di Aldo Paparo e Vincenzo Emanuele
Le elezioni del 15 e 16 Maggio sono state un utile banco di prova, oltre che per candidati e partiti, anche per testare il rendimento dei due “blocchi” di centrosinistra e centrodestra a due anni (o anche meno) dalle prossime elezioni politiche. I blocchi sono “specifici segmenti dello spazio politico – definito in termini sinistra-destra – dai quali le coalizioni attingono tanto le proprie componenti partitiche, quanto il loro potenziale consenso elettorale” (Chiaramonte 2007, 374). Abbiamo così confrontato, per i 23 comuni capoluogo, i risultati ottenuti dal blocco di centrosinistra (Pd, Idv, Sel, Federazione della sinistra e Partito socialista) e da quello di centrodestra (Pdl, Lega e La Destra) in queste comunali con i risultati ottenuti dagli stessi blocchi (formati dai partiti o dalle liste riconducibili ai partiti sommati nel 2011) tra le comunali 2006 e le regionali 2010.
Durante tutto il periodo considerato il centrosinistra è in vantaggio sul centrodestra, perfino nel 2008, elezioni che segnano il trionfo della coalizione berlusconiana. E’ un chiaro segno della parzialità del dato considerato: i 23 comuni capoluogo sono per lo più grandi città con oltre 100.000 abitanti, una categoria di comuni nei quali la sinistra è storicamente più forte, e dunque non sono minimamente rappresentativi dell’Italia nel suo complesso. Tuttavia, il confronto è utile perché ci fornisce una misura del cambiamento del consenso tra un’elezione e l’altra.
Fig.1 I blocchi di centrodestra e centrosinistra 2011 attualizzati, dati percentuali
CD somma liste che oggi costituiscono PDL, Lega Nord e La Destra.
CS somma liste che oggi costituiscono PD, IDV, SEL, FED e PS.
Entrambi i blocchi scendono in termini percentuali rispetto al 2010 (Fig. 1): è un segnale evidente dell’emersione di forze estranee ai due aggregati principali, in primis il Terzo Polo e il sorprendente Movimento 5 Stelle di Grillo. I due blocchi insieme totalizzano il 66,3%: un italiano su 3 ha scelto di votare un partito terzo (nel 2008 appena il 7,4% dei votanti ha fatto questa scelta). Il centrosinistra perde circa 4 punti, dal 41,3 al 37,4%, mentre in voti assoluti fa segnare un lieve incremento (+ 23.000 voti), rimanendo comunque ben lontana sia dal risultato delle politiche che da quello delle scorse comunali (quasi 150.000 voti in meno), segnate dalla scontro tra le macrocoalizioni di Unione e Cdl. Il centrodestra subisce un vero e proprio tracollo elettorale: nei 23 comuni capoluogo raccoglie appena il 28,9%, in caduta libera rispetto alle regionali (-10,3 punti) e alle politiche (-17,1 punti). In valori assoluti perde poco meno di 150.000 voti, toccando il punto più basso dell’intero ciclo: appena 739.000 voti, ben 220.000 in meno del centrosinistra.
Fig.2 I blocchi di centrodestra e centrosinistra 2011 attualizzati, valori assoluti (migliaia di voti)
CD somma liste che oggi costituiscono PDL, Lega Nord e La Destra.
CS somma liste che oggi costituiscono PD, IDV, SEL, FED e PS.