Elezioni europee 2024: la diretta CISE con commenti e analisi

 

02:20 – Termina qui il nostro live blog. Continuate a seguirci sul sito e sui nostri canali per le analisi più ampie che pubblicheremo nel post-voto. 02:13 – L’ultima proiezione di Europe Elects assegna una solida maggioranza alla coalizione “Ursula”: 155 seggi al PPE, 138 ai socialisti, 84 ai liberali. La somma è 417 seggi. 01:48 – Sorprese nel voto dei fuori sede: Alleanza Verdi Sinistra è primo partito, al momento col 47%, con enorme distacco sugli altri. Segue il PD con il 23%, e poi Azione, SUE e M5S tutti tra il 7 e l’8%. I tre partiti di governo sommati sarebbero di poco sopra la soglia del 4%. 01:36 – Riflessione sulla prossima presidenza della Commissione. Ma se von der Leyen parte da PPE, PSE e Liberali, quando chiederà di avere il sostegno anche di Meloni che risposta avrà dal PSE, in cui il PD italiano potrebbe essere il primo gruppo? 01:28 – Una piccola riflessione sul ruolo della leadership. Se i risultati saranno confermati, avremo un risultato positivo di Pd e Avs: ma entrambi hanno leader non particolarmente mediatici e carismatici (vedi ad esempio i dati sulla leadership di Schlein). Come spiegare? Nel caso di Schlein può aver pesato la capacità di tenere unito il partito tenendo nelle liste anche l’opposizione interna (che ha fatto campagna in maniera compatta). Per Avs probabilmente il ruolo dei valori e delle posizioni programmatiche, più che la leadership. Elementi di politica “antica” in un’epoca di leadership mediatica. 01:19 – Un altro dato molto forte è la differenza nella partecipazione tra le grandi città e i piccoli comuni. Al crescere della dimensione del comune, diminuisce l’affluenza. Si tratta infatti di uno scarto di 4,5 punti tra i comuni inferiori ai 15.000 (51%) e le città con oltre 100.000 abitanti (46,5%).

  00:45 – Si conferma il ruolo decisivo delle elezioni comunali per l’affluenza: lo scarto tra i Comuni ai voto solo per le europee e quelli dove si è votato anche per le comunali è di 17 punti (41,7% contro 58,7%). Con marcate differenze territoriali: notiamo un differenziale di meno di 9 punti al Nord, di circa 13 nella ex Zona Rossa e di 24,5 al Sud. Nei comuni meridionali dove si votava anche per le comunali l’affluenza è addirittura più di circa 4,5 punti rispetto alle politiche del 2022. 00:35 – Ecco la mappa con l’affluenza per provincia (circa il 90% delle sezioni).

  00:27 – Attenzione ai partiti attualmente non iscritti a nessun gruppo europeo: secondo gli exit poll potrebbero ottenere addirittura più seggi dei conservatori, risultando il quarto gruppo dopo popolari, socialisti e liberali. 00:24 – Boom di Alleanza Verdi Sinistra in Italia. I Verdi e la Sinistra, che nel 2019 correndo separatamente non avevano neanche superato la soglia, sfondano insieme il tetto del 4% ottenendo una percentuale di voti che potrebbe raggiungere il 7%. 00:20 – Affluenza. Le circoscrizioni ad avere perso di più rispetto alle europee 2019 sono Nord-Ovest e soprattutto Nord-Est. Centro e Sud arretrano di 5-6 punti. Nelle Isole invece è quasi identica a cinque anni fa. 00:14 – Per la prima volta dal dopoguerra l’affluenza scende sotto al 50% in un’elezione nazionale (europee e politiche). Tuttavia il gap del dato tra europee e politiche è minore di quanto registrato in passato. Era stato di 16-17 punti sia alle europee del 2014 rispetto alle politiche 2013 che alle europee del 2019 rispetto alle politiche del 2018. Stavolta è di circa 14. 00:04 – Calo dei consensi per i partiti verdi. Rispetto alle Europee del 2019 perdono voti in alcuni dei principali Paesi europei: Francia (-9%), Germania (-9%), Belgio (-5%), Austria (-3%) In Germania maggiore il supporto ai verdi tra le donne che tra gli uomini (14% vs 11%). 23:39 – Con dati a livello di Comune, emerge una correlazione tra cambiamento di affluenza rispetto alle politiche 2022 e risultato di alcuni partiti: dove il M5s aveva performato meglio nel 2022 il calo dell’affluenza è stato più consistente. Il trend opposto è per Fratelli d’Italia e Partito Democratico. 23:17 – Come ampiamente previsto, la destra radicale populista (partiti caratterizzati da un’ideologia nativista, autoritaria, e populista) otterrà a queste elezioni Europee il suo miglior risultato di sempre, dopo l’exploit del 2019. In Austria, Francia, Italia, Ungheria, Polonia, Slovenia sfioreranno o supereranno il 30% dei voti espressi, risultando la prima forza del rispettivo sistema. 23:08 – Dai primi exit poll registriamo alcune prime tendenze significative, diverse dalla media dei sondaggi pubblicata prima del blackout. In particolare FdI e Pd sarebbero in crescita (+2-2,5 punti) e il M5s sarebbe in netto calo (-4 punti). Le performance degli altri partiti appaiono più in linea. 22:48 – Un aspetto chiave per interpretare l’affluenza è la differenza fra comuni dove si vota solo per le europee e comuni dove si vota anche per le elezioni amministrative (comunali e regionali del Piemonte). Lo scarto è impressionante: si tratta di 20 punti (53,3% vs. 33,6%), in aumento rispetto al 2019 (era di 17 punti) e con una marcata differenza territoriale: 11 punti al Nord, 15 nella Zona rossa e addirittura 26 nel Sud.

22:39 – L’affluenza delle 19:00 appare molto bassa e in linea con le attese. Anche la sua distribuzione territoriale ricalca le precedenti europee, con una percentuale di votanti sensibilmente più bassa nelle regioni meridionali e insulari.

22:21 La prima notizia rilevante è la debacle di Macron, doppiato da Le Pen, che porta alle elezioni anticipate dell’Assemblea nazionale. Tuttavia la drammatica crisi di fiducia verso il presidente francese non è una novità: era largamente annunciata in un’indagine condotta a febbraio dal CEVIPOF di SciencesPo, a cui ha collaborato anche il CISE. 22:20 – Apre ora la diretta CISE!