Analisi

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NOTA: soprattutto nelle prime fasi dello scrutinio (con pochi comuni pervenuti) le proiezioni sono tendenzialmente molto instabili, e soggette a notevoli oscillazioni. Come sono prodotte le proiezioni (in English)

di Matteo Cataldi e Aldo Paparo In attesa che i risultati dello spoglio comincino ad arrivare, e quindi il nostro modello cominci a produrre le simulazioni, abbiamo usato i dati dell’affluenza per stimare la mobilitazione dei diversi elettorati partitici. Abbiamo quindi preso i dati di sezione in 4 importanti città e calcolato i flussi elettorali fra politiche 2013 e questa tornata elettorale. Le uniche destinazioni possibili sono il voto e il non voto.  Non abbiamo ancora informazioni circa l’esito nelle diverse sezioni, e quindi non possiamo stimare quanti elettori abbiano votato SI e NO. Solo quanti hanno votato e quanti no. In...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 27 Novembre 2016 Per il presidente del consiglio riforma elettorale e riforma costituzionale sono due cose separate. Da un certo punto di vista è così. Se la riforma costituzionale verrà approvata il 4 Dicembre le innovazioni introdotte potranno funzionare indipendentemente   dal metodo di elezione dei deputati. Il bicameralismo differenziato può coesistere sia con un sistema di voto proporzionale che con uno maggioritario. Questo vale a maggior ragione per gli altri elementi della riforma costituzionale: dal nuovo sistema di relazioni tra stato e regioni al rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta. Se...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 2 ottobre 2016 La legge elettorale è meno importante della riforma costituzionale. Questa affermazione fatta da Renzi l’altro ieri a Perugia è sbagliata. E' vero esattamente il contrario.  Senza una buona legge elettorale la riforma costituzionale da sola non può favorire la cosa che oggi conta di più, e cioè la stabilità dei governi. Per cambiare l’Italia, per far fronte alle sfide della globalizzazione e della rivoluzione tecnologica occorrono governi capaci di durare. Governi con un orizzonte temporale. E per cercare di arrivare a questo risultato il sistema elettorale è una...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 25 settembre 2016 La voglia di proporzionale si sta diffondendo a macchia d’olio.  Ma non è una sorpresa. Il nostro in fondo è sempre stato un paese più proporzionale che maggioritario. L’idea che una minoranza possa diventare maggioranza attraverso il sistema elettorale fa fatica ad essere accettata a livello di massa. E certamente non piace alla maggioranza della nostra classe politica che preferisce sistemi in cui la formazione dei governi avviene dopo il voto e non con il voto. Il maggioritario è arrivato nel 1994 per caso. Grazie a un referendum che...