Regionali 2015

Regionali 2015

Regionali 2015

di Bruno Marino e Nicola Martocchia Diodati Bruno Marino è PhD Student in Political Science and Sociology presso l’Istituto di Scienze Umane e Sociali della Scuola Normale Superiore di Pisa. I suoi interessi di ricerca comprendono lo studio di partiti e sistemi di partito in prospettiva comparata (selezione dei candidati e dei leader, cambiamento organizzativo, democrazia all’interno dei partiti) e la teoria democratica. Ha contribuito alla realizzazione del Dossier CISE 6 (Le Elezioni Europee 2014). Nicola Martocchia Diodati è PhD Student in Political Science and Sociology presso l’Istituto di Scienze Umane e Sociali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Si occupa...

di Nicola Maggini Il 31 maggio 2015 i cittadini toscani eleggeranno il nuovo Presidente della Regione ed il nuovo Consiglio Regionale. Chi sono i principali candidati? Che assetto avrà la competizione? Con che legge elettorale si voterà? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, tratteggiando prima un quadro della situazione politica toscana come si è venuta configurando nell’intervallo temporale che va dalle precedenti elezioni regionali del 2010 fino alle elezioni per il Parlamento Europeo del maggio 2014 (passando per le politiche del 24-25 febbraio 2013). Cuore, assieme all’Emilia-Romagna, della ex “Zona rossa”, la Toscana non è mai stata una...
Giorgio Almirante, leader storico del MSI

di Moreno Mancosu Introduzione I risultati delle elezioni regionali del 2015 in Toscana hanno rappresentato un mix di continuità e sorprese. Se, da una parte, la vittoria del presidente uscente Enrico Rossi era quantomai prevedibile, meno scontato era il risultato della coalizione – o, per meglio dire, delle coalizioni – di centro-destra, e in particolare, della Lega Nord. Con il 16,2% dei voti validi, il movimento guidato da Matteo Salvini è diventato, nelle elezioni del 2015, il secondo partito in regione alle spalle del PD. Il risultato della Lega è ancor più straordinario anche se andiamo ad analizzare il supporto a...

di Alessandro De Luca Tradizionalmente considerata una delle regioni rosse, in questa tornata elettorale le Marche sono state caratterizzate da una sfida interessante e non scontata per tre motivi essenziali. Innanzitutto la comparsa del Movimento Cinque Stelle, un partito che, all’esordio delle politiche del 2013, aveva ottenuto la maggioranza dei voti a livello regionale sorpassando l’intera coalizione di centrosinistra; in secondo luogo, la candidatura del governatore uscente ex Pd Gian Mario Spacca con Fi e Ncd, che ha visto una destrutturazione anche a destra; infine, il rischio ingovernabilità qualora la lista vincente non avesse ottenuto più del 34% dei voti...

di Vincenzo Emanuele Per la prima volta dall’inizio della Seconda Repubblica e dall’entrata in vigore della legge Tatarella (1995) il centrodestra si è presentato a queste elezioni regionali privo di uno schema coalizionale unitario. Le ragioni dietro questa scelta sono molteplici: la crisi della leadership di Berlusconi, la rottura sull’appoggio al governo Renzi tra Forza Italia e il Nuovo centrodestra, la radicalizzazione in chiave anti-immigrati e anti-euro della Lega Nord. E, soprattutto, l’approvazione dell’Italiacum, che ha inevitabilmente indebolito il preesistente incentivo all’unità coalizionale, dal momento che il premio di maggioranza sarà attribuito alla lista più votata e non alla coalizione,...