di Federico De Lucia e Nicola Maggini
Una interessante prospettiva di analisi che forniscono i dati del sondaggio CISE-OP la otteniamo incrociando il potenziale elettorale dei partiti politici (di cui abbiamo dato una definizione in precedenti articoli) con l’auto-collocazione dell’intervistato sull’asse sinistra-destra. Come abbiamo visto in un altro articolo, il potenziale elettorale di tutti i maggiori partiti è sensibilmente diminuito negli scorsi dodici mesi. L’analisi che proponiamo in questa sede ci permette di verificare se, per i vari partiti, tali cali siano avvenuti uniformemente (oppure no) lungo l’asse sinistra-destra.
Iniziamo dai partiti di centrodestra: Pdl e Lega Nord. Come si è visto, questi due partiti hanno subito un vero e proprio tracollo nel potenziale elettorale, con una mera differenza di tempistica: mentre le difficoltà del Pdl risalgono in particolare al periodo della fine del governo Berlusconi (dicembre 2011), quelle della Lega sono successive, e coincidono con l’emersione delle risultanze delle inchieste giudiziarie sul Carroccio (marzo-aprile 2012).
Come mostra la Tabella 1, nel momento delle sue difficoltà più acute, il Pdl ha perso appeal soprattutto nell’area dello spettro politico di suo più tradizionale radicamento (centrodestra e destra), mentre tiene nella sua minoritaria componente elettorale centrista (forse soddisfatta del sostegno al governo Monti). Il successivo e meno significativo calo, quello di aprile, è invece maggiormente concentrato proprio in quest’area dell’elettorato. La Lega, invece, che in occasione della nostra ultima rilevazione subisce un vero e proprio dimezzamento del proprio potenziale elettorale, vede perdite piuttosto uniformi sull’asse sinistra-destra: sia nel proprio bacino elettorale più estremo, sia in quello più moderato, sia in quello non collocato.
Passiamo al centrosinistra: in questo caso, come altrove si è già visto, le perdite di consensi le hanno avute principalmente Pd e Sel, e ciò è avvenuto in particolare in occasione della nostra ultima rilevazione. L’Idv ha invece mantenuto i propri livelli di potenziale elettorale, pur calando lievemente.
La Tabella 2 mostra in modo abbastanza netto come le maggiori defezioni dei partiti di sinistra si registrino proprio nelle fasce di elettorato potenziale più estreme o identificate. Dopo aver confermato a dicembre 2011 i livelli dell’aprile precedente, ad aprile 2012 sia il Pd che Sel vedono un calo molto significativo nel potenziale elettorale fra gli intervistati di sinistra-centrosinistra. Per il Pd, inoltre, si può parlare di un vero e proprio spostamento al centro: nella seconda rilevazione si era registrato un sensibile incremento nel potenziale elettorale fra gli intervistati centristi; il favore di questi ultimi è stato sostanzialmente mantenuto anche nel successivo momento di calo complessivo, ed anzi appaiato da una non insignificante crescita di elettorato potenziale fra i non collocati. L’Idv, invece, limita le perdite, forse anche grazie al fatto che tale partito è meno identificabile lungo l’asse sinistra-destra (si noti l’alta percentuale di centristi e non collocati presenti fra i suoi sostenitori): gli elettori di Di Pietro sono più sensibili ad altre tematiche, ed è forse proprio l’attenzione che l’Idv riserva loro a metterla al riparo dai crolli di consenso registrati dagli altri partiti.
I partiti del Terzo Polo, infine, hanno evidenziato un calo costante ed uniforme nel loro potenziale elettorale negli ultimi dodici mesi: vediamo come esso si è articolato sull’asse sinistra-destra.
È interessante notare come l’Udc e Fli abbiano seguito praticamente lo stesso percorso; ad aprile 2011 avevano una posizione assolutamente centrale: una lieve prevalenza di propensioni favorevoli fra gli elettori centristi, ma anche una buona ed equilibrata diffusione fra gli elettorati potenziali di sinistra e di destra. Questo stupisce, specie per un partito come Fli. Nel dicembre 2011 si spostano entrambi nettamente a destra, riempiendo in qualche modo lo spazio lasciato libero dal Pdl, in quel momento in nettissimo reflusso, e perdono una buona parte del proprio elettorato potenziale di centro e di centrosinistra. Nell’aprile 2012, infine, perdono i progressi fatti a destra nella precedente rilevazione, senza che a ciò corrisponda un’espansione in altre aree politiche dell’elettorato potenziale.