The ‘mainstream’ in contemporary Europe: a bi-dimensional and operationalisable conceptualisation

Mirko Crulli

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Mirko Crulli è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche della LUISS Guido Carli e PhD candidate presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, dov’è anche stato cultore della materia in Sociologia Politica. È stato visiting postgraduate research student presso il Dipartimento di Politics della University of Surrey. I suoi principali interessi di ricerca comprendono la teoria dei cleavages, il comportamento elettorale, il populismo e la destra radicale nell’Europa contemporanea, la geografia politica. Su questi temi ha pubblicato articoli in riviste scientifiche nazionali e internazionali, quali British Journal of Politics and International Relations, European Urban and Regional Studies, European Journal of Cultural and Political Sociology, Contemporary Italian Politics, Italian Journal of Electoral Studies. È membro della Società Italiana di Scienza Politica (SISP) e della Società Italiana Studi Elettorali (SISE). Nel 2021, ha vinto il premio “Celso Ghini” per la migliore tesi di laurea magistrale in materia di studi elettorali, assegnato dalla SISE.

To cite the article: Crulli, M., & Albertazzi, D. (2024). The ‘mainstream’ in contemporary Europe: a bi-dimensional and operationalisable conceptualisation. West European Politics, 1–30. https://doi.org/10.1080/01402382.2024.2359841 The article is open access and can be accessed here. Abstract The aim of this article is twofold. Firstly, it offers a new definition of ‘mainstream’. Moving beyond understandings of the concept that focus exclusively on parties’ alternation in power, or their ideology/message, the article’s conceptualisation considers both supply and demand sides of politics. Hence, an attitudinal component to functional...

Analizzando il voto per ampiezza demografica dei comuni sembrano permanere le differenze città-campagna osservate negli ultimi anni. Il centro-sinistra guadagna voti a scapito del centro-destra man mano che cresce la dimensione del comune. In particolare, i tre partiti di centro-destra (FI, FdI, Lega) diminuiscono monotonicamente all'aumentare della dimensione demografica, passando da un complessivo 52,6 percento nei comuni inferiore ai 5mila abitanti a un 35,9 percento nelle città con oltre 100mila abitanti. Discorso inverso per le forze progressiste (ad eccezione del M5S). Il PD sale di circa 11 punti passando dai micro-comuni (sotto i 5mila abitanti) alle grandi città (sopra...