I flussi elettorali del referendum a Brescia

di Matteo Cataldi

Anche per il comune di Brescia vale quanto abbiamo osservato per Treviso e più in generale per l’intero paese. Il Sì ottiene nei comuni capoluogo e nei centri più grandi risultati nettamente più favorevoli che fuori dai centri urbani. Questa relazione rispecchia, almeno in parte, la maggior forza del Pd nelle città rispetto alla provincia, come osserviamo puntualmente ad ogni elezione nazionale. Nel comune di Brescia i Sì non vanno lontano dalla vittoria ottenendo il 48,4% dei voti validamente espressi. Nella provincia si fermano al 41,8%, un risultato vicino a quello nazionale.

La matrice di flussi visualizzata attraverso il nostro grafico circolare mostra, rispetto al caso trevigiano, alcune apprezzabili differenze accostandosi, Brescia, più a Torino e Parma che non al capoluogo Veneto. La prima differenza sostanziale rispetto a Treviso è la diaspora dell’elettorato PdL che si divide praticamente in tre parti quasi uguali ma con i sì in prevalenza. La seconda differenza riguarda la Lega Nord. A Brescia, come a Torino e a Parma, una quota di elettori 2013 approda allo schieramento del sì. Complessivamente i voti provenienti dal centro-destra costituiscono un importante flusso in entrata come mostra la figura 1.

Gli elettori del Pd anche nel caso bresciano costituiscono, in entrata il flusso più importante per il fronte dei favorevoli alla revisione costituzionale. Ma quasi un elettore su tre si astiene (2%) oppure boccia la riforma (28%). Per il resto l’elettorato di Monti si muove anche in questo caso compattamente a favore del sì e vi è una rimobilitazione dal bacino del non voto verso il No e una sensibilmente più piccola verso il sì. Coloro che avevano scelto nel 2013 SEL o Rivoluzione Civile, diversamente che da Treviso, per metà si astengono e per metà votano contro la riforma e il Governo Renzi.

Fig. 1 – Mappa circolare dei flussi fra elezioni politiche 2013 e referendum costituzionale 2016

Riferimenti bibliografici:

Goodman, L. A. [1953], Ecological regression and behavior of individual, «American Sociological Review», 18, pp. 663-664.


Nota metodologica: le analisi dei flussi elettorali qui mostrate sono state ottenute applicando il modello di Goodman corretto dall’algoritmo Ras ai risultati elettorali delle 203 sezioni del comune di Brescia. Il valore dell’indice VR è pari a 2,6. 

Matteo Cataldi si è laureato presso la Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze con una tesi sulla competitività delle elezioni italiane. È stato ricercatore presso Tolomeo Studi e Ricerche e ha pubblicato articoli su Polena e Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, è co-autore di un capitolo di Terremoto elettorale (Il Mulino, 2014) e co-curatore di vari Dossier CISE e di numerose note di ricerche apparse nella serie di Dossier. Ha inoltre curato l’appendice al volume Proporzionale se vi pare (Il Mulino, 2010). I suoi interessi di ricerca comprendono lo studio del comportamento elettorale e in particolare il cambiamento della geografia del voto, anche attraverso i più recenti sviluppi degli applicativi GIS in ambito politico-sociale. È membro SISP e dello Standing Group POPE – Partiti Opinione Pubblica Elezioni.