Pubblicazioni scientifiche

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The economic crisis, the fall of the Berlusconi government and the birth of the technocratic government led by Mario Monti have produced several changes in the Italian political system. Certainly, one of the most important innovations in the context of Italian politics has been the emergence of the Five Star Movement. Such a new party has achieved spectacular overnight success in several elections at sub-national level, and now it is the most voted party in the 2013 national elections. The Five Star Movement combines antiestablishment rhetoric with demands for political reform. The article analyses the electoral growth of the Five Star Movement using both aggregate data and individual data from “Osservatorio Politico CISE” (i.e. cross-section and panel surveys conducted from November 2011 to March 2013). In particular, the author investigates whether the profile of the supporters of the Five Star Movement has changed over time, both from a political and a social standpoint. Finally, the author analyses what factors influence the electoral choice for the Five Star Movement, also from a longitudinal perspective.

Per citare l'articolo: Emanuele, V. and Sikk, A. (2020), '​Party crashers? Modeling genuinely new party development paths in Western Europe', Party Politics, DOI:10.1177/1354068820911355. Scarica l'articolo qui Abstract Western Europe has recently experienced the emergence of successful new parties, but while single parties or countries have been extensively studied, insufficient attention has been devoted to this phenomenon from a comparative and long-term perspective. By relying on an original data set covering 20 countries and 344 parliamentary elections, this article presents the first analysis of West European...

Il Centro Italiano Studi Elettorali (CISE) estende le sue più sentite congratulazioni nei confronti dei propri collaboratori Vincenzo Emanuele, Bruno Marino e Davide Angelucci per la vittoria del 'Premio Sartori' per il miglior articolo scientifico pubblicato sulla Rivista Italiana di Scienza Politica (ISPR/RISP) nel 2020. L'articolo di Emanuele, Marino e Angelucci, "The congealing of a new cleavage? The evolution of the demarcation bloc in Europe (1979–2019)" (Rivista Italiana di Scienza Politica, Vol. 50, Issue 30, pp.314-333), esplora l'evoluzione del cleavage della globalizzazione in Europa negli ultimi decenni, dimostrando sia il suo effettivo emergere, sia...

The year of challengers? Issues, public opinion, and elections in Western Europe in 2017 edited by Lorenzo De Sio and Aldo Paparo Within the seven-month period going from mid-March to mid-October of 2017, five Western-European democracies held their general elections: the Netherlands, France, the United Kingdom, Germany, and Austria. This provided an exceptional opportunity to study public opinion structures in these countries in the particularly turbulent context that followed disruptive electoral developments such as the Brexit referendum and the election of Donald Trump. To exploit this opportunity, the CISE launched an innovative comparative research project to empirically assess before the elections the preferences of...

Nel capoluogo siciliano si sono svolte, a circa due mesi di distanza l’una dall’altra, due competizioni elettorali che hanno prodotto in entrambi i casi un esito inaspettato alla luce dei rapporti di forza preesistenti: le primarie del centrosinistra hanno visto a sorpresa la vittoria di un outsider, Fabrizio Ferrandelli, che ha sconfitto Rita Borsellino, sostenuta da tutti i partiti della coalizione; le successive elezioni comunali hanno ancora una volta ribaltato le previsioni della vigilia con il candidato del centrodestra, Massimo Costa che non è nemmeno riuscito a raggiungere il ballottaggio. Così nella città che è stata per lungo tempo una roccaforte di Forza Italia prima e del Pdl poi, accedono al secondo turno due candidati progressisti: il vincitore delle primarie Ferrandelli e l’ex sindaco Leoluca Orlando che, con l’appoggio di Idv e sinistra radicale, ha addirittura sfiorato la vittoria al primo turno. La letteratura sul comportamento di voto delle città del Sud ha recentemente sottolineato la tendenza dell’elettorato meridionale a mostrare un’alta volatilità nelle proprie scelte di voto (Raniolo 2010), tale da rendere il Mezzogiorno un’area tanto imprevedibile quanto decisiva per la conquista del governo (D’Alimonte e Vassallo 2007). Le due recenti competizioni nella città di Palermo si inseriscono dunque all’interno di un trend già osservato in precedenza, ma mostrano anche alcuni elementi di novità. In particolare, sembra emergere la crescente incapacità dei partiti di mobilitare i propri elettori al voto e ciò fa sì che altri fattori, primo fra tutti la personalità dei candidati, diventino determinanti per la vittoria elettorale. Questo lavoro ha l’obiettivo di analizzare le elezioni primarie e le successive comunali spiegandone l’esito attraverso un approccio di geografia elettorale e l’utilizzo di una metodologia quantitativa con dati ecologici (Dogan e Rokkan 1969; Johnston et al. 1990). L’analisi della partecipazione e del voto sarà dunque condotta disaggregando i risultati a livello sub-comunale (le primarie nei 31 gazebo, le comunali nelle 55 Unità di Primo Livello, corrispondenti a quartieri e rioni storici della città), e comparandoli con quelli delle politiche 2006 e 2008, così da “mappare” le diverse zone della città dal punto di vista politico e sociale (grazie al confronto con alcuni utili indicatori socio-economici) e interpretare le due competizioni più recenti ( servendoci anche della stima dei flussi elettorali effettuata tramite il modello di Goodman). L’ipotesi da verificare è che i risultati del tutto inattesi delle due elezioni esaminate siano spiegabili alla luce di un fattore esplicativo principale: la frattura centro-periferia, che contrappone i quartieri centrali della città, contraddistinti da un voto tendenzialmente di centro-sinistra e stabile nel corso del tempo, a quelli socialmente marginali ed economicamente dipendenti delle zone periferiche, tendenti verso il centro-destra ma altamente volatili e maggiormente inclini a valutare le caratteristiche “personali” dei candidati piuttosto che il loro colore politico.