Comunali 2013: l’offerta politica nei capoluoghi del Sud

Federico De Lucia

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Federico De Lucia ha conseguito la laurea magistrale in Scienza della Politica e dei Processi Decisionali, presso la facoltà di Scienze Politiche all’Università di Firenze, discutendo una tesi dal titolo “Le Regioni a Statuto Speciale nella Transizione italiana. Forma di governo, sistema elettorale, sistema partitico.” Nel periodo degli studi universitari ha svolto tre tirocini presso gli uffici della Regione Toscana, nel Settore di assistenza alla I Commissione (Affari Istituzionali, Programmazione e Bilancio) del Consiglio e nell'Osservatorio elettorale regionale, presso la Presidenza. Ha poi partecipato poi al Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari "Silvano Tosi". Dal luglio 2013 al maggio 2018 ha lavorato presso FB & Associati, una società che si occupa di consulenza nel campo delle relazioni istituzionali. In tale società ha fondato e poi diretto per cinque anni FBLab, un Centro studi che si occupa di monitoraggio parlamentare e analisi dello scenario politico. Inoltre, è membro del CISE sin dalla sua costituzione, ha scritto numerosi contributi nei Dossier CISE e ha curato il quarto volume (Le Elezioni Politiche 2013). Oggi è funzionario del Ministero dell'Interno. I suoi principali interessi sono lo studio dell’assetto istituzionale, dei sistemi elettorali e dell’evoluzione storica dei sistemi partitici, nonché la raccolta, la catalogazione ed il confronto dei dati elettorali, a livello locale, nazionale ed internazionale.

di Federico De Lucia Fra i comuni nei quali si andrà a votare i prossimi 26-27 maggio, vi sono 6 comuni capoluogo del Sud Italia. Fra questi, una posizione di preminenza assoluta è occupata dalla capitale Roma, comune  di quasi 2,8 milioni di abitanti. Ad essa si aggiunge un secondo capoluogo laziale, Viterbo, il capoluogo molisano Isernia, quello campano Avellino, quello pugliese Barletta e quello sardo Iglesias. Di questi sei comuni capoluogo, tre sono amministrati da una giunta uscente di centrosinistra (Avellino, Barletta e Isernia) e tre da una giunta uscente di centrodestra (Roma, Viterbo, Iglesias). Solo nei due capoluoghi...

di Federico De Lucia I prossimi 26-27 maggio si recheranno al voto i cittadini di 4 comuni capoluogo della Zona Rossa. Si tratta del capoluogo marchigiano Ancona e dei tre capoluoghi toscani Massa, Pisa e Siena. In coerenza con le tradizioni politiche di questa zona del paese, tre di essi giungono a questo appuntamento elettorale con un’amministrazione uscente di centrosinistra (Pisa, Siena, Ancona), mentre uno (Massa) con una amministrazione uscente addirittura di sinistra radicale. Solo a Pisa il sindaco uscente si ripresenta alle elezioni. Dallo specchietto riepilogativo presentato in tabella 1 vediamo come, in questi 4 comuni capoluogo,  il livello della...

di Federico De Lucia Alle elezioni comunali dei prossimi 26-27 maggio si recheranno al voto i cittadini di 6 comuni capoluogo del Nord Italia. Si tratta del comune ligure di Imperia, dei tre comuni lombardi di Sondrio, Brescia e Lodi, e dei due comuni veneti di Vicenza e Treviso. Tre di essi giungono a questo appuntamento elettorale con un’amministrazione uscente di centrosinistra (Lodi, Sondrio, Vicenza) e tre di centrodestra (Imperia, Brescia e Treviso). In tre casi (Brescia, Vicenza, Sondrio) si ricandida il sindaco uscente. Dallo specchietto riepilogativo presentato in tabella 1 vediamo come, in questi 6 comuni capoluogo,  il livello della...

di Federico De Lucia Nello scorso fine settimana si è votato in Friuli Venezia Giulia per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale. Contrariamente rispetto alle attese, il voto, che si collocava a poche ore dalla “drammatica” elezione del Presidente della Repubblica, ha dato un esito positivo per i due blocchi politici tradizionali ed un esito tutto sommato negativo per il Movimento 5 Stelle. La vittoria è andata, per soli 2.000 voti, a Debora Serracchiani, europarlamentare del PD, che ha sconfitto il presidente uscente Renzo Tondo, del PDL. I due candidati hanno ottenuto poco meno del 40% dei voti...

di Federico De Lucia “Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato. L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.” Così recita l’articolo 83 della Costituzione italiana. Ieri, con la confusa seduta del Consiglio regionale delle Marche, si è delineato definitivamente lo scenario dei 1003 componenti del collegio elettorale presidenziale, che sintetizziamo...