di Federico De Lucia
La coalizione centrista guidata da Mario Monti si presentava agli elettori con due formati diversi fra Camera e Senato. Alla Camera, dove era presente sotto forma di coalizione, ha superato di un soffio la soglia coalizionale del 10%, e così facendo ha permesso che ottenessero seggi due liste: Scelta civica, che ha ottenuto 39 seggi, e l’UDC, come prima ripescata sotto il 2%, che ne ha ottenuti 8. È rimasta esclusa invece la lista di FLI, con capolista Gianfranco Fini. Al Senato, dove la coalizione si presentava sotto forma di lista unica, essa ha superato la soglia dell’8% in 12 regioni (tutte tranne Lazio, Abruzzo, Calabria, Sicilia e Sardegna), ottenendo un totale di 18 seggi. Ha poi ottenuto tre seggi all’estero (due alla Camera e uno al Senato) il MAIE, che nella scorsa legislatura è stato sempre nell’area terzopolista. Infine, in due collegi senatoriali del Trentino Alto Adige hanno ottenuto l’elezione due esponenti di due partiti dell’area di Dellai, vicina a Monti. Considerando montiani sia gli eletti del MAIE, che quelli dell’area dellaiana, i parlamentari eletti dell’area montiana sono in tutto 71.
Fra questi i 71 eletti, 6 hanno ottenuto più di una elezione: si tratta di Alberto Bombassei per la lista Scelta Civica alla Camera, Lorenzo Cesa, Mario Catania e Gianpiero D’Alia per la lista UDC alla Camera, e Pietro Ichino e Pier Ferdinando Casini per la lista unica la Senato . Come noto, essi dovranno optare per una delle loro posizioni eleggibili e daranno così luogo ai ripescaggi. Poiché non è possibile ad oggi determinare quale sia la posizione che sceglieranno, siamo costretti ad ipotizzare come eletti tutti i possibili ripescati. Il numero complessivo di eletti che proponiamo in queste tabelle non è pertanto 71, ma 77 (ci sono cioè 6 ripescati eccedenti, che però non possiamo identificare fra quelli possibili).
Coloro che, nel Parlamento uscente, si identificavano nella proposta politica montiana erano in tutto 104: 43 dell’’UDC, 31 di FLI, e 30 esponenti dell’area liberale e popolare, la gran parte dei quali proveniente da una lenta e costante erosione dei gruppi parlamentari di PD e PDL. Di questi 104 parlamentari, solo 16 sono riusciti a trovare spazio in posizioni che si sono rivelate eleggibili: 10 sono esponenti dell’UDC (anche se certamente 2 di essi dovranno rinunciare per il meccanismo delle opzioni), 2 sono finiani (di cui uno eletto all’estero) e 4 ex PD (fra cui Linda Lanzillotta, esponente di Italia Futura).
Tab. 1 Uscenti Monti: sorte dei parlamentari uscenti montiani
Pertanto, solo il 21% (16 su 77 eletti, salve le opzioni) circa della pattuglia parlamentare montiana sarà composto da deputati uscenti ricandidati. In questo svolge un ruolo decisivo la corposa componente di Scelta civica, lista interamente priva di parlamentari uscenti. Poche, appena 13, le donne.
Tab. 2 Eletti Monti: Rappresentanza femminile e presenza di parlamentari riconfermati negli eletti montiani
Diamo conto ora della composizione politica della pattuglia montiana che siederà in Parlamento. Escludendo dal computo i 6 eletti all’estero che si ispirano più o meno direttamente a questo schieramento (1 di loro è un finiano, 3 sono del MAIE), la componente maggiore del polo montiano è costituita dai montezemoliani di Italia Futura: essi sono in tutto 24. Molto rappresentata anche la componente cattolica ispirata da Riccardi, che conta 17 membri. Sono 10 gli eletti scelti direttamente da Monti, mentre sono in tutto 5 gli ex PD e gli ex PDL (Merloni, Maran e Ichino i primi, Albertini e Mauro i secondi). Uno solo il finiano eletto in Italia (Benedetto Della Vedova), mentre sono 14 gli UDC (fra i quali Casini, Buttiglione, Cesa, Binetti e il ministro uscente Catania).
Tab.3 Eletti Monti: appartenenza politica dei parlamentari montiani