Riforma costituzionale

Riforma costituzionale

Riforma costituzionale

di Matteo Cataldi Tra gli elettori che in merito al referendum del prossimo 4 dicembre hanno già maturato una scelta di voto, il sondaggio Cise-Sole 24 Ore, mostra un andamento chiaro dei favorevoli/contrari alla riforma a seconda del titolo di studio conseguito. Nel campo del No questa tendenza è lineare. La massima concentrazione dei contrari alla riforma si ha tra i laureati (41%) e i diplomati (39%). In queste due categorie il vantaggio sul Sì è massimo (oltre 10 punti), con i favorevoli al 29% tra i laureati e al 30% tra i diplomati. Nel passaggio agli intervistati con un livello di...

di Aldo Paparo Abbiamo già avuto modo di segnalare come i dati del sondaggio dell'Osservatorio Politico Cise di questo autunno mostrino, nelle intenzioni di voto al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, un netto vantaggio del NO nelle regioni meridionali. In questo articolo cerchiamo di indagare più in profondità questa frattura geografica, concentrandoci sul comportamento differenziato fra nord e sud per alcune rilevanti categorie di elettori (Tab. 1). Tralasciamo quindi le 4 regioni della zona rossa, che sono quelle più politicamente connotate, e focalizziamo il confronto fra le due porzioni più volatili (e popolose) del paese: il nord e il sud,...

di Vincenzo Emanuele Nella Prima Repubblica, quando il tradizionale cleavage di classe era ancora molto forte, l’incrocio del voto con la categoria professionale rivelava una netta dicotomia tra le intenzioni di voto della borghesia e quelle degli operai: dirigenti, professionisti e grandi imprenditori mostravano un massiccio sostegno per la DC e i partiti di destra (PLI e MSI), mentre gli operai votavano prevalentemente il PCI e il PSI. Nel corso della Seconda Repubblica queste differenze si sono affievolite, dal momento che quote crescenti della classe operaia hanno iniziato a votare partiti di destra, e allo stesso modo la borghesia si è divisa tra...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 13 aprile 2014 Nella riforma del Senato proposta dal governo c’è molto di buono e altro che si presta a una riflessione critica. Fermo restando che la nuova assemblea non debba essere eletta direttamente (Sole24Ore del 3 Aprile),  sulla sua composizione si può e- a nostro avviso- si deve discutere. Il progetto attuale prevede che ci siano 61 membri di provenienza regionale e 61 di provenienza  comunale. A questi rappresentanti di comuni e regioni si aggiungono 21 membri scelti dal capo dello Stato tra cittadini ‘che abbiano illustrato la Patria per altissimi...

di Roberto D’Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore del 4 maggio 2014 Come verrà eletto il nuovo Senato delle autonomie?  Fino alla settimana scorsa alla domanda si poteva rispondere sulla base della proposta presentata dal governo Renzi il 31 Marzo scorso . Adesso non più perché dopo i contatti dentro e fuori la maggioranza di governo il premier ha deciso di accettare delle modifiche. Non è una sorpresa. Il pragmatismo di Renzi è una delle sue virtù.  Di queste modifiche però non si conosce ancora il contenuto. Circolano voci. E’ pericoloso commentare solo delle voci ma qualche volta vale la pena...