di Aldo Paparo
Sono 157 i comuni superiori ai 15.000 abitanti che hanno votato in questa tornata di elezioni amministrative. In attesa dei risultati definitivi di Catanzaro e Palermo, proviamo comunque a fare un riepilogo di quanto è successo.
Come si vede nella figura 1, dopo il primo turno 37 comuni sono già stati assegnati, pari al 23,6%, mentre in 120 città (76,4%) si dovrà ricorrere al ballottaggio per scegliere il primo cittadino. In questi stessi 157 comuni, nelle precedenti elezioni comunali, il numero di secondi turni era stato nettamente inferiore: 77 (49%). Ciò è un chiaro segnale dello sfaldamento dei due poli e della frantumazione delle scelte di voto degli elettori.
Fig.1: Amministrazioni conquistate al primo turno per zona geografica, comunali 2012 e precedente.
La figura 2 riporta la scomposizione geografica dei ballottaggi. Il dato è assai omogeneo in tutto il territorio nazionale, con oltre i tre quarti dei comuni al secondo turno in tutte le zone. Nelle precedenti comunali, la situazione era invece alquanto differenziata geograficamente: circa due sindaci su cinque avevano vinto al primo turno nella zona rossa, la metà al sud ed addirittura quasi tre su cinque al nord (10 su 10 fra i capoluoghi). Questo comporta una grossa differenziazione geografica dell’incremento della proporzione di comuni in cui si va al secondo turno: +18% nella zona rossa, +25% al sud e +34% al nord. Certamente la separazione fra Pdl e Lega nord, che invece nella precedente tornata erano pressochè ovunque insieme, è la ragione principale di questo straordinario aumento dei ballottaggi al nord.
Fig.2: Comuni al ballottaggio per zona geografica, comunali 2012 e precedente.
Il quadro che emerge è dunque quello di una generalizzata incapacità del Pd e del Pdl di ottenere la maggioranza assoluta insieme ai propri alleati. Dalla figura 3 possiamo però notare come fra le performance dei due attori principali di quelli che furono i poli del bipolarismo italiano vi sia una sostanziale differenza. Il partito di Bersani, infatti, ha conquistato, nelle diverse configurazioni di alleanze, 25 comuni dei 32 già assegnati, appena uno di meno rispetto a cinque anni fa. Il Pdl, invece, si è fermato a 7 contro i 52 comuni conquistati al primo turno nelle precedenti amministrative. Da sottolineare, quale ulteriore conferma del fenomeno di meridionalizzazione del Pdl, il fatto che solo uno (Gorizia) sia fuori dal sud.
Fig. 3: Colore politico dell’amministrazione nei comuni vinti al primo turno per zona geografica.
La debacle del partito di Alfano in queste elezioni è confermata dai dati relativi ai ballottaggi (figura 4): su 120 casi il Pdl ne manca il 40% (48). Il Pd presenta invece propri candidati in 101 ballottaggi, mancandone il 16%. Più in generale è interessante rilevare come in meno della metà dei comuni (58) il ballottaggio vedrà confrontarsi il candidato appoggiato dal Pdl con quello sostenuto dal Pd. I comuni in cui al ballottaggio sarà presente un candidato del terzo polo sono 21; in 13 di questi lo sfidante è appoggiato del Pd, in 6 dal Pdl. Sono ben 5 i candidati grillini che accedono al secondo turno, 3 in meno della Lega nord.
Fig. 4: Riepilogo dei ballottaggi nelle comunali 2012.
In ogni cella il numero indica le occorrenze in cui al ballottaggio si confrontano i candidati dei partiti indicati in riga e colonna.