Referendum 2016

Referendum 2016

Referendum 2016

di Roberto D'Alimonte e Vincenzo Emanuele Pubblicato sul Sole 24 Ore il 6 dicembre 2016 Tra i tanti dati interessanti di questo voto referendario ce n’è uno che spiega più di altri cosa è successo effettivamente Domenica. Nei 100 comuni con la percentuale più alta di disoccupati ha vinto il NO con il 65,8%. Nei 100 comuni con la più bassa il SI ha prevalso con il 59%. E’ quello che emerge dalla analisi fatta dopo il voto da You Trend. Come si è sempre sospettato è la insoddisfazione per la situazione economica il fattore più importante per spiegare la vittoria...

di Roberto D’Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 17 novembre 2016 Oggi il No è davanti al Sì. Per la precisione questo era vero ieri, cioè nei giorni tra il 27 Ottobre e il 7 novembre quando è stato realizzato il sondaggio Cise-Sole 24 Ore i cui risultati presentiamo qui. La precisazione temporale è necessaria perché il clima di opinione di questi tempi è talmente volubile che umori e intenzioni di voto possono cambiare rapidamente anche in un breve lasso di tempo. Figuriamoci da qui al 4 dicembre. La tendenza però sembra chiara. Per quanto i sondaggi siano strumenti molto imperfetti...

Gli eventi elettorali recenti (il referendum Brexit; la vittoria di Trump) hanno testimoniato un fenomeno che è sempre più rilevante nelle recenti elezioni: la presenza di un gap informativo nelle prime ore dopo la chiusura dei seggi. Con l'afflusso dei primi risultati da alcune città, emerge una situazione di incertezza: in particolare quando i risultati provengono da zone con una specifica tradizione politica, così che il risultato parziale dello scrutinio nazionale non è rappresentativo di quello che sarà il risultato finale. Questo spesso produce una profonda incertezza, con effetti rilevanti non solo sull'opinione pubblica e sulle reazioni dei politici,...

di Vincenzo Emanuele Nella città di De Magistris il responso delle urne è stato più netto che nel resto del paese, con il No che ha trionfato con il 68,3%, nel quadro di un'affluenza (53,9%) bassa se confrontata con il resto del paese e anche del Sud, ma comunque di ben 11 punti superiore a quella delle elezioni europee del 2014. Analizzando la matrice dei flussi elettorali fra le politiche del 2013 e il voto di domenica scorsa (Figura in basso), si nota che il fronte del SI ha avuto una limitata capacità di andare oltre l'area di consenso del governo:...

di Vincenzo Emanuele Nella Prima Repubblica, quando il tradizionale cleavage di classe era ancora molto forte, l’incrocio del voto con la categoria professionale rivelava una netta dicotomia tra le intenzioni di voto della borghesia e quelle degli operai: dirigenti, professionisti e grandi imprenditori mostravano un massiccio sostegno per la DC e i partiti di destra (PLI e MSI), mentre gli operai votavano prevalentemente il PCI e il PSI. Nel corso della Seconda Repubblica queste differenze si sono affievolite, dal momento che quote crescenti della classe operaia hanno iniziato a votare partiti di destra, e allo stesso modo la borghesia si è divisa tra...