Ricerca

Ricerca

Ricerca

CHIARAMONTE, A. C. A., & D’Alimonte, R. (2013). The Twilight of the Berlusconi Era: Local Elections and National Referendums in Italy, May and June 2011. In A. Bosco & S. Verney (Eds.), Elections in Hard Times: Southern Europe 2010-11 (pp. 13...

What sustains stability in legislative party systems between elections? This question commands attention given the potential for change highlighted in recent work on legislative party switching. In addressing the question, this article echoes a prominent theme in research on legislatures, parties, and party systems: the importance of the party label. The novelty here is the treatment of the individual legislator’s need for manifest loyalty to the status quo party label as the chief constraint that deters incumbents from switching and underpins stability in legislative party systems. Our theory focuses on the value of stable party affiliations to voters and thus to incumbents as well. We extract testable implications and assess hypotheses against an original cross-national dataset of over 4,300 monthly observations of MP behavior in 116 legislative terms. We find that the temporal proximity to elections deters MPs’ moves. This electoral deterrent acquires particular force under candidate-centered electoral systems

Le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 hanno sancito un forte cambiamento della struttura del sistema partitico italiano. In un contesto di altissima volatilità elettorale e di accelerato declino della partecipazione al voto, il sistema è divenuto sostanzialmente tripolare, dopo vent’anni di strutturazione e tenuta del bipolarismo. A questo esito hanno concorso da un lato l’erosione dei principali schieramenti politici che a partire dal novembre 2011 avevano sostenuto l’esperienza del governo Monti (nonché la deludente prova elettorale dello stesso Presidente del Consiglio uscente), e dall’altro lo straordinario successo del Movimento 5 stelle. Quest’ultimo, al primo test elettorale di livello nazionale, ha raccolto un risultato sorprendente, giungendo ad oltre un quarto dei voti validi. Siamo di fronte ad una parentesi momentanea dovuta all’effetto combinato di crisi economica e crisi politica, oppure le contraddizioni interne alla Seconda Repubblica l’hanno condotta effettivamente al suo crepuscolo? Come uscirà il sistema partitico italiano da questa nuova fase di destabilizzazione? Questo quarto Dossier CISE, che raccoglie contributi apparsi sul sito web del Cise prima e dopo le elezioni, fornisce una prima analisi del voto, presentando elaborazioni su dati aggregati, stime dei flussi elettorali, alcune prime analisi su dati di sondaggio, nonché una panoramica dei nuovi eletti e un’appendice ricca di tabelle e mappe riassuntive del risultato elettorale. Come i precedenti Dossier, si tratta di uno strumento prodotto rapidamente all’indomani del voto, con l’intento di suggerire primi spunti di interpretazione da approfondire in seguito, cercando di contribuire alla lettura di un risultato elettorale cruciale, in una delicata fase di cambiamento del sistema partitico italiano.

Mughan, A. (2013). Kees Aarts, Andre Blais and Hermann Schmitt, Political leaders and democratic elections, reviewed by Anthony Mughan. Party Politics, 19(4), 683–684. http://doi.org/10.1177/1354068813485781 Vai al sito web

In cross-national research on party systems, the empirical units of analysis are often assumed to be self-evident, which can be conducive to misleading research results. This problem is particularly important with regard to party system classification, for which a methodologically rigorous approach to the units of analysis is needed. This article proposes a set of operational criteria for identifying elements that qualify for inclusion within the universe of democratic party systems among individual election outcomes and country-specific sequences of elections. On this basis, I introduce additional criteria for distinguishing between party systems and party non-systems, and among party systems evolving within the same nation-state settings. By applying these criteria to a set of 1502 national legislative elections held in the world’s democracies from 1792 to 2009, the article identifies 162 units that can be entered into a classification of the world’s democratic party systems and 21 party non-systems.