Slovacchia: record assoluto di astensione

Redazione CISE

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di Peter Spáč L’elezione del Parlamento Europeo (PE) si è tenuta in Slovacchia il 24 maggio. Si è trattato della terza elezione da quando il paese è entrato nell’UE. Nelle due precedenti elezioni l’affluenza al voto era stata estremamente bassa e nel 2014 ha raggiunto il minimo storico: solo il 13% degli slovacchi hanno partecipato al voto. Le elezioni del PE in Slovacchia si svolgono tramite un Sistema proporzionale, con l’elezione dei 13 europarlamentari in una circoscrizione unica nazionale. Originariamente la Slovacchia aveva 14 seggi nel PE, ma dopo l’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Unione, questo numero è stato leggermente ridotto....

di Nina Liljeqvist e Kristian Voss   Finlandia Il Partito dei Finlandesi (PS), populista ed euroscettico, era considerato come un serio sfidante per i partiti tradizionali alle elezioni per il Parlamento Europeo (PE) che si sono tenute in Finlandia la scorsa domenica. Avendo raggiunto un grande successo alle elezioni politiche del 2011, e continuando a cavalcare i sentimenti euroscettici questa primavera, il PS aveva l’obiettivo di incrementare il numero dei seggi al PE da uno a tre dal momento che i sondaggi avevano predetto che avrebbe ottenuto il 21% dei voti. Tuttavia il sentimento euroscettico non si mai affermato in Finlandia....

di Patrick Dumont and Raphaël Kies Il contesto Per la prima volta dal 1979, in Lussemburgo le elezioni europee si sono svolte separatamente rispetto alle elezioni politiche nazionali. La simultaneità delle elezioni fu decisa prima delle prime elezioni dirette del Parlamento Europeo (dal momento che anche i parlamentari lussemburghesi erano eletti per un mandato di 5 anni e le successive elezioni si sarebbero in ogni caso tenute nel 1979) e la stabilità dei governi ha fatto si che tutte le sette precedenti elezioni europee e politiche cadessero nello stesso giorno, con le conseguenze che ne derivano. Ad esempio, dal momento che...

di Sorina Soare Paese appartenente al blocco ex-comunista, la Bulgaria fa il suo ingresso nell’UE già nel 2007. Tuttavia, rispetto agli altri paesi del vecchio Patto di Varsavia, il suo processo di integrazione europea avviene con 3 anni di ritardo, in quanto considerata uno dei cosiddetti “scaldabanchi” del processo di democratizzazione dell’Europa post-comunista (Noutcheva e Bechev 2008), paesi con variegate debolezze a livello politico ed economico. Malgrado l’accelerazione delle riforme politiche ed economiche degli anni 2000, l’ingresso nell’UE è marcato dall’imposizione di clausole di salvaguardia, indicative della permanenza di debolezze strutturali (Bechev 2003). A distanza di 7 anni dall’ottenimento...

di Sorina Soare   Negli ultimi 25 anni, la Romania ha conosciuto un percorso di democratizzazione più lungo e tortuoso rispetto ad altri paesi della regione, con momenti di crisi e di ricaduta durante tutti gli anni ‘90 in un contesto di forte marasma economico, nazionalismo radicale e polarizzazione estrema (Bunce e Wolchick 2006; Soare 2011). Malgrado i successi collegati all’ingresso nella NATO nel 2004 e nell’UE nel 2007, la situazione politica rimane particolarmente instabile, con ricorrenti scontri istituzionali fra il Presidente, Primo ministro e il Parlamento (2007 e 2012) (Gherghina e Mişcoiu 2013) e, negli ultimi anni, una politica di...