Cagliari: il centrosinistra perde 1/3 dei voti nonostante le entrate dal centrodestra

Aldo Paparo

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Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.

Le elezioni politiche dello scorso 4 marzo in Sardegna hanno visto il trionfo del M5S. I suoi candidati hanno infatti conquistato tutti i collegi uninominali sia alla Camera che al Senato. Tuttavia, questo primo risultato non deve ingannare. In Sardegna nel 2018 il Movimento è andato meno bene che altrove. E questo contrariamente al 2013. Infatti, se cinque anni fa il risultato raccolto dal M5S in Sardegna (sfiorò il 30%) era superiore sia a quello nazionale (25,6%), sia a quello del Sud (27,3%), quest'anno non è stato così. Certo, è cresciuto molto: quasi 13 punti, arrivando a un ragguardevole...

I risultati delle elezioni del 4 marzo a Venezia sono molto simili a quelli osservati in altri grandi centri nel Nord del paese. In particolare, il quadro del capoluogo veneto appare estremamente somigliante a quello emerso a Genova: il centrodestra prima coalizione, avanzando di 13 punti, con il M5S stabile, e il centrosinistra in calo di 7 punti e terzo, dopo essere stato primo nel 2013. Sia a Torino che a Padova, invece, il centrosinistra era riuscito a mantenersi stabile rispetto al 2013, con nel primo caso una avanzata più contenuta del centrodestra (circa 10 punti), e mantenendo il ruolo di prima...

Continuando la nostra indagine sui risultati del voto del 4 marzo nelle principali città italiane, analizziamo qui il risultato osservato a Genova. Il capoluogo ligure, seppur costantemente in calo per numero di abitanti dopo il picco di inizio anni ’70 (quando superava le 800.000 unità), ed estromessa da Palermo a partire dal censimento ’81 dal novero delle cinque città più popolose del paese, si mantiene comunque al sesto posto, ampiamente sopra il mezzo milione di abitanti. Inoltre è l’unico caso, oltre a quello torinese già analizzato, per cui abbiamo potuto reperire i dati a livello di sezione, necessari per stimare i...

Non tutti si aspettavano una doppia sconfitta del Partito Democratico a Rimini. Il candidato della coalizione di centrosinistra nel seggio uninominale della Camera, Sergio Pizzolante (Civica Popolare), è uscito sconfitto nello scontro con il centrodestra (35,2%), guidato da Elena Raffaelli, assessore a Riccione in quota Lega. Il centrosinistra è giunto addirittura terzo (25,7%) dietro anche alla candidata del Movimento 5 Stelle, Giulia Sarti (32,5%). Al Senato sempre nel seggio uninominale, che comprendeva anche Cesena, è sempre il centrodestra (34,4%) a trionfare con Antonio Barboni (FI) ai danni del candidato favorito Tiziano Arlotti (deputato uscente del PD) fermatosi al 27%,...

I risultati del voto del 4 marzo a Padova (Tabella 1) messi a confronto con quelli di cinque anni prima ci mostrano la decisa avanzata del centrodestra che dal 25% del 2013 balza al 37,3% attuale. Una crescita in gran parte dovuta al risultato della Lega che raggiunge il proprio massimo storico in una elezione nazionale migliorando di gran lunga il 15,7% ottenuto nella città patavina nel 2008. Assieme a quello di Giorgia Meloni, la Lega è l’unico partito di quelli già presenti nel 2013 ad accrescere i propri voti anche in termini assoluti. Restando nel centrodestra Forza Italia...