Ai 1542 intervistati dell’indagine CISE/Economia del 23 novembre 2011 è stata sottoposta una batteria di domande relative a possibili misure per promuovere la crescita economica. Ecco i risultati.
Riguardo alle misure per promuovere la crescita economica, il campione degli intervistati mostra di essere favorevole a misure come le liberalizzazioni (ossia una maggiore concorrenza nei servizi, nelle professioni, nelle farmacie, nei negozi, nelle assicurazioni), la diminuzione del carico fiscale su imprese e lavoratori a fronte di un aumento del carico fiscale sui patrimoni, la riforma del mercato del lavoro in nome della flexscurity (ossia un’attenuazione delle rigidità dei contratti a tempo indeterminato in cambio del rafforzamento delle tutele per i precari). Le liberalizzazioni in particolare incontrano il consenso (coloro che rispondono di essere “molto favorevoli” e “abbastanza favorevoli”) del 73,3% degli intervistati, la diminuzione del carico fiscale su imprese e lavoratori a fronte di una patrimoniale è gradita dall’83,3% del campione e infine la riforma del mercato del lavoro è appoggiata dall’86,3% degli intervistati. Se il governo Monti volesse intervenire su questi temi incontrerebbe pertanto un vasto consenso. Più problematiche al contrario sarebbero le misure sulle pensioni. Coloro che rispondono di essere “poco favorevoli” e “per nulla favorevoli” ad un allungamento dell’età pensionabile in cambio di una riduzione dei contributi a carico dei lavoratori in busta paga sono il 62,5% degli intervistati. Si conferma, come nel caso delle misure per il risanamento dei conti pubblici, una contrarietà degli intervistati all’allungamento dell’età pensionabile, anche se in questo caso tale contrarietà è attenuata dall’introduzione di un trade off nella domanda (ossia la riduzione dei contributi a carico dei lavoratori in busta paga). Gli intervistati sono anche nettamente contrari (il 73,9%) a un aumento della spesa pubblica. Infine il tema più divisivo risulta essere la privatizzazione delle aziende pubbliche locali: il 46,8% è favorevole e il 53,1% è contrario.