Analisi

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di Roberto D'Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 27 gennaio 2017 Dopo la decisione della Consulta sull’Italicum le residue speranze di un esito maggioritario alle prossime elezioni sono legate a due meccanismi che sono sopravvissuti miracolosamente ai due interventi della Corte (Gennaio 2014 e Gennaio 2017). Uno è il premio di maggioranza alla Camera. L’altro sono le soglie di sbarramento al Senato. C’è chi pensa che questi meccanismi possano produrre un esito maggioritario, cioè che possano trasformare una maggioranza relativa di voti in una maggioranza assoluta di seggi nelle due camere. Se così fosse il problema della governabilità del...

di Roberto D'Alimonte e Matteo Cataldi Pubblicato sul Sole 24 Ore del 30 dicembre La settimana scorsa  abbiamo pubblicato su questo giornale (si veda il Sole del 22 dicembre) una simulazione del risultato delle elezioni politiche del 2013 se si fosse votato allora con il Mattarellum e tenendo conto della offerta politica e delle percentuali di voto di quelle elezioni. Il risultato era che il centro-destra avrebbe conquistato la maggioranza relativa dei collegi uninominali (212), davanti al centro-sinistra (188), con il M5s fermo a quota 74. Dal 2013 il quadro è cambiato, anche se non del tutto. Pd e M5s sono...

di Roberto D'Alimonte e Aldo Paparo Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 22 Dicembre 2016 Con il ritorno di interesse per i collegi uninominali molti si chiedono cosa succederebbe oggi se si andasse alle urne con un sistema elettorale come quello della legge Mattarella con cui si è votato tra il 1994 e il 2001. Va da sé che una risposta solida a questa domanda non si può dare. Si possono fare delle stime per farsi una idea di come quel sistema elettorale potrebbe funzionare in un contesto profondamente cambiato. Allora c’erano due schieramenti che si contendevano la vittoria e...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore del 13 dicembre 2016 La matassa è ingarbugliata. Il governo Gentiloni è nato con l’obiettivo esplicito di fare una nuova legge elettorale. Ma non è affatto chiaro quale sarà il suo ruolo. Il premier parla di ‘accompagnare’ i partiti. Ma cosa vuole dire ‘accompagnare’?  Il governo farà o no una proposta o lascerà che nasca in Parlamento ? E in questo caso chi prenderà l’iniziativa e quando?  Renzi tace. Eppure se sono i partiti a doversene occupare, e non il governo, il ruolo di guida in questo processo tocca a lui come segretario...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore del 9 dicembre 2016 Tali sono le evoluzioni della politica italiana che da ieri la Consulta è candidata al ruolo di scomodo alleato di Renzi. Infatti, la scelta tra governo di responsabilità e voto subito, annunciata come la posizione del Pd in questa fase, non è nelle mani del premier dimissionario. Da una parte è nelle mani degli altri partiti che non hanno nessuna voglia di entrare in un governo di unità nazionale. Dall’altra è nelle mani della Consulta. Questo ultimo punto va spiegato.           Con gli attuali sistemi elettorali di Camera e Senato...