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È di poche ore fa la notizia della scomparsa di Hans Schadee. A chi non fa parte della comunità dei sociologi e politologi quantitativi italiani forse questo nome non dirà granché. Tuttavia si tratta di un nome che invito tutti i lettori di questo sito – politici, giornalisti, studenti, semplici cittadini interessati all’analisi delle elezioni – a ricordare, d’ora in avanti. Perché, banalmente, Hans è stato all’origine della diffusione in Italia (e ne è rimasto un punto di riferimento per decenni) degli strumenti avanzati di analisi quantitativa al servizio delle scienze sociali, in particolare (ma non solo) per le analisi dei comportamenti di voto.

945 parlamentari erano troppi? 600 sono troppo pochi? Ed esiste un numero “ottimale” di parlamentari? Il problema non è nuovo nella scienza politica, e uno dei contributi più interessanti sul tema è arrivato anni fa da Rein Taagepera, forse uno dei più importanti politologi viventi, insignito nel 2008 dell’ambitissimo premio Skytte, la più prestigiosa onorificenza nell’ambito della scienza politica, equivalente di un premio Nobel per questa disciplina. In una serie di articoli Taagepera (2002; 1972) si confrontò con il problema delle dimensioni ottimali di un’assemblea rappresentativa partendo da un punto di vista molto semplice....

Ci sono dei numeri particolarmente importanti per capire l’evoluzione della politica italiana. I primi, come abbiamo già visto, sono 1,5, 2 e 3, ovvero per quanto si moltiplicano i voti della Lega rispettivamente al Nord, al Centro e al Sud. Ma ce ne sono altri forse anche più importanti, che vengono da un’interpretazione più approfondita dei flussi elettorali, ovvero delle stime dei movimenti di voto tra diversi partiti. Abbiamo già presentato, come altri istituti, diverse analisi di flusso (tra politiche 2018 e europee 2019); tuttavia – soprattutto quando ci sono tanti numeri – per trarne delle conclusioni utili bisogna...

Il 14 e 15 maggio è andato in scena il primo turno delle elezioni amministrative in 91 comuni superiori ai 15.000 abitanti. L’articolo scritto precedentemente da Matteo Boldrini e Aldo Paparo ha fotografato la situazione relativa all’affluenza, sottolineando la tendenza in diminuzione della partecipazione elettorale nel Paese. Spostando invece il focus sull’interpretazione dei risultati, possiamo ora derivare importanti indicazioni sui vincitori e i perdenti di queste elezioni. Come muoverci? Un criterio solido è quello di procedere al conteggio del numero di sindaci vincenti per coalizione, disaggregando il dato sia per macroarea geografica che per caratteristica del comune (capoluogo di Provincia), e infine comparandolo con i risultati delle...

«Impossibile dire se la riforma elettorale questa volta andrà in porto, anche se sono abbastanza pessimista. Siamo in un momento di grandi incertezze… Per fare pronostici devono chiarirsi alcuni elementi: Berlusconi decadrà? Il governo terrà?».  – C’è chi pensa di tornare al Mattarellum. «A me non dispiacerebbe, ma mi sembra molto difficile che si realizzi. Berlusconi e i suoi sono convinti che i collegi uninominali non si addicono a “Elettra”, come chiamo l’elettorato della destra italiana. Hanno visto, nel 1996 e nel 2001, che i loro candidati nei collegi conquistavano meno consensi delle liste collegate a quei nomi: una differenza di...