Il voto in Europa

Il voto in Europa

Il voto in Europa

di Konstantinos Athanasiadis Le elezioni del 25 maggio in Grecia si sono tenute in un contesto caratterizzato da una pronunciata polarizzazione. A questa si sommano una profonda frammentazione e il venir meno delle identificazioni di partito. Curiosamente queste elezioni sono coincise con il quarantesimo anniversario del crollo della giunta militare che guidò la Grecia per sette anni (1967-1974) a cui fece seguito il successivo consolidamento democratico identificato con il periodo della Metapolitefsi (transizione di regime/nuova etica pubblica nella conduzione della politica). Konstantinos Athanasiadis è dottorando di ricerca presso la LUISS Guido Carli. È titolare di un Master in International Politics presso...

di Marco Lisi Il Portogallo sta attraversando una profonda crisi economica e sociale che finora non è stata accompagnata da rilevanti cambiamenti del sistema politico come avvenuto in Grecia o in Italia. Il default dello stato portoghese ha obbligato i tre principali partiti – il Partito Socialista (PS), il Partito Social-Democratico (PSD) e il Centro Democratico e Sociale-Partito Popolare (CDS-PP) - a sottoscrivere, nell'aprile 2011, un piano triennale di aiuti con tre creditori internazionali (Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea e Banca Centrale Europea, la cosiddetta “troika”). L'accordo ("memorandum") prevedeva un prestito di 78 miliardi di euro in cambio di severi...

di Tom Verthé Finora le elezioni europee in Belgio si sono sempre tenute contemporaneamente a quelle regionali. Questa calendarizzazione ha contribuito a determinare una percezione delle elezioni europee come elezioni di secondo ordine (Reif & Schmitt, 1980; Van Aelst & Lefevere, 2012). A partire alla divisione del sistema dei partiti negli anni ’70 le elezioni regionali in Belgio sono da considerarsi chiaramente elezioni first-order poiché non c’è praticamente alcuna differenza rispetto alle elezioni federali rispetto per quanto riguarda numero di elettori e offerta elettorale (Russo & Deschouwer, 2014). In effetti si può affermare che a livello istituzionale e organizzativo le elezioni...

di Luana Russo In Francia si è votato domenica 25 maggio. La Francia elegge 74 eurodeputati (due in più rispetto al 2009) tramite sistema proporzionale con sbarramento al 5% e liste chiuse: sono i partiti politici a stabilire l’ordine dei candidati, dunque gli elettori esprimono solo il voto per un partito e non per specifici candidati. I seggi sono quindi attribuiti secondo l’ordine di presentazione dei candidati sulla lista. Il territorio nazionale è diviso in otto circoscrizioni (di cui una per tutti i territori oltre mare). La campagna elettorale In Francia, come in diversi paesi europei (si pensi per esempio all’Olanda,...

di Marcello Carammia e Roderick Pace Introduzione Le elezioni europee – le terze da quando Malta è entrata a far parte dell’Ue – si sono tenute sabato 24 maggio. Malta ha eletto sei deputati, uno in più del 2009. Il sistema elettorale è lo stesso delle elezioni nazionali, ma con una sola circoscrizione anziché tredici. Si tratta del sistema del ‘voto singolo trasferibile’ (VST), una variante dei sistemi proporzionali che permette all’elettore di enumerare tante preferenze quanti sono i candidati (Katz 1984). La ridotta dimensione delle circoscrizioni, in un contesto politico acutamente polarizzato, rende possibile il bipartitismo perfetto che, unitamente...