Il ballottaggio a Milano: risultati per zona e confronto con il primo turno

di Nicola Maggini  

I ballottaggi si sono conclusi. E il verdetto a Milano è stato inequivocabile: il candidato di centrosinistra Giuliano Pisapia ha sconfitto il sindaco uscente di centrodestra Letizia Moratti con un distacco di quasi dieci punti percentuali. Pisapia, infatti, ha ottenuto il 55,11% dei consensi mentre alla Moratti è andato il 44,89% dei voti. Prima di vedere, come abbiamo già fatto con i risultati del primo turno, se tale vittoria è omogenea su tutto il territorio comunale, guardiamo al dato dell’affluenza. Come si può vedere dalla tabella seguente (tabella 1), l’affluenza al ballottaggio è stata quasi identica a quella del primo turno (c’è stata una leggera diminuzione di 2108 votanti). Questo è un dato in controtendenza rispetto agli altri comuni che al ballottaggio hanno registrato  una netta flessione nell’affluenza alle urne rispetto al primo turno. L’affluenza è stata alta in tutte le zone di Milano, con differenze non marcate. I milanesi, quindi, sembrano aver percepito l’importanza della posta in palio e al ballottaggio sono tornati a votare con un’affluenza del 67,4%. Questo dato rende politicamente ancor più significativi i risultati finali.

Tabella 1- Elettorato, votanti, voti validi

Guardiamo ora a quelli che sono i risultati dei candidati a sindaco disaggregati per zona, come riportato nelle tabelle seguenti (tabella 2 e 3). Nella tabella 2 riportiamo i risultati, disaggregati per zona,  ottenuti al primo turno da Pisapia e dalla Moratti di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo. (Zolpidem) La tabella 3 mostra invece quelli che sono i risultati del ballottaggio disaggregati per zona, sia in valori assoluti che in termini percentuali.

Tabella 2- Elezioni comunali: primo turno, dati disaggregati per zone

Tabella 3- Elezioni comunali: ballottaggio, dati disaggregati per zone

Legenda

zona 1: centro storico;
zona 2: Stazione Centrale, Gorla, Turro, Greco, Crescenzago;
zona 3: Città Studi, Lambrate, Venezia;
zona 4: Vittoria, Forlanini;
zona 5: Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio;
zona 6: Barona, Lorenteggio;
zona 7: Baggio, De Angeli, San Siro;
zona 8: Fiera, Gallaratese, Quarto Oggiaro;
zona 9: Stazione Garibaldi, Niguarda

    Al primo turno Pisapia aveva preso il 48,08% dei voti contro il 41,58% dei voti della Moratti, con un distacco di quasi sette punti percentuali. La distanza tra i due sfidanti in termini percentuali si è quindi allargata a favore di Pisapia. Se guardiamo ai valori assoluti, al ballottaggio Pisapia ha preso 49658 voti in più rispetto al primo turno, mentre l’incremento della Moratti è stato minore, pari a 24322 voti. Andando oltre i 365000 voti, Pisapia ha ottenuto in valori assoluti la cifra elettorale più alta presa a Milano dal candidato di una coalizione di centrosinistra da quando c’è l’elezione diretta del sindaco (anno 1993).

   Passiamo ora a vedere i risultati per l’elezione del sindaco nelle varie zone di Milano. Come si può vedere dalle tabelle, anche al ballottaggio la vittoria di Pisapia è omogenea su tutto il territorio comunale. Pisapia vince cioè ovunque, anche nella zona 1 (centro storico) che è la zona “bene” e borghese di Milano, in linea con quanto era già avvenuto al primo turno. Se guardiamo alle percentuali dei voti per Pisapia e per la Moratti nelle varie zone, si nota come i rapporti di forza tra i due schieramenti siano simili a quelli del primo turno, con un ulteriore allargamento della distanza tra la Moratti e Pisapia (a vantaggio di quest’ultimo). La zona dove il distacco tra Pisapia e la Moratti è minore è la già citata zona 1, dove la differenza in termini percentuali tra i due candidati  al primo turno è di 0,4 punti percentuali, mentre al secondo turno è di 2,4 punti percentuali. Questa differenza di poco più di due punti percentuali è quasi identica a quella registrata nella zona 1 alle elezioni circoscrizionali. Il dato può essere importante: come abbiamo scritto in un precedente articolo, in questa zona alle elezioni circoscrizionali (a differenza del primo turno delle comunali) non era presente la lista civica “Movimento 5 Stelle”, proprio come al ballottaggio. In attesa dell’analisi dei flussi elettorali, questo potrebbe essere un buon indizio del fatto che molti elettori “grillini” al ballottaggio potrebbero aver votato per Pisapia.

 Nelle altre zone il vantaggio di Pisapia, al secondo turno, si consolida e aumenta ulteriormente. Mentre al primo turno la zona che presentava la distanza maggiore (di 9,9 punti percentuali) tra Pisapia e la Moratti  era stata la zona 3 (Città Studi, Lambrate, Venezia), al ballottaggio la zona dove il vantaggio per il centrosinistra è maggiore è la zona 5 (Vicentino, Chiaravalle, Gratosoglio) dove Pisapia stacca Moratti di 13,28 punti percentuali. Al ballottaggio,in generale, Pisapia ottiene percentuali sopra la media nelle già citate zone 5 e 3, nella zona 4 (Vittoria, Forlanini), nella zona 6 (Barona, Lorenteggio) e nella zona 9 (Stazione Garibaldi, Niguarda).

    In conclusione, i dati del ballottaggio confermano e consolidano in maniera sistematica la vittoria del candidato del centrosinistra al primo turno. Pisapia vince ovunque: dalla zone borghesi a quelle periferiche e popolari. I risultati del primo turno ci avevano portato a porre la domanda se qualcosa di profondo fosse avvenuto negli umori dell’elettorato milanese. A questo punto possiamo dare la risposta: a Milano è avvenuto un terremoto politico.

Nicola Maggini è ricercatore in scienza politica. È membro del laboratorio di ricerca spsTREND "Hans Schadee" presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano, del CISE (Centro Italiano Studi Elettorali) e di ITANES (Italian National Election Study). In precedenza è stato Jean Monnet Fellow presso lo Schuman Centre for Advanced Studies dell’Istituto Universitario Europeo e ha partecipato a due progetti di ricerca europei Horizon 2020: Sirius-Skills and Integration of Migrants, Refugees and Asylum Applicants in European Labour Markets e TransSol-Transnational solidarity at times of crisis. Si è addottorato, con lode, in Scienza della Politica all’Istituto Italiano di Scienze Umane nel marzo 2012. Ha pubblicato articoli in diverse riviste scientifiche italiane e internazionali, tra cui European Political Science Review, Journal of Common Market Studies, West European Politics, American Behavioral Scientist, South European Society and Politics, Italian Political Science Review, Journal of Contemporary European Research, Quality & Quantity, Italian Political Science, Italian Journal of Electoral Studies, International Sociology e Quaderni di Scienza Politica. Ha pubblicato, per Palgrave MacMillan, il libro Young People’s Voting Behaviour in Europe. A Comparative Perspective (Palgrave Macmillan, 2016). È inoltre coautore di diversi capitoli in volumi collettanei e ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE. Ha curato (con Andrea Pedrazzani) Come siamo cambiati? Opinioni, orientamenti politici, preferenze di voto alla prova della pandemia (Fondazione Feltrinelli, 2021). Infine, è autore di diverse note di ricerca pubblicate nella serie dei Dossier CISE. I suoi interessi di ricerca si concentrano sullo studio degli atteggiamenti e comportamenti socio-politici, dei sistemi elettorali, del comportamento di voto e della competizione partitica in prospettiva comparata.