza). Questo dato lo si può spiegare con il fatto che questa volta anche in questa zona, a differenza delle elezioni circoscrizionali, è presente la lista del “grillino” Mattia Calise che ottiene 1.120 voti. Una parte di questi voti, probabilmente, alle elezioni per il consiglio di zona sono andati alla coalizione di centrosinistra che prende 566 voti in più rispetto a quanto ottiene Pisapia nell’elezione per il sindaco (mentre nelle altre zone Pisapia come candidato sindaco prende quasi sempre più voti della sua coalizione a livello di elezione circoscrizionale). Un’altra parte dei voti per Calise, forse, è andata verso l’astensione quando si passa all’elezione per il consiglio di zona 1 (i totali dei voti di lista nelle circoscrizionali della zona 1 sono di oltre mille unità inferiori ai totali dei voti per i candidati a sindaco nella stessa zona). Questi dati sono interessanti perché ci possono dare in via intuitiva un’idea di quello che potrebbe essere il comportamento degli elettori di Calise al ballottaggio. Una parte di questi elettori, cioè, sembrerebbe rientrare nell’elettorato potenziale del centrosinistra. Nelle altre zone Calise ottiene, sia in valori assoluti che in valori percentuali, meno voti di quanto ottenga la sua lista nelle stesse zone alle elezioni circoscrizionali. Anche questo fatto può avere una spiegazione plausibile: nelle elezioni per i consigli di zona ci sono meno incentivi per un voto strategico.

In linea con i risultati delle circoscrizionali sono, invece, i voti ottenuti da Palmeri, candidato del Terzo Polo, con l’eccezione della zona 7. In tale zona Palmeri prende molti più voti della coalizione del Terzo Polo alle circoscrizionali, ma questo dato lo si può spiegare molto facilmente: all’elezione per il consiglio di zona 7, infatti, l’UDC si presentata da sola fuori dalla coalizione (rientrando nella nostra tabella nella categoria residuale “Altri”).

In conclusione, le elezioni a Milano ci offrono un dato sistematico: la vittoria della coalizione di Pisapia avviene su tutto il territorio comunale, anche in zone storicamente difficili per la sinistra. Qualcosa di profondo sembra essere avvenuto negli umori dell’elettorato milanese. Solo i risultati del ballottaggio, tuttavia, potranno confermare o smentire questo cambiamento.