Tiene la correlazione Reddito di Cittadinanza-voto al M5S

Figura 1. Correlazione a livello provinciale tra percentuale di percettori del reddito di cittadinanza e voto di lista al M5S alla Camera dei Deputati

Si è tanto discusso, nel dibattito politico e oltre, del potenziale effetto del reddito di cittadinanza sulle performance elettorali dei partiti alle Politiche 2022: in particolare del principale promotore di questa misura, il Movimento 5 Stelle, soprattutto in quei contesti in cui ve n’è stata maggiore richiesta.

Abbiamo quindi analizzato la correlazione tra il reddito di cittadinanza e il voto di lista al M5S alla Camera dei Deputati. La Figura 1 riporta proprio questo dato a livello provinciale, con la percentuale di elettori che percepiscono il reddito di cittadinanza su tutto l’elettorato per provincia riportata sull’asse delle ascisse e la percentuale di voto di lista ottenuta dal M5S per provincia riportata sull’asse delle ordinate.

Come premessa, è evidente anzitutto che la categoria modale a livello di percentuale di elettori percettori del reddito di cittadinanza è per distacco compresa tra lo 0 e il 5%, con poco meno di una ventina di province incluse nella fascia 5%-10%, nove tra il 10% e il 15%, e tre casi relativamente outlier sopra al 15% (Napoli, Palermo e Crotone). Nei dati, peraltro, anche la nota correlazione territoriale tra questa misura e zona geopolitica: ovvero, più ci si sposta verso sud, e più aumentano i tassi di percezione del reddito di cittadinanza, e viceversa.

Per quanto riguarda, invece, il voto al M5S, la nostra analisi dettagliata del voto di lista alla Camera pubblicata ieri ha già mostrato e l’ampia variazione territoriale del supporto elettorale per il partito di Conte – qui tra circa il 5% e oltre il 40% a livello provinciale -, e come questo si confermi il primo partito al Sud.

Ebbene, quel che emerge dalla nostra analisi in Figura 1 è un’evidente, forte correlazione positiva tra tasso di percezione del reddito di cittadinanza nell’elettorato e voto di lista alla Camera per il M5S a livello provinciale. Ciò sembrerebbe confermare le posizioni prevalenti nel dibattito pubblico e le precedenti analisi del CISE su questo tema.

Tuttavia, occorre fare attenzione a non dare un’interpretazione sbagliata di questa correlazione. Anzitutto, c’è un rischio di fallacia ecologica: ovvero, i dati qui presentati sono aggregati a livello provinciale e sarebbe dunque sbagliato trarne implicazioni relative al comportamento elettorale a livello individuale. Quindi, qui, più che un’associazione tra il reddito di cittadinanza in sé e il voto, quello che mostriamo è più generalmente un’associazione tra disagio economico e voto al M5S, che pare importante nelle sue proporzioni e, quindi, nelle sue implicazioni politiche.

Peraltro, questo tipo di associazione è robusto anche alla specificazione di zona geopolitica. Ovvero, la correlazione qui riportata tra tasso di percezione del reddito di cittadinanza e voto al M5S è presente non soltanto al Sud, dove il partito di Conte va meglio, ma anche al Nord e nella Zona Rossa. Sembra, quindi, che al netto dell’area del Paese, laddove ci sia stata una maggiore richiesta di reddito di cittadinanza il voto al M5S sia stato più alto.

Davide Angelucci ha conseguito un dottorato di ricerca presso l'Università di Siena ed è attualmente assegnista di ricerca presso il CISE, alla LUISS – Guido Carli. I suoi interessi di ricerca si concentrano sul comportamento e sulla partecipazione politica. Attualmente sta lavorando su class-voting e diseguaglianze politiche.
Federico Trastulli è un dottorando in 'Politics' presso il Dipartimento di Scienze Politiche della LUISS Guido Carli, dov'è anche cultore della materia e assistente di ricerca in Scienza Politica. È Teaching Assistant in Political Science e collabora alle attività didattiche di corsi di metodi quantitativi per le scienze sociali. È un collaboratore di ricerca del CISE e membro di associazioni professionali come CES e IPSA. È stato visiting doctoral researcher presso il CEVIPOF di Sciences Po, Parigi. I suoi interessi di ricerca riguardano i partiti politici e in particolare sinistra e socialdemocrazia, cleavage e class politics, la competizione elettorale, la politica comparata, le attitudini politiche e il comportamento di voto, e i metodi di ricerca sociale. I suoi contributi di ricerca sono stati pubblicati in riviste peer-reviewed nazionali e internazionali. Precedentemente si è laureato in Studi Europei alla London School of Economics and Political Science (MSc) e in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla Sapienza Università di Roma (Laurea triennale).
Ester Flumeri è studentessa laureanda nel corso di Laurea Magistrale in Governo, Amministrazione e Politica della LUISS Guido Carli.