L’anno che cambiò la politica italiana

di Lorenzo De Sio

Un anno fa il CISE conduceva la prima rilevazione dell’Osservatorio Politico: un’indagine campionaria CATI condotta su un campione di 1500 intervistati, dedicata non soltanto alle intenzioni di voto degli italiani, ma anche e soprattutto a rilevare un insieme più ampio di atteggiamenti e opinioni relativi al rapporto tra cittadini e partiti politici.

Alcuni semplici dati di quell’indagine: il Pdl primo partito con quasi il 30%; la percentuale di potenziali astenuti sotto il 20% (molto simile alla percentuale abitualmente registrata nelle elezioni politiche); il Movimento 5 Stelle all’1,4%.

Dati che ci danno la misura di quanto sia accaduto in un anno: l’anno che ha cambiato la politica italiana. La prima indagine dell’Osservatorio Politico fu infatti condotta nell’aprile 2011, alla vigilia delle elezioni amministrative di quell’anno. In un clima di opinione in cui non solo il Pdl era ancora (seppur di poco) il primo partito, ma il clima di opinione prevalente sui media dava per scontato che la leadership del centrodestra non fosse soggetta a crisi di popolarità.

Sappiamo tutti come andò, e che cosa è successo in seguito. Le amministrative del 2011 hanno segnato una gravissima sconfitta del centrodestra, con la perdita di roccaforti come Milano, seguita poche settimane dopo dall’inaspettato quorum raggiunto ai referendum, con la sconfitta della linea astensionista del governo. Di qui una crisi politica del centrodestra, precipitata in novembre con la caduta del governo Berlusconi, sostituito dal governo tecnico presieduto da Mario Monti.

Una fase politica che è stata monitorata dalle successive due indagini dell’Osservatorio Politico. La seconda indagine è stata condotta nel dicembre del 2011, poche settimane dopo l’insediamento del governo Monti. La terza indagine, di cui da oggi presentiamo i primi risultati, è stata invece condotta alla vigilia delle amministrative di poche settimane fa, nel maggio 2012. Una rilevazione portata a termine durante le due settimane di black-out dei sondaggi, con l’intento – ancora una volta – di catturare il clima di opinione prima che il risultato di un’importante consultazione amministrativa provocasse un rapido cambiamento degli orientamenti politici.

E’ così che a partire da oggi presentiamo i primi risultati della terza indagine Osservatorio Politico. Un’indagine che ha visto anzitutto un significativo incremento della base di intervistati CATI: da 1500 a 2500 intervistati, in grado di catturare maggiori sfumature anche all’interno di gruppi più specifici di intervistati. Ma soprattutto rappresenta l’occasione di valutare una prima serie storica, confrontando le tre indagini Osservatorio Politico, e descrivendo la rapida evoluzione dell’opinione pubblica nel corso dell’anno che ha cambiato la politica italiana. E’ questo il taglio delle prime analisi che seguiranno a breve sul sito CISE: valutazioni diacroniche – sull’ultimo anno – su una serie di variabili e temi chiave, in grado di mostrare il cambiamento e di suggerire interpretazioni delle evoluzioni future. Non tanto legate all’attualità (i sondaggi crescenti registrano un ulteriore calo del Pdl e un’ulteriore crescita del Movimento 5 stelle), ma tese a una riflessione sulla dinamica complessiva dell’opinione pubblica.

La terza indagine Osservatorio Politico rappresenta infine il punto di partenza di un progetto ambizioso. Con quest’indagine si apre infatti il Panel Elettorale CISE: gli intervistati inclusi in quest’ultima rilevazione (più una quota di 500 interviste aggiuntive condotte su telefonia mobile, per correggere le distorsioni dovute al sempre maggior numero di nuclei familiari privi di telefono fisso) saranno intervistati nuovamente nell’autunno 2012, nella primavera 2013 e infine dopo le elezioni politiche 2013. In questo modo avremo a disposizione uno strumento per analizzare – a livello del singolo intervistato – l’evoluzione delle opinioni politiche di un campione di cittadini italiani, in una fase cruciale dell’evoluzione del sistema politico italiano. Per adesso, vediamo l’evoluzione fino a oggi.

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Lorenzo De Sio è professore ordinario di Scienza Politica presso la LUISS Guido Carli, e direttore del CISE - Centro Italiano di Studi Elettorali. Già Jean Monnet Fellow presso lo European University Institute, Visiting Research Fellow presso la University of California, Irvine, e Campbell National Fellow presso la Stanford University, è membro di ITANES (Italian National Election Studies), ha partecipato a vari progetti di ricerca internazionali, tra cui “The True European Voter”(ESF-COST Action IS0806), the “EU Profiler” (2009) e EUandI (2014), e di recente ha dato vita al progetto ICCP (Issue Competition Comparative Project). I suoi interessi di ricerca attuali vertono sull'analisi quantitativa dei comportamenti di voto e delle strategie di partito in prospettiva comparata, con particolare attenzione al ruolo delle issues. Tra le sue pubblicazioni, accanto a vari volumi in italiano e in inglese, ci sono articoli apparsi su American Political Science Review, Comparative Political Studies, Electoral Studies, Party Politics, West European Politics, South European Society and Politics, oltre che su numerose riviste scientifiche italiane. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.