Europee

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di Enrique Hernández e Marta Fraile Una volta di più e come d’abitudine oramai in Spagna (si veda ad esempio Font e Torcal, 2012) i principali messaggi e discorsi della campagna elettorale per le europee sono stati fatti seguendo un’ottica nazionale e non europea. Le elezioni sono cadute in un momento in cui il partito al governo (il Partito Popolare, PP, di ideologia conservatrice) si trova oltre la metà del mandato e dopo una serie di decisioni politiche conflittuali e in un clima di stanchezza e disillusione verso i partiti politici tradizionali senza precedenti in Spagna. La campagna Il tema più rilevante...

Traduzione di Irene Fratellini. Contesto Le elezioni per il Parlamento Europeo in Estonia nell’anno corrente si sono svolte in un clima politico piuttosto acceso che ha prevalso all'indomani delle elezioni generali tenutesi appena tre mesi prima. In un "notevole fallimento della politica tradizionale" (Walker, 2019), due partiti liberali, Riforma e Centro (entrambi membri del gruppo ALDE al PE), non sono riusciti a collaborare con successo al processo di formazione del governo. Dopo aver respinto l'invito del Partito Riformatore ad avviare le trattative di coalizione, il Partito di Centro in carica ha formato una coalizione con due partiti di destra, tra cui...

di Tom Verthé Finora le elezioni europee in Belgio si sono sempre tenute contemporaneamente a quelle regionali. Questa calendarizzazione ha contribuito a determinare una percezione delle elezioni europee come elezioni di secondo ordine (Reif & Schmitt, 1980; Van Aelst & Lefevere, 2012). A partire alla divisione del sistema dei partiti negli anni ’70 le elezioni regionali in Belgio sono da considerarsi chiaramente elezioni first-order poiché non c’è praticamente alcuna differenza rispetto alle elezioni federali rispetto per quanto riguarda numero di elettori e offerta elettorale (Russo & Deschouwer, 2014). In effetti si può affermare che a livello istituzionale e organizzativo le elezioni...

di Bruno Marino Uno dei più gravi problemi dell’Unione Europea è il suo “deficit democratico” (Norris, 1997; Majone, 2008; Katz, 2001). Un problema politico e, soprattutto, di legittimità. In altre parole, visto che all’interno dell’Unione Europea i classici processi democratici funzionano poco (o sono del tutto assenti), per quale motivo dovremmo ritenere le decisioni dell’UE moralmente giuste e opportune (cioè, legittime)? (https://www.secolarievoo.com/) La risposta della politica europea a questo problema merita di essere analizzata. Come spiegato dal sito europarlamento24, “Ci si aspetta, con una logica a noi ben nota, che il candidato alla presidenza della Commissione europea presentato dal partito...

26 May 2019 saw an election paradox in Hungary: a long-serving government won big on a record-high turnout, yet the winners looked frustrated and the losers positively re-charged. Prime Minister Viktor Orbán’s Fidesz-KDNP electoral alliance took well over 52% of the popular vote and 62% of the country’s 21 seats in the European Parliament. That is one seat and one percent of the vote up compared to the 2014 EP elections, and just one seat and four percent of the vote less than their all-time best in 2009. But Fidesz’ leaders appeared disappointed and the government shortly announced unexpected...