Italicum

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di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 12 febbraio 2014 Una volta erano questioni riservate agli addetti ai lavori. A furia di parlare di sistemi elettorali anche i comuni mortali hanno scoperto il fascino di formule esoteriche come gli algoritmi, cioè le procedure,  con cui i seggi assegnati ai partiti a livello nazionale vengono redistribuiti alle circoscrizioni e ai collegi sul territorio. Però quello che pochi sanno è che questa operazione, che sulla carta sembra una cosa semplice, è invece dannatamente complessa sul piano tecnico e molto delicata sul piano politico. Il problema non si pone per tutti i sistemi...

di Roberto D’Alimonte Il grande successo di Renzi in queste europee stimola curiosità proibite. Se si andasse a votare per il Parlamento nazionale con l’attuale sistema elettorale, quello che è scaturito dalla sentenza della Consulta, cosa accadrebbe alla Camera? Come è noto, il sistema elettorale in vigore è di tipo proporzionale con varie soglie. Per i partiti singoli, quelli cioè non in coalizione, la soglia di sbarramento è del 4%. (https://treehouselodge.com) Chi sta sotto la soglia non prende neanche un seggio a vantaggio dei partiti sopra la soglia che in questo caso avrebbero una percentuale di seggi superiore alla...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 25 settembre 2016 La voglia di proporzionale si sta diffondendo a macchia d’olio.  Ma non è una sorpresa. Il nostro in fondo è sempre stato un paese più proporzionale che maggioritario. L’idea che una minoranza possa diventare maggioranza attraverso il sistema elettorale fa fatica ad essere accettata a livello di massa. E certamente non piace alla maggioranza della nostra classe politica che preferisce sistemi in cui la formazione dei governi avviene dopo il voto e non con il voto. Il maggioritario è arrivato nel 1994 per caso. Grazie a un referendum che...

di Roberto D’Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore del 9 maggio 2015 Con il 36,9% dei voti  il partito conservatore  di Cameron ha conquistato il 51% dei seggi.  Un premio pari a 14 punti percentuali. Con il 30,4% dei voti i laburisti hanno perso ma hanno ottenuto il 36% dei seggi. E’ andata molto male invece ai liberal-democratici che con l’8% dei voti hanno preso solo 8 seggi (l’1%). A differenza del  partito nazionalista scozzese che con il 4,7% dei voti, di seggi ne ha presi 56  (sui 59 dell’intera Scozia). Dulcis in fundo, lo Ukip di Farage con il 12,6%...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 7 gennaio 2014 Adesso viene il bello. La partita vera sulla riforma elettorale comincia ora. Matteo Renzi ha fatto una proposta chiara. Ha fissato un paletto. Il nuovo sistema elettorale deve essere un sistema con forti effetti maggioritari. In altre parole deve consentire agli elettori di scegliere allo stesso tempo chi li rappresenta e chi li governa. L’esito del voto deve essere chiaro, decisivo. Non deve lasciar spazio né a larghe intese né a estenuanti trattative parlamentari per la formazione del governo. Questo è un punto non negoziabile. Sul resto si può...