Referendum 2016

Referendum 2016

Referendum 2016

di Matteo Cataldi Tra gli elettori che in merito al referendum del prossimo 4 dicembre hanno già maturato una scelta di voto, il sondaggio Cise-Sole 24 Ore, mostra un andamento chiaro dei favorevoli/contrari alla riforma a seconda del titolo di studio conseguito. Nel campo del No questa tendenza è lineare. La massima concentrazione dei contrari alla riforma si ha tra i laureati (41%) e i diplomati (39%). In queste due categorie il vantaggio sul Sì è massimo (oltre 10 punti), con i favorevoli al 29% tra i laureati e al 30% tra i diplomati. Nel passaggio agli intervistati con un livello di...

di Vincenzo Emanuele Nella Prima Repubblica, quando il tradizionale cleavage di classe era ancora molto forte, l’incrocio del voto con la categoria professionale rivelava una netta dicotomia tra le intenzioni di voto della borghesia e quelle degli operai: dirigenti, professionisti e grandi imprenditori mostravano un massiccio sostegno per la DC e i partiti di destra (PLI e MSI), mentre gli operai votavano prevalentemente il PCI e il PSI. Nel corso della Seconda Repubblica queste differenze si sono affievolite, dal momento che quote crescenti della classe operaia hanno iniziato a votare partiti di destra, e allo stesso modo la borghesia si è divisa tra...

di Roberto D'Alimonte e Vincenzo Emanuele Pubblicato sul Sole 24 Ore il 6 dicembre 2016 Tra i tanti dati interessanti di questo voto referendario ce n’è uno che spiega più di altri cosa è successo effettivamente Domenica. Nei 100 comuni con la percentuale più alta di disoccupati ha vinto il NO con il 65,8%. Nei 100 comuni con la più bassa il SI ha prevalso con il 59%. E’ quello che emerge dalla analisi fatta dopo il voto da You Trend. Come si è sempre sospettato è la insoddisfazione per la situazione economica il fattore più importante per spiegare la vittoria...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 27 Novembre 2016 Per il presidente del consiglio riforma elettorale e riforma costituzionale sono due cose separate. Da un certo punto di vista è così. Se la riforma costituzionale verrà approvata il 4 Dicembre le innovazioni introdotte potranno funzionare indipendentemente   dal metodo di elezione dei deputati. Il bicameralismo differenziato può coesistere sia con un sistema di voto proporzionale che con uno maggioritario. Questo vale a maggior ragione per gli altri elementi della riforma costituzionale: dal nuovo sistema di relazioni tra stato e regioni al rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta. Se...

di Aldo Paparo Abbiamo già pubblicato numerosi dati del sondaggio CISE-OP relativi al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. La nostra indagine ne contiene ancora alcuni che possono essere utile alla comprensione dell'importante voto che ci attende ormai fra poco più di due settimane. A cominciare da quelli relativi all'incrocio fra autocollocazione ideologica dei rispondenti e intenzione di voto al referendum, che presentiamo qui. Come si può vedere dalla Tabella, il SI è in testa nei bacini della sinistra (+9 punti sul NO) e del centro (+7). Al contrario, il NO è largamente in testa fra coloro che si dichiarano di...