Provinciali 2011: fra i candidati di sinistra e quelli di destra il gap è ormai colmato

di Federico De Lucia
Sino ad ora, nelle nostre analisi sulle elezioni provinciali del 15 e 16 maggio scorsi, ci siamo concentrati esclusivamente sulla competizione proporzionale: abbiamo cioè analizzato le prestazioni di partiti e schieramenti solo sotto il profilo dei voti ottenuti dalle liste di candidati consiglieri. Ci concentriamo ora, invece, sulla competizione maggioritaria.
Nelle Figure 1 e 2 sono riportate (in valori assoluti e percentuali) le prestazioni degli schieramenti di centrosinistra e di centrodestra, sotto il profilo dei consensi ottenuti dai candidati alla presidenza della Provincia. Il confronto che presentiamo è con le regionali dello scorso anno, e cioè con le prestazioni di allora dei due schieramenti nella competizione maggioritaria fra i candidati alla presidenza regionale.
Ovviamente, anche in questo caso, sono escluse dal nostro aggregato di riferimento le province di Gorizia, Trieste e Campobasso, nelle quali l’anno scorso non si è votato. Nel totale dei due schieramenti vengono conteggiati anche gli eventuali candidati minori che affersicono alla stessa area politica (ad esempio i candidati autonomi di IdV e SEL per il centrosinistra, o di La Destra per il centrodestra), al fine di fornire una esatta indicazione dei rapporti di forza fra i due schieramenti.


Come si vede, che si parli di valori assoluti o di percentuali, l’impressione che si ricava dalle due figure è piuttosto netta: da una parte il centrodestra scende sensibilmente, dall’altra il centrosinistra tiene e si consolida. Nonostante questo, e contrariamente rispetto alle contemporanee elezioni comunali, il centrodestra rimane in lieve vantaggio nel nostro campione, che, ricordiamolo, è nettamente favorevole al blocco conservatore sotto il profilo della geografia politica.
I candidati di centrosinistra, rispetto all’anno scorso, ottengono ben 25.000 voti in più, e questo è un dato che va sottolineato, se si pensa che l’affluenza è nel frattempo calata. Una rimobilitazione che si traduce in un incremento di ben 4,6 punti percentuali. I candidati di centrodestra, invece, perdono quasi 260.000 voti rispetto all’anno scorso, e crollano di ben 10,3 punti. Nel nostro aggregato dunque, il gap che separava le due coalizioni si è assottigliato sin quasi ad estinguersi. L’anno scorso era di 17,2 punti, ora è di soli 2,3. Tra l’altro, è bene ricordarlo, l’evidente calo del centrodestra che si è documentato non è in nessuna misura l’effetto ottico prodotto dalla nascita del terzo polo. Le forze che compongono tale formazione centrista provengono tutte, in effetti, dal centrodestra, ma alle regionali scorse, nel nostro aggregato, l’UDC aveva già una collocazione in gran parte autonoma, molto simile a quella che ha avuto in questa occasione. Dove correva da solo dunque, il partito di Casini è stato considerato come esterno al blocco di centrodestra sia per i dati del 2011 che per quelli del 2010. I voti maggioritari dei candidati terzisti sono raddoppiati rispetto a quelli dei candidati casiniani dell’anno scorso, e questo a causa, certo, della scissione finiana, ma anche, è bene dirlo, di un netto travaso di voti in fuga da Berlusconi. Il centrodestra ha dunque perso molti consensi: li ha persi verso il nuovo aggregato centrista, verso i candidati minori e verso l’astensione. Il centrosinistra è stato invece capace di rimobilitare il proprio elettorato, colmando quasi interamente la distanza che lo separava dai rivali in questo aggregato territoriale.

Federico De Lucia ha conseguito la laurea magistrale in Scienza della Politica e dei Processi Decisionali, presso la facoltà di Scienze Politiche all’Università di Firenze, discutendo una tesi dal titolo “Le Regioni a Statuto Speciale nella Transizione italiana. Forma di governo, sistema elettorale, sistema partitico.” Nel periodo degli studi universitari ha svolto tre tirocini presso gli uffici della Regione Toscana, nel Settore di assistenza alla I Commissione (Affari Istituzionali, Programmazione e Bilancio) del Consiglio e nell'Osservatorio elettorale regionale, presso la Presidenza. Ha poi partecipato poi al Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari "Silvano Tosi". Dal luglio 2013 al maggio 2018 ha lavorato presso FB & Associati, una società che si occupa di consulenza nel campo delle relazioni istituzionali. In tale società ha fondato e poi diretto per cinque anni FBLab, un Centro studi che si occupa di monitoraggio parlamentare e analisi dello scenario politico. Inoltre, è membro del CISE sin dalla sua costituzione, ha scritto numerosi contributi nei Dossier CISE e ha curato il quarto volume (Le Elezioni Politiche 2013). Oggi è funzionario del Ministero dell'Interno. I suoi principali interessi sono lo studio dell’assetto istituzionale, dei sistemi elettorali e dell’evoluzione storica dei sistemi partitici, nonché la raccolta, la catalogazione ed il confronto dei dati elettorali, a livello locale, nazionale ed internazionale.