Tabella 1. Dato dell’affluenza e variazione per regione
Come emerso nel corso della notte, le elezioni del 2022 segnano uno storico e drammatico calo della partecipazione elettorale. Infatti, la diminuzione in punti percentuali rispetto alla precedente tornata è la più ampia della storia repubblicana (dal 72,9% del 2018 al 63,91% del 2022) e nella top-10 dei maggiori cali dell’Europa occidentale dal 1945 a oggi, rendendo l’Italia il quintultimo paese per affluenza alle urne nella regione.
Le nostre analisi approfondiscono questo dato grave e storico. La Tabella 1 riporta l’affluenza alle urne per regione, confrontata con quella del 2018. Come evidente, e in linea con i trend storici, si vota di più nelle regioni settentrionali piuttosto che in quelle meridionali, con Emilia-Romagna (71,97%), Veneto (70,15%) e Lombardia (70,09%) a registrare la maggiore partecipazione, a fronte dei dati più negativi riscontrati in Calabria (50,79%), Sardegna (53,15%) e Campania (53,29%).
Il dato aggregato riportato sopra implica un calo generalizzato dell’affluenza in ogni regione, testimoniato dai dati. Infatti, si cala ovunque almeno di oltre 5 punti percentuali (pp) rispetto al 2018, con le diminuzioni minori registrate in Sicilia (-5,33 pp, dove tuttavia si partiva dal dato di affluenza regionale più basso nel 2018 e si votava anche per le regionali) e nelle settentrionali Emilia-Romagna (-6,32 pp) e Lombardia (-6,72 pp). I crolli maggiori si osservano al Sud, precisamente in Molise (-15,09 pp), Campania (-14,89 pp) e Calabria (-12,85 pp).
Tabella 2. Dato dell’affluenza e variazione per zona geopolitica
Il dato regionale non può che fare da preludio a quello relativo alle tradizionali zone geopolitiche del paese analizzate dal CISE: il Nord, la (fu) Zona Rossa, e il Sud. Infatti, come evidente in Tabella 2, i cali nell’affluenza sono corposi in ogni zona e in particolare nel Meridione, nonostante il dato di partenza del 2018 fosse già il più basso. In particolare, al Sud si perdono oltre 10 punti percentuali rispetto al 2018 (57,43% nel 2022 contro 68,18% nel 2018), mentre l’emorragia di votanti è compresa fra i 7 e gli 8 punti percentuali al Nord (68,6% nel 2022 contro 76,37% nel 2018) e nella Zona Rossa (70,4% nel 2022 contro 77,85%), che si conferma la zona con il tasso di partecipazione elettorale più alto del Paese.