Con le urne ormai chiuse ed il quadro di vincitori e perdenti definitivamente delineato, è possibile investigare in maggiore dettaglio il profilo degli elettori dei principali partiti italiani. Utilizzando dati di sondaggio raccolti poco prima delle elezioni del 25 settembre, abbiamo analizzato la propensione a votare per i principali partiti italiani in diverse categorie sociodemografiche (età, genere, istruzione e classe sociale).
Il primo dato interessante riguarda ovviamente il vincitore indiscusso di queste elezioni, Fratelli d’Italia (Figura 1). Considerata la leadership femminile del partito, avremmo potuto forse attenderci un’associazione tra il genere degli elettori ed il voto a Fratelli d’Italia. In realtà i dati mostrano che Meloni avrebbe ottenuto voti in egual modo da uomini e donne, senza esercitare un’attrazione specifica sull’elettorato femminile. Allo stesso modo, FdI ottiene voti trasversalmente da tutte le fasce di età, sebbene con qualche (non significativo) vantaggio tra i più adulti. Se genere ed età non sembrano avere una robusta associazione con il voto a Fratelli d’Italia, ben diverso è il discorso per quanto riguarda istruzione e classe sociale. Da questo punto di vista l’elettorato di FdI appare ben caratterizzato come un classico elettorato conservatore: da un lato, sono gli elettori meno istruiti ad aver votato significativamente di più per il partito di Giorgia Meloni; dall’altro, invece, osserviamo che il core dell’elettorato di Meloni si identifica come classe media. Quest’ultimo dato è particolarmente interessante, soprattutto se si considera il fatto che FdI abbia cercato più volte in passato di collocarsi nel solco della destra sociale, attenta alle istanze dei ceti popolari.
Figura 1 – Profilo degli elettori di FdI
La Lega, diventata junior partner della coalizione di centrodestra, presenta un profilo dei propri elettori molto simile a quello di Fratelli d’Italia (Figura 2). Non ci sono particolari differenze per quanto riguarda il genere, l’appeal è maggiormente diffuso nella classe media e tra la popolazione con un livello di istruzione più basso. Come nel caso di Fratelli d’Italia, sono gli elettori con livelli di istruzione più bassi ad avere consegnato al partito di Matteo Salvini i maggiori consensi. Questo dato mostra come l’elettorato dei due partiti sia molto simile e ciò è alla base dei flussi elettorali partiti dalla Lega verso Fratelli d’Italia, come mostrato da Mannoni e Angelucci.
Figura 2 – Profilo degli elettori della Lega
Contrariamente a Fratelli d’Italia e Lega, Forza Italia presenta una particolarità, divergendo dai suoi partner coalizionali. Il partito di Silvio Berlusconi è infatti in linea con il dato del partito di Meloni e Salvini per quanto riguarda la classe d’istruzione, cioè acquista maggiori consensi tra le fasce di popolazione con livello di istruzione più basso, tuttavia presenta una maggiore propensione al voto nelle classi alte. Questo aspetto, come abbiamo visto, non caratterizza il profilo degli elettori di Fdi e Lega. L’altro dato interessante – e sorprendente – è il supporto registrato da Forza Italia tra i giovani, anche se la propensione al voto in questa classe d’età rispetto alle altre non è statisticamente significativa.
Figura 3 – Profilo degli elettori di Forza Italia
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, il profilo degli elettori conferma il tradizionale trasversalismo pentastellato (Figura 4). Questo dato è sorprendente se consideriamo la natura della campagna elettorale portata avanti da Giuseppe Conte, improntata maggiormente verso un elettorato di tipo progressista e che quindi poteva ragionevolmente perdere una parte di elettorato maggiormente conservatore. La differenza principale che notiamo riguarda la classe di età. Registriamo infatti una propensione al voto per il M5S maggiore tra classe giovanile (18-29) soprattutto se confrontata con la popolazione più anziana. Sotto questo aspetto, il M5S si conferma come forza politica con forte appeal tra i giovani.
Figura 4 – Profilo degli elettori M5S
Infine il PD (Figura 5), partito che esce decisamente sconfitto da questa tornata elettorale. Come già in passato, il Partito Democratico ottiene il maggiore supporto tra i più giovani e, soprattutto, tra gli elettori al di sopra dei 65 anni, faticando ad ottenere maggiori consensi nelle fasce d’età intermedie. In continuità con il passato è anche il profilo socio-economico dell’elettorato dem: il principale sostegno arriva infatti dalle fasce più istruite della popolazione e da classi sociali relativamente più agiate, come mostrato da De Sio. Come per gli altri partiti analizzati, non si riscontrano differenze per quanto riguarda il genere.
Figura 5 – Profilo degli elettori del PD