Flussi Cremona: l’uscente PD rivince anche grazie a elettori leghisti delle europee

Europee e comunali lo stesso giorno, ma con esiti opposti

Doppia elezione per la città di Cremona lo scorso 26 maggio, quando gli elettori sono stati chiamati ad esprimere la propria preferenza sia per il nuovo Europarlamento che per rinnovare il sindaco e il consiglio comunale. Le votazioni hanno prodotto esiti a prima vista contrastanti, con una prevalenza della Lega alle europee e la riconferma del centrosinistra alle amministrative.

La Tabella 1 mostra il quadro completo dei risultati delle elezioni europee a Cremona, a confronto con le politiche 2018 e le europee 2014. La vittoria del partito di Matteo Salvini (35,7%), seguito dal PD (27,4%) è conforme ad una tendenza nazionale, così come il crollo del M5S, il quale rimane poco dietro al partito del Cavaliere che si aggiudica la medaglia di bronzo, ma entrambi non raggiungono il 10%. L’effetto è di un voto fortemente polarizzato. Rispetto alle precedenti europee, viene riconfermato l’ordine di arrivo, con l’eccezione della ribalta leghista: il Carroccio triplica infatti il numero delle preferenze e da quarto partito passa a primo.

A Cremona, il PD risulta il grande sconfitto di queste europee perdendo un terzo dei propri voti dal 2014 al 2019 (da 27,4% a 43,1%), ma compensa con il successo alle comunali. Tale passaggio di testimone era stato anticipato già dall’esito delle elezioni del 4 marzo 2018. Tuttavia, nel caso delle politiche lo scarto era stato molto più ridotto: le Lega aveva ottenuto il 24,4%, mentre il PD, con il 23,6%, poteva ancora dirsi in lotta per la palma di primo partito in città. Cremona si configura come una riproduzione fedele del quadro nazionale dopo un anno di governo giallo-verde, con il M5S che rincorre il proprio alleato di destra, in netto vantaggio.

Tab. 1 – Risultati elettorali delle recenti elezioni nel comune di Cremonacremona_tab

La realtà delle comunali si presenta però diversa. Al secondo turno si è confermato vincitore il candidato di centrosinistra e sindaco uscente Gianluca Galimberti, che ottiene il 55,9% dei voti contro il 44,1% delle preferenze dello sfidante di centrodestra, Carlo Malvezzi. Nonostante la mancanza di maggioranza assoluta al primo turno, richiesta per i comuni sopra i 15.000 abitanti, le amministrative del 26 maggio avevano già anticipato l’esito del ballottaggio del 9 giugno, con Galimberti al 46,4% e Malvezzi al 41,7%.

Entrambi i candidati hanno potuto contare sul sostegno di ampie coalizioni. Il primo è stato sostenuto da PD ed altre cinque liste civiche: Fare Nuova la Città, Cremona Attiva, Sinistra per Cremona, Cittadini per Cremona e Patto Civico. il secondo aveva in coalizione Lega, FDI, FI e la lista Viva Cremona. L’impostazione maggioritaria si è rivelata dunque una formula di successo per il centrodestra, che invece si era diviso cinque anni prima e non era riuscito a riconfermare il sindaco uscente Oreste Perri.[1]

I flussi elettorali

La ricognizione dei risultati elettorali delle europee e delle comunali che abbiamo svolto segnala una certa volatilità elettorale intercorsa. Per comprendere quindi quali specifici movimenti di elettori abbiano portato alla rielezione di Galimberti, abbiamo stimato i flussi elettorali nel comune di Cremona fra le elezioni europee 2019 e il ballottaggio delle comunali. La Tabella 2 mostra come si sono divisi al ballottaggio, fra voto ai due candidati e astensione, gli elettorati dei diversi partiti alle europee.

La nostra analisi mostra un riversamento compatto degli elettori di PD e La Sinistra a favore di Galimberti (98 e 89%, rispettivamente). Invece gli elettori di Più Europa e Europa Verde (non in corsa alle comunali) premiano il sindaco uscente in misura più o meno dimezzata (attorno al 45%), con questi ultimi che addirittura preferiscono Malvezzi (57%).

Nel centrodestra, il quadro è sorprendentemente simile, con tassi di fedeltà molto alti per alcuni elettorali, e attorno al 50% per altri. In particolare, gli elettori di FI hanno votato in blocco per Malvezzi (93%), mentre quelli di FDI e Lega assai meno. Anzi, è interessante notare come il 23% degli elettori leghisti abbia preferito il democratico Galimberti al secondo turno. Questo flussi di elettori infedeli pesa oltre il 5% del totale dell’elettorato cremonese. Un elettore su 18 ha votato Galimberti al ballottaggio dopo aver votato Lega alle europee.

Sembra proprio che Malvezzi, un candidato di area berlusconiana, consigliere in regione e già vicesindaco dell’amministrazione Perri dal 2009 al 2013, non sia stato particolarmente gradito al di fuori del bacino elettorale del Cavaliere stesso, specie presso quello della Lega. Si tratta peraltro di un fenomeno molto simile a quello osservato per gli elettori leghisti di Vercelli (Sessa e Paparo 2019).

Infine, gli elettori del M5S alle europee hanno largamente preferito il riconfermato sindaco nel ballottaggio, cui il candidato del Movimento Luca Nolli non era riuscito ad accedere. Se un terzo si è astenuto, la metà circa ha votato Galimberti, contro un quinto che ha scelto Malvezzi. In pratica ci sono quasi due elettori e mezzo del M5S per Galimberti per ognuno che abbia votato Malvezzi.

Tab. 2 – Flussi elettorali a Cremona fra europee 2019 e ballottaggio delle comunali 2019, destinazioni (clicca per ingrandire)dest

Osservando la Tabella 3, che mostra la provenienza dei voti dei due sfidanti del ballottaggio, emergono chiaramente i maggiori sostenitori dei due candidati. I voti di Malvezzi sono sostanzialmente relegati ai bacini dei tre partiti del centrodestra: una metà dalla Lega, un quarto da FI, un decimo da FDI. Praticamente niente arriva da altri bacini.

Al contrario, i sostenitori di Galimberti sono più trasversali. Infatti, se è vero che quasi il 60% sono elettori del PD, oltre uno su sei ha votato la Lega e quasi uno su dieci il M5S.

Tab. 3 – Flussi elettorali a Cremona fra europee 2019 e ballottaggio delle comunali 2019, provenienze (clicca per ingrandire)prov

Il diagramma di Sankey riportato di seguito (Fig. 1) mostra in forma grafica le nostre stime dei flussi elettorali fra europee e ballottaggi a Cremona. A destra sono riportati i bacini elettorali del ballottaggio, a sinistra quelli delle europee. Le diverse bande, colorate in base al bacino di provenienza delle europee, mostrano le transizioni dai bacini delle europee a quelli delle comunali. L’altezza di ciascuna banda, così come quella dei rettangoli dei diversi bacini elettorali all’estrema sinistra e destra, è proporzionale al relativo peso sul totale degli elettori.

La figura evidenzia la compattezza degli elettori dei due partiti mainstream sui rispettivi candidati, ma anche la tripartizione dell’elettorato della Lega, con una metà verso Malvezzi e l’altra metà che si divide fra astensione e Galimberti.

Fig. 1 – Flussi elettorali a Cremona fra europee 2019 (sinistra) e ballottaggio delle comunali 2019 (destra), percentuali sull’intero elettorato (clicca per ingrandire)sankey

Il comportamento dell’elettorato leghista è il principale spunto di interesse che emerge dalla nostra analisi. Le possibili ragioni variano da una scelta di voto disgiunto dovuta ad un diverso ordine di priorità in Europa e sul territorio; al particolare candidato in corsa per il centrodestra (non un leghista ma un esponente di FI); fino all’eventuale valutazione positiva dell’operato del sindaco nel corso del suo precedente mandato.

In proposito, vanno ricordate le accuse mosse al primo cittadino cremonese di avere mantenuto una linea eccessivamente morbida sul decreto sicurezza, di cui avrebbe criticato le modalità pur rispettandone l’applicazione, nel tentativo di trattare con Salvini. Sui diritti, il sindaco si è sempre espresso a favore della famiglia tradizionale in linea con la propria manifesta identità cattolica, fino al rifiuto di trascrivere le unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Sono episodi come questi a strizzare l’occhio a quella parte dell’elettorato meno progressista e trasversale all’asse destra-sinistra.

In ultima analisi, nella città del violino sembrano risuonare simultaneamente due melodie diverse. Da un lato, il Partito Democratico riscopre il lento agio delle note conservatrici, che toccano le giuste corde degli elettori moderati, convincendoli a riconfermare il sindaco uscente. Dopo la rielezione di Del Bono a Brescia nel 2018, questo risulta essere un trend elettorale da non sottovalutare (per lo meno in Lombardia).

Sul fronte opposto, la Lega conferma il sorpasso a danno di partner di governo in regione FI, e scavalca anche l’attuale alleato di governo, certificando anche a livello locale un primato già chiaramente evidente a livello nazionale. Tuttavia, almeno sul piano locale, l’attuale base elettorale della Lega si dimostra poco favorevole a candidati berlusconiani.

 

Riferimenti bibliografici

Goodman, L. A. (1953), ‘Ecological regression and behavior of individual’, American Sociological Review, 18, pp. 663-664.

Schadee, H. M. A., e Corbetta, P. G., (1984), Metodi e modelli di analisi dei dati elettorali, Bologna, Il Mulino.

Sessa, M. G., e Paparo, A. (2019), ‘Flussi Vercelli: nonostante la smobilitazione leghista il centrodestra strappa il comune’, Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile presso: https://cise.luiss.it/cise/2019/06/10/flussi-vercelli-nonostante-la-smobilitazione-leghista-il-centrodestra-strappa-il-comune/


[1] Alle comunali 2014 la Lega che aveva sostenuto un proprio candidato, per poi apparentarsi al ballottaggio a Perri quando questo era rimasto fuori dal secondo turno.

NOTA METODOLOGICA

I flussi presentati sono stati calcolati applicando il modello di Goodman (1953) alle 76 sezioni elettorali del comune di Cremona. Seguendo Schadee e Corbetta (1984), abbiamo eliminato le sezioni con meno di 100 elettori (in ognuna delle due elezioni considerate nell’analisi), nonché quelle che hanno registrato un tasso di variazione superiore al 15% nel numero di elettori iscritti (sia in aumento che in diminuzione). Il valore dell’indice VR è pari a 2,2.