Comunali in Trentino: il centrosinistra tiene ma perde ancora a Pergine ed è sotto scacco a Rovereto

di Aldo Paparo

Analizziamo qui i risultati elettorali nei comuni trentini con almeno 15.000 abitanti al voto in questo 2015: sono Trento, Pergine Valsugana, Riva del Garda e Rovereto.

Iniziamo dalla partecipazione elettorale, che è generalmente calata, ma con alcune differenze. Nel capoluogo si è fermata sotto il 55%, la più bassa per un comune superiore in tutta la regione, segnando un calo rispetto alle precedenti comunali di poco superiore ai 5 punti. Leggermente superiore il calo a Rovereto, dove l’affluenza si è attestata appena sotto il 63%. Più alto il calo rispetto al 2010 fatto segnare a Riva del Garda: quasi 8 punti di partecipazione in meno e affluenza sotto quota 58%. In controtendenza il caso di Pergine Valsugana. Qui la partecipazione fa segnare un, seppur lieve, aumento rispetto alle precedenti consultazioni amministrative. Occorre però precisare che nel 2013 si votò per eleggere organi che sarebbero rimasti in carica solo per due anni. Fattispecie questa che può certamente avere indotto taluni elettori perginesi a non considerare la consultazione sufficientemente importante da recarsi alle urne. Se in effetti confrontiamo il dato del 2015 con le precedenti elezioni amministrative ordinarie – e non suppletive -, quelle del 2009, ci accorgiamo che il calo è decisamente in linea con il resto dei casi analizzati: poco superiore ai 5 punti.

Si tratta in effetti di cali molto vistosi, in media superiori ad un punto di affluenza in meno per ogni anno che intercorre dalle precedenti elezioni omologhe: un ritmo più che doppio di quello “naturale” osservato nel nostro paese.

Come abbiamo già avuto modo sottolineare, tutti e quattro i sindaci uscenti erano in corsa per un nuovo mandato da primo cittadino. Per adesso nessuno è stato rimpiazzato: anzi, tre hanno conquistato la maggioranza assoluta, riconfermando quindi la poltrona già al primo turno. Nel quarto caso l’incumbent è comunque in corsa al ballottaggio.

Vediamo in dettaglio i diversi casi, cominciando dal capoluogo di provincia, Trento (tab. 1). Qui il sindaco uscente del centro-sinistra, Alessandro Andreatta, è stato rieletto già al primo turno con il 53,7% dei voti. Esattamente come sei anni fa il Pd ha raccolto poco meno del 30%: risultato poi confermato alle politiche, ma venti punti al di sotto di quello delle europee. L’Upt segna una battuta d’arresto: nonostante la lista unitaria con l’Idv, i propri voti rispetto alle precedenti amministrative di circa cinque punti. Buona affermazione invece per il Patt che  sfiora il 10%, raddoppiando il risultato delle predenti comunali. I Verdi confermano il 3% di sei anni fa ed entrano in Consiglio con un seggio.

Secondo classificato lo sfidante di centro-destra, Claudio Cia, che ha raccolto il 31% dei consensi. Nella sua coalizione la Lega ottiene un buonissimo risultato: il 13%, cinque punti in più delle precedenti comunali, quasi il doppio delle europee e il triplo delle politiche. Fi si ferma invece al 4%, meno della metà delle europee, ed un terzo dei risultati del Pdl alle politiche e alle precedenti comunali.

Il candidato del M5s, Paolo Negroni, non va oltre l’8,4%, calando di oltre sei punti rispetto alle europee, che già avevano segnato un analogo calo rispetto alle politiche. Antonia Romano, candidata da una lista unitaria di partiti di sinistra, non riesce a replicare il risultato alle europee della lista Tsipras – che però contava anche sul contributo dei Verdi -, ma riusciva comunque ad entrare in Consiglio ottenendo il 4,5% dei voti.

Tab. 1 – Risultati delle elezioni comunali 2015 a Trento

A Pergine Valsugana (tab. 2) Roberto Oss Emer, il sindaco uscente  – seppur al termine di un mandato biennale -, è stato anch’egli confermato al primo turno; mentre nel 2013 aveva avuto bisogno del ballottaggio per sconfiggere la resistenza del rivale di centro-sinistra (ma non appoggiato dal Pd) Osler. Analoga a quella del collega trentino anche la percentuale raccolta. Nella sua coalizione di liste civiche spicca il risultato della lista per Pergine, la più votata in città con quasi un quinto dei voti. Ma anche le altre quattro liste hanno ottenuto buoni risultati portando fra uno e tre candidati in Consiglio.

Stavolta la coalizione di centro-sinistra si presentava compatta al primo turno, forte di sei liste a sostegno di Stefano Tommaselli, che però è rimasto sotto il 40%. Il Pd otteneva appena un voto su otto, in calo di un paio di punti persino sulle precedenti comunali – per non parlare poi di politiche ed europee. Il Patt segnava invece un leggero aumento, mentre l’Upt smarriva oltre un terzo circa dei suoi voti del 2010.

Completa il quadro di una corsa a ranghi assai ristretti la candidata leghista, Donata Soppelsa, che ha raccolto meno del 7%, leggermente in calo rispetto ai risultati fatti registrare nel comune dal Carroccio alle politiche e alle europee.

Tab. 2 – Risultati delle elezioni comunali 2015 a Pergine Valsugana

Anche a Riva del Garda (tab. 3) il sindaco uscente (Mosaner) ha ottenuto la riconferma già al primo turno, raccogliendo quasi i due terzi dei consensi, in crescita di circa otto punti rispetto a cinque anni fa. Il Pd cresce di circa cinque punti rispetto alle comunali 2010, mentre il Patt triplica la propria percentuale. Qui anche l’Upt registra una crescita, nell’ordine dei due punti percentuali.

Il candidato del centro-destra (Santorum) ha raccolto un voto su cinque; la Lega, superando il 10%, risulta in crescita rispetto alla già buona affermazione delle europee ed è il grande protagonista della coalizione, mentre Fi ottiene un risultato davvero modesto, inferiore al 5%, poco più di un terzo delle europee.

La metà dei consensi di Santorum, uno su dieci, è stato raccolto da Prada, il candidato del M5s. Il partito di Grillo vede quindi dimezzarsi il risultato delle europee di soli dodici mesi fa. Chiude il quadro Franca Bazzanella, la consigliera comunale del Pd che ha provato la candidatura come indipendente: ha raccolto il 6,5% dei voti, sufficienti a mantenere il proprio posto in Consiglio.

Tab. 3 – Risultati delle elezioni comunali 2015 a Riva del Garda

A Rovereto, invece, il primo turno non  stato sufficiente a scegliere il prossimo primo cittadino. Tra due settimane andrà quindi in scena l’attesissima ripetizione della sfida di ballottaggio del 2010. Come possiamo osservare nella tabella 4, infatti, il sindaco uscente del centro-sinistra (Miorandi) e lo sconfitto di misura di cinque anni or sono (Valduga) sono risultati nettamente i candidati più votati. Allora prevalse Miorandi per meno di trecento voti (comunque quasi due punti percentuali alla luce della scarsa affluenza). Stavolta Valduga è in testa dopo il primo turno, di circa tre punti, in virtù del 38,4% dei consensi raccolti. Fra le liste che lo sostengono spicca il risultato della lista che porta il nome del candidato sindaco: seconda più votata con il 18,5%. I Verdi pagano forse un pegno alla scelta di coalizzarsi ed arretrano di un punto circa, scendendo sotto il 5%. Nella coalizione Miorandi i risultati sono in linea con quelli di cinque anni fa: Pd cresce di un paio di punti, pari all’arretramento dell’Upt, mentre risulta stabile il Patt.

A risultare decisive potrebbero essere le scelte degli elettori che non hanno il proprio candidato al ballottaggio: vediamo di chi si tratta. Il candidato del centro-destra (Marco Zenatti) ha raccolto poco meno di un quinto dei voti, cinque punti meno del candidato di cinque anni fa di tale area politica. Nonostante ciò la Lega, complice forse anche l’assenza del simbolo di Fi dalla scheda, ottiene un discreto risultato: superiore al 10%, in leggera crescita sia rispetto alle europee che alle precedenti comunali. Il M5s si ferma al 7,5%, quasi dieci punti meno del risultato delle europee ed un terzo di quello delle politiche. Se cinque anni or sono Miorandi aveva potuto giovarsi dei voti di una serie di candidati minori di sinistra – oltre che su un lieve vantaggio al primo turno, stavolta non potrà però  essere così: Valduga sembra dunque potere ottenere la attesa rivincita.

Tab. 4 – Risultati delle elezioni comunali 2015 a Rovereto

Ricapitolando quanto accaduto in questa tornata amministrativa, Andreatta a Trento e Mosaner a Riva del Garda sono stati rieletti al primo turno per il centro-sinistra, oltre che il civico Oss Emer a Pergine Valsugana. Solo a Rovereto si andrà al ballottaggio. Le amministrazioni uscenti sembrano essere state premiate dagli elettori, anche se si registra un notevole calo della partecipazione elettorale. Venendo ai risultati dei partiti, il Pd, seppur in calo rispetto alle europee, risulta stabile rispetto alle precedenti comunali, il confronto più corretto anche per via delle diverse offerte in campo nelle elezioni di carattere nazionale. Eccezion fatta per Pergine, il partito di Renzi è ovunque la forza più votata con risultati compresi fra il 20 e il 30%. La Lega avanza, ottenendo risultati nella media intorno al 10%, mentre il M5s arretra (mai in doppia cifra) e Fi scompare (assente in due comuni, sotto il 5% negli altri). Per quanto concerne i partiti locali, il Patt fa segnare delle crescite, mentre l’Upt appare in flessione.

Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.