Analisi

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di Matteo Cataldi Il Veneto è la regione del centro-nord in cui si è registrata la più alta percentuale di contrari alla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Il No in questa regione ha raggiunto il 62% dei voti validi. Nel comune di Treviso l'esito non è stato diverso, ma il distacco tra il Si e il No è stato di "soli" 10 punti (55% a 45%). Un esito che se raffrontato con quello dell'intera provincia (Sì 37%; No 63%) conferma le indicazioni che avevamo fornito in questo articolo, di una differenza sostanziale tra centri urbani e periferie nel sostegno/avversione alla...

di Vincenzo Emanuele In principio erano parte integrante della 'Zona rossa', ossia di quella cintura di regioni dell'Italia centrale che aveva sempre espresso, nel corso del tempo, un netto consenso per i partiti di centrosinistra (e del PCI-PDS-DS-PD in particolare). Poi venne il 'terremoto elettorale' del 2013, con la vittoria del M5S nella regione (32% contro il 31,1% dell'intera coalizione Bersani). Da allora le Marche possono essere considerate un'area contendibile. Non fa eccezione questa consultazione referendaria, in cui il NO ha prevalso, sebbene in modo meno netto che nel resto del paese (55,1%). Nel capoluogo marchigiano il consenso del NO è stato lievemente...

NOTA: soprattutto nelle prime fasi dello scrutinio (con pochi comuni pervenuti) le proiezioni sono tendenzialmente molto instabili, e soggette a notevoli oscillazioni. Come sono prodotte le proiezioni (in English)

di Matteo Cataldi e Aldo Paparo In attesa che i risultati dello spoglio comincino ad arrivare, e quindi il nostro modello cominci a produrre le simulazioni, abbiamo usato i dati dell'affluenza per stimare la mobilitazione dei diversi elettorati partitici. Abbiamo quindi preso i dati di sezione in 4 importanti città e calcolato i flussi elettorali fra politiche 2013 e questa tornata elettorale. Le uniche destinazioni possibili sono il voto e il non voto.  Non abbiamo ancora informazioni circa l'esito nelle diverse sezioni, e quindi non possiamo stimare quanti elettori abbiano votato SI e NO. Solo quanti hanno votato e quanti no. In...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 27 Novembre 2016 Per il presidente del consiglio riforma elettorale e riforma costituzionale sono due cose separate. Da un certo punto di vista è così. Se la riforma costituzionale verrà approvata il 4 Dicembre le innovazioni introdotte potranno funzionare indipendentemente   dal metodo di elezione dei deputati. Il bicameralismo differenziato può coesistere sia con un sistema di voto proporzionale che con uno maggioritario. Questo vale a maggior ragione per gli altri elementi della riforma costituzionale: dal nuovo sistema di relazioni tra stato e regioni al rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta. Se...