“La politica cambia, i valori restano” ripubblicato in Open Access

La notizia testimonia come sta cambiando il mondo della ricerca e i modelli di pubblicazione: molte case editrici universitarie stanno optando sempre più per rendere disponibili i propri prodotti di ricerca in Open Access, ovvero ad accesso libero e gratuito in forma elettronica (politica da tempo adottata dal CISE per i suoi Dossier divulgativi). Tra queste la Firenze University Press, che – nel suo programma di conversione ad Open Access di molti volumi di ricerca – ha ripubblicato ad accesso libero pochi giorni fa un volume nato nel CISE e pubblicato nel 2011: La politica cambia, i valori restano? Una ricerca sulla cultura politica dei cittadini toscani.

Il timing, peraltro casuale, appare tuttavia tempestivo. Anzitutto perché il tema della sopravvivenza e del cambiamento della vecchia subcultura politica “rossa” è tornato di grande attualità, a causa delle trasformazioni del Pd e della sinistra, e con l’occasione delle cruciali elezioni regionali in Emilia-Romagna; in secondo luogo, per l’imminenza delle elezioni in Toscana.

E rileggere – a distanza di quasi dieci anni – “La politica cambia, i valori restano?” risulta stimolante per vari motivi. Il risultato principale era infatti per certi versi profetico. In superficie, l’apparente stabilità elettorale sembrava garantire che nulla stesse cambiando. In realtà, andando più in profondità, emergeva che da un lato c’era sì una certa stabilità in termini di valori di fondo della società toscana (testimoniata ad esempio da una vitalità dell’associazionismo e del volontariato); dall’altro, tuttavia, il rapporto con le forze politiche che per decenni avevano testimoniato ed espresso quei valori si era indebolito e incrinato, anche per la percezione di un crescente allontanamento di queste ultime dal rapporto coi cittadini e con il loro sistema di valori. Di qui la possibile disponibilità dei cittadini a sostenere anche nuove forze politiche.

Analisi profetiche, quindi, visto che è proprio poco dopo la pubblicazione di quella ricerca che anche la Toscana vedrà – come le altre regioni italiane – una forte affermazione del Movimento 5 stelle, e in seguito un’ulteriore crisi del tradizionale rapporto tra partiti e cittadini, con i successi della Lega. E il problema – a sinistra – della capacità di coniugare buona amministrazione e testimonianza di valori risulta più aperto che mai.


La politica cambia, i valori restano? Una ricerca sulla cultura politica dei cittadini toscani, pubblicato nel 2011, raccoglie i risultati della ricerca “Cultura politica, democrazia e partecipazione in Toscana”, condotta tra 2008 e 2010 dal CISE presso l’Università di Firenze, sotto la direzione di Lorenzo De Sio e con la collaborazione di Antonio Floridia, Erika Cellini, Katia Cigliuti, Graziana Corica, Rosa Di Gioia, Lucia Fagnini, Vittorio Mete e Valentina Pappalardo.

Dalla quarta di copertina:

Come vedono i toscani la politica? Che rapporto hanno con essa? C’è qualcosa di diverso rispetto alla «subcultura rossa» della Prima Repubblica? Da questa ricerca, commissionata dalla Regione Toscana e condotta dal Centro Italiano Studi Elettorali con un approccio misto, quantitativo e qualitativo, emergono risposte articolate. Da un lato, è viva e in salute la partecipazione associativa, espressione di una tradizione che viene da lontano. Dall’altro, emerge invece un declino della partecipazione politica, assieme a elementi di tensione nel rapporto tra cittadini, partiti e istituzioni. Segni inevitabili del grande cambiamento simbolico e organizzativo che ha investito i partiti di massa. E che li pone di fronte a sfide inedite, per mantenere quel dialogo vitale che i toscani esigono dalla loro classe politica.