Leggi elettorali

Leggi elettorali

Leggi elettorali

di Niccolò Macallè Niccolò Macallè, laureando in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Firenze, lavora presso il Consiglio regionale della Toscana dove ha collaborato alla stesura della legge elettorale regionale approvata nel settembre 2014. E’ presidente del Consiglio comunale di Montespertoli, in provincia di Firenze.   Perché i collegi plurinominali I collegi plurinominali sono una novità assoluta per il sistema di elezione della Camera dei Deputati. Fino alle scorse elezioni, dopo l’assegnazione nazionale, i seggi venivano ripartiti direttamente nelle Circoscrizioni: 32 nella Prima Repubblica e 27 nella Seconda. L’esigenza di avere liste di candidati corte – imposta al legislatore dalla sentenza 1/2014 della...

di Vincenzo Emanuele Le province, a differenza di quanto si sente spesso dire, non sono abolite. E in attesa di una legge costituzionale che provveda a tale scopo, bisogna eleggerne gli organi. Per effetto dell’entrata in vigore della legge Delrio (la 56/2014), nelle prossime settimane, tra il 28 settembre e il 12 ottobre, si terrà in tutta Italia la prima tornata di “elezioni” per i consigli metropolitani, i Presidenti delle province e i consigli provinciali. L’approvazione della suddetta legge ha profondamente modificato, sia nell’assetto che nelle funzioni, il livello amministrativo provinciale, trasformando le 86 province a statuto ordinario in “enti di area...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 9 novembre 2014 Il premio alla lista è una buona idea. Su questo non ci sono dubbi. La sorpresa davanti all’ennesimo colpo di scena non deve oscurare il merito della questione. Senza il premio alle coalizioni saltano alcune delle caratteristiche più critiche dell’Italicum attuale. Una è la presenza della doppia soglia: una soglia più alta per le liste che stanno da sole (8%) e una più bassa (4,5%) per quelle che si accoppiano. Con il premio solo alla lista la soglia diventa necessariamente unica. Questo semplifica la competizione elettorale e assicura l’autonomia...

di Roberto D’Alimonte Articolo pubblicato sul Sole 24 Ore il 20 settembre 2012 Assegnare il premio di maggioranza in due turni e non in un turno solo. Con questa modifica dell’attuale sistema elettorale si possono cogliere diversi obiettivi. La sera delle elezioni si sa chi governerà il paese. Chi vince – partito o coalizione- avrà la maggioranza assoluta dei seggi. I governi si faranno nelle urne e non dopo il voto. Gli elettori continueranno ad essere gli arbitri della competizione elettorale. Il premio al vincente sarà legittimato da una maggioranza assoluta di voti al secondo turno. Il nuovo sistema elettorale funzionerebbe in...

di Vincenzo Emanuele Quando si studia un’elezione, il sistema elettorale costituisce una fondamentale variabile di contesto di cui è necessario tenere conto. Il sistema elettorale, infatti, può influenzare le strategie competitive degli attori partitici e il comportamento di voto degli elettori (sono i cosiddetti “effetti psicologici”), oltre naturalmente ad incidere sulla trasformazione dei voti espressi dal corpo elettorale in seggi (il cosiddetto “effetto meccanico”). Dal momento che ci prepariamo ad affrontare l’analisi delle elezioni europee, è opportuno far luce su questo aspetto. Qual è il sistema elettorale per l’elezione del Parlamento Europeo? Esiste un unico sistema comune a tutti gli stati...